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Diabete sempre più pericoloso, soprattutto per le donne

La malattia causa in Italia un decesso ogni 20 minuti



Il diabete diventa una malattia sempre più pericolosa e letale. Nel 2002 a livello mondiale il 59% della mortalità era attribuibile alle malattie non trasmissibili, come il diabete, mentre nel 2030 si stima che il 69% dei decessi sarà legato alle patologie croniche. Però, la mortalità per tumori e malattie cardiovascolari è in diminuzione, quella per diabete cresce dell'1,1% all’anno fra gli uomini e dell'1,3% fra le donne.

I dati sono quelli contenuti nell'Italian Barometer Diabetes Report 2014. Prodotto dall'Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation e presentato al Ministero della Salute, fornisce un quadro annuale della lotta al diabete nel nostro Paese. "Negli ultimi anni l'aumento del numero dei malati cronici sta creando un’emergenza per i sistemi sanitari: cardiopatie, cancro, diabete, malattie neurodegenerative, respiratorie, dell’apparato digerente e del sistema osteoarticolare sono ormai tra le cause più diffuse di sofferenza e morte. Il peso globale delle malattie croniche non trasmissibili continua ad aumentare: affrontarle costituisce una delle principali sfide per lo sviluppo nel XXI secolo”, ha detto Agostino Consoli, professore ordinario di endocrinologia dell’Università di Chieti e coordinatore del Rapporto. "Poiché le malattie non trasmissibili sono in gran parte prevedibili, il numero di decessi potrebbe essere notevolmente ridotto attraverso opportune strategie di prevenzione basate su early detection, diagnosis and treatment, ossia individuazione, diagnosi e trattamento precoci".

Nel caso del diabete e delle malattie cardiovascolari associate, i principali fattori di rischio sono obesità e sovrappeso, colesterolemia e glicemia elevate, ipertensione arteriosa, fumo, sedentarietà, eccessivo consumo di alcool: fattori modificabili attraverso interventi sull’ambiente sociale e trattamenti medici e farmacologici tempestivi.

"Entro il 2030 il diabete passerà dall’undicesima alla settima causa di morte nel mondo, mentre nei Paesi industrializzati sarà al quarto posto, dietro soltanto alle malattie cardiovascolari, alle malattie cerebrovascolari e ai tumori delle vie respiratorie, ma molto più avanti rispetto agli altri tipi di tumore o ad altre patologie croniche", ha detto ancora Consoli.  

Dai dati raccolti nel Rapporto, in Italia circa 27mila persone nella fascia di età fra i 20 e i 79 anni muoiono ogni anno a causa del diabete, il che equivale a un decesso ogni 20 minuti.   

Oltre a ridurre l'aspettativa di vita di 5-10 anni, il diabete è responsabile di complicanze serie e invalidanti. "Per questo è nostro preciso dovere intervenire con iniziative legislative che promuovano non solo la prevenzione e favoriscano l’assistenza, ma rimuovano ogni eventuale barriera od ostacolo all’accesso alle cure e facilitino l’informazione e la conoscenza": questo l'impegno dell'onorevole Lorenzo Becattini, promotore, insieme al senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, dell’Intergruppo parlamentare "Qualità della vita e diabete".