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Tuo figlio mangia solo pasta in bianco? Ecco perché e cosa fare

Sei preoccupata perché il tuo bambino mangia solo pasta e cibi in bianco? Ecco i consigli dei nostri esperti

© Frank Rothe/Corbis




Chi ha bambini lo sa: nella top 10 dei piatti preferiti c’è lei, la pasta in bianco. Con un filo d’olio e il parmigiano. Bianco anche lui. Praticamente un piatto da corsia d’ospedale, di cui i piccoli sembrano non stancarsi mai. E le varianti sono sempre in “nuance”: riso bianco, pesce bianco, carnina bianca (o marroncina, se si tratta di carne rossa, ma il concetto non cambia).

Il filo rosso che lega questi cibi è la semplicità. «Ai bambini non piacciono i pasticci» commenta Marco Bianchi, chef-scienziato e divulgatore per la Fondazione Umberto Veronesi. Dunque, niente sughetti, intingoli, né tantomeno ratatouille colorate per condire i maccheroncini, sperando di fargli mangiare anche la verdura.

E sì che abbiamo sempre pensato che i più piccoli fossero attirati dai colori! «I bambini sono attratti dalle tinte forti, ma non a tavola» continua Massimo Cordini, pediatra. «Nell’alimentazione sono monotoni e sospettosi, preferiscono mangiare cibi che conoscono già. E piatti come la pasta o il riso bianchi per loro rappresentano una sicurezza».

A volte, poi, i genitori stessi, anche se involontariamente, inviano un messaggio contraddittorio: «Nella mia esperienza noto che sono ancora tante le mamme che pensano che per i più piccoli sia più sano, in generale, mangiare in bianco. Certo, se il bambino non è stato bene o ha avuto una gastroenterite, è sensato proporre un po’ di riso con un filo d’olio, altrimenti non ce n’è motivo. E in ogni caso, una volta che il disturbo è passato, è inutile offrire menu in bianco per giorni e giorni» dice il pediatra.

Se non sono interessati ad altri cibi, comunque, meglio non insistere. «Nella stragrande maggioranza dei casi questo atteggiamento è assolutamente normale» dice il pediatra. E il momento del pasto non deve diventare una guerra. «Spesso le mamme vivono male tutto ciò e continuano a proporre ai figli alimenti e ricette sempre diversi. «Ma è uno spreco di energie. Anche perché, a volte certe preferenze durano fino all’adolescenza» dice il dottor Cordini.

«Anch’io raccomando di non insistere» aggiunge Marco Bianchi. Qualche piccolo trucco, però, c’è. «Provate a servire il sughetto o il condimento previsto a parte. Ho visto bambini rifiutare categoricamente una pasta e piselli, ma poi mangiare con soddisfazione i due alimenti separatamente e in piatti diversi. E poi, coinvolgeteli in cucina, fategli toccare i cibi con mano, invitateli a prepararli con voi, fategli notare i vari passaggi che subisce un cibo, da crudo a cotto, da intero a frullato, per esempio. Questo è anche un momento ideale per convincerli ad assaggiare qualcosa di nuovo».

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