TOPIRAMATO ACC FL 60CPR 50MG -Avvertenze e precauzioni
In situazioni nelle quali sia necessario da un punto di vista medico sospendere immediatamente topiramato, si raccomanda un monitoraggio adeguato (vedere paragrafo 4.2). Come con altri antiepilettici, alcuni pazienti possono manifestare un aumento della frequenza delle crisi o l’insorgenza di nuovi tipi di crisi con topiramato. Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una riduzione delle concentrazioni plasmatiche degli antiepilettici usati in concomitanza, della progressione della malattia o di un effetto paradosso. Durante il trattamento con topiramato è molto importante mantenere una idratazione adeguata. L’idratazione può ridurre il rischio di nefrolitiasi (vedere di seguito). Una idratazione adeguata prima e durante lo svolgimento di attività, come l’esercizio o l’esposizione a temperature elevate, può ridurre il rischio di reazioni avverse correlate al calore (vedere paragrafo 4.8). Oligoidrosi L’oligoidrosi (ridotta sudorazione) è stata riferita in associazione con l’uso di topiramato. La ridotta sudorazione e l’aumento della temperatura corporea possono verificarsi particolarmente nei bambini piccoli esposti a temperatura ambientale elevata. Disturbi dell’umore/depressione Durante il trattamento con topiramato, è stato osservato un incremento della incidenza di disturbi dell’umore e di depressione. Suicidio/Ideazione suicidaria In pazienti trattati con antiepilettici in numerose indicazioni, sono stati osservati casi di ideazione e comportamento suicidari. Una metanalisi di studi clinici randomizzati, controllati con placebo su medicinali antiepilettici ha dimostrato un lieve aumento del rischio di ideazione suicidaria e di comportamento suicida. Non è noto quale sia il meccanismo di questo rischio e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio per topiramato. In studi clinici in doppio cieco, gli eventi correlati al suicidio (SRE) (ideazione suicidaria, tentativi di suicidio e suicidio) si sono verificati con una frequenza dello 0,5% nei pazienti trattati con topiramato (46 su 8.652 pazienti trattati) e con un’incidenza circa tre volte più elevata rispetto ai pazienti trattati con placebo (0,2%; 8 su 4.045 pazienti trattati). I pazienti devono pertanto essere monitorati per riscontrare i segni di ideazione suicidaria e comportamento suicida e si deve considerare un trattamento appropriato. I pazienti (e chi si occupa di loro) devono essere avvisati della necessità di consultare un medico nel caso in cui si manifestino segni di ideazione suicidaria e di comportamento suicida. Nefrolitiasi Alcuni pazienti, particolarmente quelli con predisposizione alla nefrolitiasi, possono avere un rischio maggiore di formazione di calcoli renali e di manifestazioni e sintomi associati, quali coliche renali, dolore renale o dolore al fianco. I fattori di rischio per la nefrolitiasi comprendono la formazione pregressa di calcoli renali, una familiarità alla nefrolitiasi e alla ipercalciuria. Nessuno di questi fattori di rischio permette però di predire in modo attendibile la formazione di calcoli renali durante la terapia con topiramato. Inoltre, i pazienti che assumono altri farmaci associati alla nefrolitiasi, possono essere esposti ad un più alto rischio. Ridotta funzionalità renale In pazienti con funzione renale compromessa (CLCR ≤ 70 mL/min) topiramato deve essere somministrato con cautela poichè la clearance plasmatica e quella renale di topiramato sono ridotte. Per raccomandazioni posologiche specifiche in pazienti con ridotta funzionalità renale, vedere paragrafo 4.2. Ridotta funzionalità epatica Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica, il topiramato deve essere somministrato con cautela, poiché la clearance di topiramato può essere ridotta. Miopia acuta e glaucoma secondario ad angolo chiuso In pazienti trattati con topiramato è stata segnalata una sindrome composta da miopia acuta associata a glaucoma secondario ad angolo chiuso. I sintomi comprendono un’insorgenza acuta di riduzione dell’acuità visiva e/o dolore oculare. Le manifestazioni oftalmologiche possono includere miopia, riduzione di profondità della camera anteriore dell’occhio, iperemia oculare (arrossamento) e aumento della pressione intraoculare. Potrebbe o meno essere presente midriasi. Questa sindrome potrebbe essere associata a versamento sopraciliare che comporta uno spostamento in avanti del cristallino e dell’iride, con glaucoma secondario ad angolo chiuso. I sintomi compaiono generalmente entro il primo mese di terapia con topiramato. Contrariamente al glaucoma primario ad angolo chiuso, che si verifica raramente al di sotto dei 40 anni di età, il glaucoma secondario ad angolo chiuso associato all’uso di topiramato è stato riportato sia in pazienti pediatrici che adulti. Il trattamento consiste nel sospendere il più rapidamente possibile la somministrazione del topiramato, secondo il parere del medico curante, e nell’adozione di misure adeguate per ridurre la pressione intraoculare. In genere con queste misure la pressione intraoculare si riduce. Una elevata pressione intraoculare di qualsiasi eziologia, se non trattata, può dar luogo a gravi sequele, inclusa la perdita permanente della vista. È necessario stabilire se i pazienti con anamnesi di disturbi dell’occhio debbano essere trattati con topiramato. Disturbi del campo visivo In pazienti che ricevono topiramato sono stati riportati