TRISENOX EV 10F 10ML 1MG/ML -Effetti indesiderati

TRISENOX EV 10F 10ML 1MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Nel corso degli studi clinici controllati si sono verificate reazioni avverse correlate di grado CTC 3 e 4 nel 37% dei pazienti con LPA recidivata/refrattaria. Le reazioni riferite con più frequenza sono state iperglicemia, ipokaliemia, neutropenia ed aumento dell’alanina aminotransferasi (ALT). La leucocitosi si è verificata nel 50% dei pazienti con LPA recidivata/refrattaria, come determinata da esami ematologici. Le reazioni avverse gravi erano comuni (1-10%) e non inaspettate nella popolazione recidivata/refrattaria. Le reazioni avverse gravi attribuite al triossido di arsenico includevano sindrome da differenziazione LPA (3), leucocitosi (3), prolungamento dell’intervallo QT (4, di cui 1 con torsione di punta), fibrillazione atriale/flutter atriale (1), iperglicemia (2), ed una varietà di reazioni avverse gravi associati ad emorragia, infezioni, dolore, diarrea, nausea. In generale, gli eventi indesiderati insorti col trattamento tendevano a ridursi col tempo nei pazienti con LPA recidivata/refrattaria, forse grazie al miglioramento del processo patologico di base. I pazienti tendevano a tollerare la terapia di consolidamento e mantenimento con meno tossicità rispetto al trattamento di induzione. Ciò è dovuto probabilmente all’effetto confondente della malattia sugli eventi avversi ed ai numerosi medicinali concomitanti necessari per controllare i sintomi e la morbosità. In uno studio di fase 3 multicentrico, di non inferiorità, che ha messo a confronto l’acido all-trans retinoico (ATRA)+chemioterapia con ATRA+triossido di arsenico nei pazienti con LPA a rischio basso/intermedio di nuova diagnosi (Studio APL0406; vedere anche il paragrafo 5.1), per i pazienti trattati con triossido di arsenico sono stati osservate reazioni avverse tra cui tossicità epatica, trombocitopenia, neutropenia e prolungamento dell’intervallo QTc. Tabella delle reazioni avverse I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati durante lo studio clinico APL0406 nei pazienti di nuova diagnosi e in studi clinici e/o nell’esperienza post-marketing nei pazienti con LPA recidivata/refrattaria. Gli effetti indesiderati sono elencati sotto alla tabella 2 usando la terminologia MedDRA in base alla classificazione per sistemi e organi e frequenza osservati nei trial clinici con TRISENOX in 52 pazienti con APL refrattaria/recidivata. Le frequenze sono definite come: (molto comune 1/10), (comune 1/100, <1/10), (non comune 1/1.000, <1/100), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente. Tabella 2

