Disturbo da deficitdi attenzione e iperattività (ADHD) -Come si fa la diagnosi?
L’ADHD viene diagnosticato seguendo i precisi criteri descritti nel DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, manuale dell’American Psychiatric Association che distingue e classifica i vari disturbi mentali) e raccogliendo informazioni sul comportamento e sulla compromissione funzionale del bambino; a tal fine gli specialisti impiegano appositi questionari e interviste appositamente studiate e validate, che sottopongono a genitori, insegnanti e ai bambini stessi. I sintomi del disturbo devono comunque manifestarsi in almeno due contesti (famiglia, scuola, sport) per un tempo minimo di 6 mesi, comparire prima dei 7 anni di età e soprattutto risultare di tale intensità da interferire col “buon funzionamento” del bambino. Gli specialisti identificano tre sottotipi di ADHD:
- 1. iperattivo-impulsivo, nel quale prevalgono i sintomi relativi all’iperattività e all’impulsività;
- 2. attento, nel quale prevalgono la disattenzione e la difficoltà a mantenere la concentrazione;
- 3. combinato, nel quale sono presenti le due caratteristiche.
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