Sesso in menopausa: problemi e soluzioni
La carenza di estrogeni dopo la menopausa può causare secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali: come agire in questi casi?
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L’atrofia vulvo-vaginale (AVV), una patologia che riguarda circa una donna su due in post-menopausa, consiste nel graduale assottigliamento delle pareti della vagina che, diventando più fragili e meno lubrificate, causa l’insorgenza di sintomi quali irritazione, bruciore, prurito, infiammazione e dolore durante i rapporti sessuali.
«L’atrofia vulvo-vaginale, a causa della carenza di ormoni sessuali dopo la menopausa, è la causa strutturale che si traduce nella sensazione di “secchezza” per la donna – aggiunge Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano – Oggi sappiamo che questa involuzione coinvolge anche la vescica e l’uretra».
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Trattandosi di una patologia ancora poco conosciuta e sottodiagnosticata, l’AVV risulta avere un significativo impatto sulla vita intima delle donne in menopausa, ed in particolare sulla capacità di avere rapporti sessuali piacevoli o anche di cercare un contatto intimo con il partner.
Come peraltro evidenziato da un’indagine condotta da EU REVIVE, infatti, ben il 75% delle 1000 donne italiane in post-menopausa con AVV intervistate, risultano essere sessualmente attive, ma il loro stimolo/desiderio sessuale è ridotto significativamente come possibile conseguenza dei sintomi dell’AVV.
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«Più aumentano i sintomi, in numero e gravità, più peggiora la qualità della vita della donna ma anche della coppia – afferma la dottoressa Grazziottin – Per molti uomini la secchezza è sgradevole e irritante perché si sentono rifiutati sessualmente. In realtà il problema è prima di tutto fisico: senza estrogeni (e testosterone), mancano sia la più potente spinta biologica alla lubrificazione, sia la salute tessutale che consenta ai vasi di rispondere allo stimolo nervoso di desiderio ed eccitazione».
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«L’AVV causa così molti problemi fisici e psicologici, a lei, a lui e alla coppia, che potrebbero essere facilmente risolti con le giuste cure – prosegue l’esperta – Non ultimo, l’avversione ai rapporti a causa del dolore, la sensazione di rifiuto, i litigi e l’aggressività che ne derivano possono causare crisi di coppia gravi fino alla separazione».
Purtroppo poi, va considerato che il problema della secchezza vaginale è ancora poco conosciuto, poco diagnosticato e poco trattato, e che solamente nell’ultimo periodo si è visto un nuovo interesse sia medico, a livello di ricerca e clinico, sia dei media.
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Tra i problemi fondamentali, rientra sicuramente l’imbarazzo delle pazienti a parlare della problematica con il medico curante.
«Le ragioni che portano le donne a soffrire in silenzio possono essere di natura culturale, oltre che la conseguenza di una comprensibile riluttanza a discutere temi così sensibili, soprattutto con un medico di sesso maschile – spiega Rossella Nappi, Professore Associato della Clinica Ostetrica & Ginecologica, IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia – Infatti, sempre secondo lo studio EU REVIVE, il 75% delle donne si aspetta che siano i medici ad iniziare la discussione sui sintomi menopausali e sulla salute sessuale, ma questo si è verificato soltanto nell’11% dei casi».
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Ad ogni modo, le opzioni terapeutiche più efficaci per il trattamento dell’AVV concernono le cure ormonali, l’acido ialuronico vaginale, il gel al colostro, il laser vaginale, o anche creme fitoterapiche. Recentemente poi, è stato introdotto sul mercato ospemifene, una nuova opzione terapeutica orale che, pur non essendo un ormone, agisce in modo simile agli estrogeni permettendo così di migliorare i sintomi e le cause dell’AVV.
«Ospemifene è un trattamento che permette, attraverso il suo particolare meccanismo d’azione, di migliorare i sintomi legati all’atrofia vulvo vaginale, come la secchezza vaginale e la conseguente dispareunia, ossia il dolore causato da una secchezza severa durante i rapporti intimi – aggiunge infatti la dottoressa Graziottin – La disponibilità di un trattamento orale come ospemifene è importante poiché non solo riduce i sintomi, favorendo l’intimità di coppia, ma migliora notevolmente anche la qualità di vita della donna che soffre di AVV, una condizione cronica nella metà delle donne che entrano in menopausa».