  Tutti i gradi Gradi ≥3
Infezioni ed infestazioni    
Herpes zoster Comune Non nota
Sepsi Non nota Non nota
Polmonite Non nota Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico    
Neutropenia febbrile Comune Comune
Leucocitosi Comune Comune
Neutropenia Comune Comune
Pancitopenia Comune Comune
Piastrinopenia Comune Comune
Anemia Comune Non nota
Leucopenia Non nota Non nota
Linfopenia Non nota Non nota
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   
Iperglicemia Molto Comune Molto Comune
Ipokaliemia Molto Comune Molto Comune
Ipomagnesiemia Molto Comune Comune
Ipernatremia Comune Comune
Chetoacidosi Comune Comune
Ipermagnesiemia Disidratazione Comune N Non nota
 on notaNon nota
Ritenzione dei liquidi Non nota Non nota
Disturbi psichiatrici    
Stato confusionale Non nota Non nota
Patologie del sistema nervoso    
Parestesie Molto Comune Comune
Capogiri Molto Comune Non nota
Cefalea Molto Comune Non nota
Convulsioni Comune Non nota
Encefalopatia, encefalopatia di Wernicke Non nota Non nota
Patologie dell'occhio    
Visione confusa Comune Non nota
Patologie cardiache    
Tachicardia Molto Comune Comune
Versamento pericardico Comune Comune
Extrasistoli ventricolari Comune Non nota
Insufficienza cardiaca Non nota Non nota
Tachicardia ventricolare Non nota Non nota
Patologie vascolari    
Vasculite Comune Comune
Ipotensione Comune Non nota
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Sindrome di differenziazione Molto Comune Molto Comune
Dispnea Molto Comune Comune
Ipossia Comune Comune
Versamento pleurico Comune Comune
Dolore pleuritico Comune Comune
Emorragia alveolare polmonare Comune Comune
Polmonite Non nota Non nota
Patologie gastrointestinali
Diarrea Molto Comune Comune
Vomito Molto Comune Non nota
Nausea Molto Comune Non nota
Dolore addominale Comune Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Prurito Molto Comune Non nota
Eruzioni cutanee Molto Comune Non nota
Eritema Comune Comune
Edema Facciale Comune Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Mialgia Molto Comune Comune
Artralgia Comune Comune
Dolore osseo Comune Comune
Patologie renali e urinarie
Insufficienza renale Comune Non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Febbre Molto Comune Comune
Dolore Molto Comune Comune
Fatica Molto Comune Non nota
Edema Molto Comune Non nota
Dolore toracico Comune Comune
Brividi Comune Non nota
Esami diagnostici
Aumento dell’alanina aminotransferasi (ALT) Molto Comune Comune
Aumento dell’aspartato aminotransferasi (AST) Molto Comune Comune
Prolungamento dell’intervallo QT nell’ECG Molto Comune Comune
Iperbilirubinemia Comune Comune
Aumento della creatininemia Comune Non nota
Incremento ponderale Comune Non nota
Gamma-glutamiltransferasi (GGT) aumentata* Non nota* Non nota*
*Nello studio CALGB C9710 sono stati riportati 2 casi di aumento della GGT di grado ≥3 su 200 pazienti che assumevano TRISENOX in cicli di consolidamento (ciclo 1 e ciclo 2), mentre nessun caso è stato osservato nel braccio di controllo. Descrizione di reazioni avverse selezionate Sindrome da differenziazione Durante il trattamento con TRISENOX, 14 dei 52 pazienti partecipanti agli studi sulla LPA nel setting recidivato hanno sviluppato uno o più sintomi della sindrome da differenziazione LPA, caratterizzati da febbre, dispnea, aumento di peso, infiltrati polmonari e versamenti pleurici o pericardici, con o senza leucocitosi (vedere paragrafo 4.4). Ventisette pazienti hanno avuto leucocitosi (conta leucocitaria basale 10 x 10³/mcL) durante la terapia di induzione, e 4 di essi avevano valori superiori a 100.000/mcL. La conta leucocitaria basale non era correlata allo sviluppo della leucocitosi e le conte leucocitarie durante la terapia di consolidamento non erano così alte come durante la terapia di induzione. In questi studi la leucocitosi non era trattata con medicinali chemioterapici. I medicinali usati per ridurre la conta leucocitaria spesso aggravano le tossicità associate alla leucocitosi e nessun approccio standard si è dimostrato efficace. Un paziente trattato con un protocollo sperimentale è deceduto per infarto cerebrale dovuto a leucocitosi, a seguito del trattamento con chemioterapici per ridurre la conta leucocitaria. L’approccio consigliato è l’osservazione, con intervento solo in casi selezionati. La mortalità negli studi principali nel setting recidivato dovuta all’emorragia associata a coagulazione intravascolare disseminata (CID) era molto comune (>10%), in linea con la mortalità precoce osservata in letteratura. Nei pazienti di nuova diagnosi con LPA a rischio basso/intermedio, la sindrome da differenziazione è stata osservata nel 19% dei casi, 5 dei quali severi. Nell’esperienza post-marketing, una sindrome da differenziazione simile alla sindrome da acido retinoico è stata riportata anche per il trattamento con TRISENOX di neoplasie maligne diverse da LPA. Prolungamento dell’intervallo QT Il triossido di arsenico può provocare un prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.4). Il prolungamento QT può portare ad un’aritmia ventricolare di tipo torsione di punta, che può essere fatale. Il rischio di torsioni di punta è correlato all’entità del prolungamento QT, alla somministrazione concomitante di medicinali noti per prolungare l’intervallo QT, ad un’anamnesi di torsioni di punta, prolungamento preesistente dell’intervallo QT, insufficienza cardiaca congestizia, somministrazione di diuretici potassio-disperdenti ed altre condizioni che portano ipokaliemia o ipomagnesiemia. Durante la terapia d’induzione, una paziente (che riceveva multipli medicinali concomitanti, compresa amfotericina B) ha avuto torsione di punta asintomatica durante la terapia di induzione per LPA recidivata con triossido di arsenico. La paziente ha proseguito con la terapia di consolidamento senza ulteriori episodi di prolungamento dell’intervallo QT. Nei pazienti di nuova diagnosi con LPA a rischio basso/intermedio, il prolungamento dell’intervallo QTc è stato osservato nel 15,6% dei pazienti. In un paziente, il trattamento di induzione è stato interrotto a causa di un severo prolungamento dell’intervallo QTc e di anomalie elettrolitiche al 3° giorno. Neuropatia periferica La neuropatia periferica, caratterizzata da parestesie/disestesie, è un effetto comune e ben attestato dell’arsenico ambientale. Solo 2 pazienti con LPA recidivata/refrattaria hanno interrotto il trattamento prima del previsto a causa di questo evento indesiderato, ed uno di essi ha continuato con ulteriore TRISENOX in un protocollo successivo. Il 44% dei pazienti con LPA recidivata/refrattaria ha accusato sintomi associabili alla neuropatia. Gran parte di questi sintomi era di entità da lieve a moderata, e reversibile terminando il trattamento con TRISENOX. Epatotossicità (grado 3 o 4) Il 63,2% dei pazienti di nuova diagnosi con LPA a rischio basso/intermedio ha sviluppato effetti epatotossici di grado 3 o 4 durante il trattamento di induzione o di consolidamento con TRISENOX in combinazione con ATRA. Tuttavia, gli effetti tossici si sono risolti con la sospensione temporanea di TRISENOX, ATRA o di entrambi (vedere paragrafo 4.4). Tossicità ematologica e gastrointestinale Nei pazienti di nuova diagnosi con LPA a rischio basso/intermedio si sono verificate tossicità gastrointestinale, neutropenia di grado 3-4 e trombocitopenia di grado 3 o 4, tuttavia con una frequenza 2,2 volte inferiore nei pazienti trattati con TRISENOX in combinazione con ATRA rispetto ai pazienti trattati con ATRA + chemioterapia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Farmaci

TEVA ITALIA Srl

TRISENOXEV 10F 10ML 1MG/ML

PRINCIPIO ATTIVO: ARSENIO TRIOSSIDO

PREZZO INDICATIVO:5.634,96 €