disturbi del campo visivo indipendentemente dalla pressione intraoculare elevata. Negli studi clinici, la maggior parte di questi disturbi è risultata reversibile dopo l’interruzione di topiramato. Se disturbi del campo visivo si verificano in qualsiasi momento durante il trattamento con topiramato, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con il medicinale. Acidosi metabolica Il trattamento con topiramato è associato ad acidosi metabolica ipercloremica con gap non-anionico normale (cioè, diminuzione del livello sierico di bicarbonato al di sotto dell’intervallo di riferimento normale in assenza di alcalosi respiratoria). Questa riduzione del bicarbonato sierico è dovuta all’effetto inibitorio di topiramato sull’anidrasi carbonica renale. Generalmente, la diminuzione del bicarbonato avviene all’inizio del trattamento, sebbene possa verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. Queste riduzioni sono generalmente di grado da lieve a moderato (riduzione media di 4 mmol/l a dosi di 100 mg/die o superiori negli adulti e a circa 6 mg/kg/die nei pazienti pediatrici). Raramente la concentrazione sierica di bicarbonato nei pazienti è scesa a valori inferiori a 10 mmol/l. Le condizioni o terapie che predispongono all’acidosi (quali patologie renali, disturbi respiratori gravi, status epilepticus, diarrea, interventi chirurgici, dieta chetogena o alcuni farmaci) possono sommarsi agli effetti di topiramato sulla riduzione del bicarbonato. L’acidosi metabolica cronica aumenta il rischio di formazione di calcoli renali e può potenzialmente portare ad osteopenia. L’acidosi metabolica cronica nei pazienti pediatrici può rallentare i ritmi di crescita. L’effetto del topiramato sulle conseguenze correlate all’apparato osseo non è stato studiato in modo sistemico nelle popolazioni di pazienti pediatrici o adulti. A seconda delle patologie di base, con la terapia con topiramato, è consigliata l’appropriata valutazione, comprendente la misura dei livelli di bicarbonato sierico. Se sono presenti segni o sintomi (ad es. respirazione profonda di Kussmaul, dispnea, anoressia, nausea, vomito, eccessiva stanchezza, tachicardia o aritmia) indicativi di acidosi metabolica, si raccomanda la misurazione del bicarbonato sierico. Se l’acidosi metabolica si sviluppa e persiste si deve considerare la riduzione della dose o l’interruzione della somministrazione di topiramato (utilizzando la riduzione graduale della dose). Il topiramato deve essere usato con cautela nei pazienti con condizioni o trattamenti che costituiscono un fattore di rischio per la comparsa di acidosi metabolica. Compromissione della funzione cognitiva La compromissione cognitiva nell’epilessia è multifattoriale e può essere dovuta all’eziologia sottostante, a causa dell’epilessia o a causa del trattamento anti-epilettico. In letteratura sono stati riferiti casi di compromissione della funzione cognitiva in adulti trattati con topiramato, che ha richiesto la riduzione del dosaggio o l’interruzione del trattamento. Gli studi relativi agli esiti cognitivi nei bambini trattati con topiramato sono tuttavia insufficienti e i suoi effetti a questo riguardo devono essere ancora chiariti.Iperammoniemia e encefalopatia In seguito a trattamento con topiramato è stata riportata iperammoniemia con o senza encefalopatia (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di iperammoniemia con topiramato sembra essere dose correlato. Iperammoniemia è stata riportata più frequentemente quando il topiramato è usato contemporaneamente con acido valproico (vedere paragrafo 4.5). Nei pazienti che sviluppano inspiegabilmente letargia o cambiamenti nello stato mentale associato alla somministrazione di topiramato in monoterapia o in terapia aggiuntiva, si raccomanda di considerare l’encefalopatia iperammonica e la misurazione dei livelli di ammonio. Integrazione nutrizionale Alcuni pazienti possono essere affetti da perdita ponderale durante il trattamento con topiramato. Si raccomanda di monitorare la perdita di peso nei pazienti durante il trattamento con topiramato. Per i pazienti che presentino perdita di peso durante il trattamento con topiramato può risultare necessario il ricorso ad un’integrazione alimentare o ad un’assunzione alimentare maggiore. Donne in età fertile Il topiramato può causare danno fetale e limitazione della crescita fetale (piccolo per età gestazionale e basso peso alla nascita) quando somministrato a una donna incinta. I dati del registro Nord-Americano dei Farmaci Antiepilettici in gravidanza per il topiramato in monoterapia hanno mostrato una prevalenza di malformazioni congenite maggiori più alta di circa 3 volte (4,3%), rispetto a un gruppo di riferimento che non assumeva farmaci antiepilettici (1,4%). Inoltre, i dati ottenuti da altri studi indicano che, rispetto alla monoterapia, c’è un aumentato rischio di effetti teratogeni associati all'impiego di farmaci antiepilettici in terapia di combinazione.Prima di iniziare il trattamento con topiramato in una donna in età fertile, si deve eseguire un test di gravidanza e si deve consigliare un metodo contraccettivo altamente efficace (vedere paragrafo 4.5). La paziente deve essere pienamente informata dei rischi connessi all'uso di topiramato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Intolleranza al lattosio Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Il contenitore contiene un essiccante che non deve essere ingerito.