«L’ipertensione arteriosa non è una malattia di per sé, ma è piuttosto una condizione che aumenta il rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, infarto di cuore, insufficienza renale ed altre malattie – spiegano gli specialisti della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa – Secondo gli esperti, si ritiene che il rischio cardiovascolare aumenti al punto di giustificare un intervento terapeutico, anche farmacologico, in presenza di valori di pressione pari o superiori a 140 mm Hg per quanto riguarda la pressione sistolica (la “massima”) e/o pari o superiori a 90 mm Hg per quanto riguarda la pressione diastolica (la “minima”)».
Come è stato evidenziato da numerosi indagini epidemiologiche, l’ipertensione arteriosa è uno dei più importanti problemi di salute pubblica in tutto il mondo: le stime parlano infatti di una prevalenza della condizione che passerà ad interessare dal 26,4% (anno 2000) al 29,2% (anno 2025) della popolazione generale, ovvero più di un miliardo e mezzo di individui.
Proprio sulla linea delle prospettive delineate, si evince la necessità di un intervento immediato, volto alla formulazione di strategie per la prevenzione ed il trattamento dell’ipertensione: tra queste, oltre all’adozione di un regime alimentare salutare ed equilibrato (ricco di frutta e verdura, a basso contenuto di grassi e povero di alcol e sodio), rientra indubbiamente la pratica costante di un’attività fisica, fattore promosso da numerose organizzazioni, enti ed agenzie sanitarie, tra cui anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
«La maggior parte delle prescrizioni relative alla pratica di un’attività fisica per i pazienti ipertesi – affermano Gavin C. Hillman e Len Kravitz dall’Università del New Mexico – parlano di 20-60 minuti di esercizio aerobico di media intensità per tre o cinque volte la settimana, o meglio 30 minuti o più quasi ogni giorno».
Ma quale tipologia di esercizio fisico risulta essere la più indicata?
Vi è una notevole quantità di prove scientifiche che dimostrano come l’esercizio aerobico contribuisca a ridurre la pressione arteriosa: a seguito di una meta-analisi (ovvero la combinazione dei risultati ottenuti da diverse ricerche) effettuata su 54 studi clinici, è stato evidenziato come l’attività aerobica determini una riduzione della pressione sistolica pari a 3,84 mmHg e della diastolica pari a 2,58 mmHg.
«Un recente studio cinese poi – proseguono gli esperti dell’Università del New Mexico – ha rilevato che anche il Qi Gong (una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e alle arti marziali, che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico) contribuisce a ridurre la pressione sia sistolica che diastolica. Si tratta di una scoperta importante, che si spera porterà ad ulteriori studi sui metodi di esercizio alternativi per ridurre la pressione arteriosa».
La pratica costante di un esercizio fisico poi, non solo risulta essere utile per il trattamento delle persone con ipertensione, ma anche in qualità di strategia preventiva.
In uno studio longitudinale della durata di undici anni effettuato su 12.000 finlandesi, il dottor Barengo e colleghi hanno infatti rilevato come l’incidenza dell’ipertensione fosse inferiore del 35% tra le donne e del 28% tra gli uomini impegnati per più di quattro ore alla settimana nella pratica di un’attività fisica come il nuoto ed il jogging.
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