ALLERGIA AL VELENO D’IMENOTTERI -Diagnosi
È molto importante riferire al medico i disturbi accusati dal paziente dopo una puntura di imenotteri. Così pure è importante identificare l’insetto pungitore, in quanto se il soggetto punto ha manifestato reazioni gravi è opportuno fare il vaccino solo nei confronti del veleno tipico di quel particolare insetto che si suppone abbia causato la reazione, anche se dai test allergologici il paziente è risultato allergico a tutti gli imenotteri.
Per l’ape l’identificazione è in genere semplice, in quanto essa lascia il pungiglione infisso nella pelle ed è quindi facilmente rilevabile. La vespa classica (giallone) è a strisce gialle e nere, è molto aggressiva, è onnivora ma è attratta in particolare dal cibo dolce. Anche il polistes è una vespa, ma meno aggressiva del giallone: è più affusolata, ha zampe più lunghe che tiene distese in volo e nidifica lontano dal suolo (tetti, grondaie, alberi).
Il calabrone è facilmente riconoscibile per le grosse dimensioni ed è molto aggressivo. Tutte queste vespe, avendo il pungiglione liscio, possono pungere più individui o lo stesso soggetto anche più volte. Le prove allergologiche vengono effettuate con la tecnica del prick test, con diluizioni scalari dei diversi veleni. L’allergologo consiglia, per evitare risultati falsamente negativi, di effettuare queste prove almeno tre settimane dopo la comparsa della reazione allergica. È utile anche un esame del sangue (dosaggio su siero delle IgE specifiche o RAST).
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