SINTREDIUS OS SOLUZ 10FL 5ML -Avvertenze e precauzioni

SINTREDIUS OS SOLUZ 10FL 5ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

L’atrofia della corticale surrenalica si sviluppa durante la terapia prolungata e può persistere per anni dopo l’interruzione del trattamento. Dopo terapia prolungata la sospensione dei corticosteroidi deve pertanto sempre essere graduale per evitare un’insufficienza surrenalica acuta, e avvenire nel corso di settimane o mesi in base alla dose e alla durata del trattamento. La soppressione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene (HPA) e altri effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose minima efficace per il periodo minimo e somministrando il fabbisogno giornaliero richiesto in una singola dose mattutina o, ove possibile, in una singola dose mattutina a giorni alterni. Sono richiesti frequenti controlli del paziente per un’adeguata titolazione della dose in base all’attività della malattia. (Vedere il paragrafo sulla posologia). La soppressione della risposta infiammatoria e della funzionalità immunitaria aumenta la suscettibilità alle infezioni e la loro gravità. Il quadro clinico spesso può essere atipico e infezioni gravi quali setticemia e tubercolosi possono essere mascherate e raggiungere uno stadio avanzato prima di essere diagnosticate. La varicella è un elemento di particolare preoccupazione, poiché questa malattia generalmente non grave può risultare invece fatale nei pazienti immunosoppressi. Ai pazienti privi di un’anamnesi positiva di varicella, deve essere consigliato di evitare contatti stretti con persone affette da varicella o herpes zoster e, in caso di avvenuta esposizione, devono contattare urgentemente un medico. Nel caso il paziente sia un bambino, il consiglio di cui sopra dovrà essere comunicato ai genitori. Nei pazienti non immuni in cui sia in atto una terapia con corticosteroidi sistemici o che abbiano seguito tale terapia nei 3 mesi precedenti, è necessario ricorrere all’immunizzazione passiva con immunoglobuline anti varicella zoster (VZIG) da eseguirsi entro 10 giorni dall’esposizione al virus della varicella. In caso di conferma della diagnosi di varicella, la patologia dovrà essere seguita da uno specialista e richiederà un trattamento tempestivo. La terapia con corticosteroidi non deve essere interrotta e potrebbero essere necessari incrementi di dose. Si deve informare i pazienti di prestare particolare attenzione nell’evitare contatti con persone affette da morbillo e, in caso di esposizione, di richiedere immediatamente il consiglio del medico. Può risultare necessaria la profilassi con immunoglobuline intramuscolari. I vaccini vivi non devono essere somministrati a soggetti con compromissione della risposta immunitaria causata da elevate dosi di corticosteroidi. La risposta anticorpale ad altri vaccini può risultare ridotta. Nei pazienti in terapia corticosteroidea è stata segnalata l’insorgenza di sarcoma di Kaposi. La sospensione dei corticosteroidi può produrne la remissione clinica. A causa della possibilità di ritenzione di liquidi, occorre prestare attenzione alla somministrazione di corticosteroidi in pazienti con insufficienza renale o ipertensione o insufficienza cardiaca congestizia. I corticosteroidi possono determinare il peggioramento di diabete mellito, osteoporosi, ipertensione, glaucoma ed epilessia, pertanto i pazienti affetti da queste condizioni o con una storia familiare di queste devono essere sottoposti a frequenti controlli. Particolare attenzione è richiesta e frequenti controlli sono necessari nei pazienti con anamnesi di gravi disturbi affettivi (soprattutto anamnesi pregressa di psicosi da steroidi), pregressa miopatia da steroidi, ulcera peptica, ipotiroidismo, recente infarto miocardico o pazienti con anamnesi di tubercolosi. Nei pazienti con insufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono risultare aumentati, come per altri farmaci metabolizzati nel fegato. Questi pazienti pertanto richiedono controlli frequenti. I medici devono essere a conoscenza che è stato riportato che i corticosteroidi sono fattori precipitanti la porfiria. Inoltre, è stato segnalato un caso di Sindrome di Steven Johnson (SJS) reversibile in connessione al trattamento con prednisolone. Il trattamento sistemico con glucocorticoidi può indurre corioretinopatia che può portare a deterioramento della vista compresa perdita della vista. Si consigliano controlli regolari con i medici (compresi controlli della vista a intervalli di tre mesi) durante il trattamento a lungo termine. Ad alte dosi, devono essere monitorate una sufficiente assunzione di calcio e la limitazione di sodio, nonché i livelli di potassio. Uso nella popolazione pediatrica: I corticosteroidi causano un ritardo della crescita dose correlato nell’infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza, che può essere irreversibile. Uso negli anziani: Gli effetti indesiderati comuni dei corticosteroidi sistemici, soprattutto osteoporosi, ipertensione, ipopotassiemia, diabete, suscettibilità alle infezioni e assottigliamento della cute possono essere associati negli anziani a conseguenze più gravi. È richiesta una scrupolosa supervisione clinica per evitare reazioni pericolose per la vita. Devono essere informati i pazienti e/o chi li assiste delle reazioni avverse psichiatriche potenzialmente gravi che si possono manifestare con gli steroidi sistemici (vedere Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati). I sintomi generalmente emergono nel giro di qualche giorno o settimana dall’inizio del trattamento. I rischi possono essere maggiori con alte dosi/esposizione sistemica (vedere anche Paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione), sebbene i livelli di dose non consentano di prevedere l’esordio, la natura, la gravità o la durata delle reazioni. La maggior parte delle reazioni avverse si risolve a seguito di riduzione della dose o sospensione del farmaco, sebbene possa essere richiesto un trattamento specifico. I pazienti e chi li assiste devono essere incoraggiati a rivolgersi a un medico se temono lo sviluppo di sintomi psicologici, soprattutto in presenza di sospetta depressione dell’umore o idea suicida. Si deve inoltre avvisare i pazienti/chi li assiste dei possibili disturbi psichiatrici che possono manifestarsi durante o immediatamente dopo la riduzione graduale/sospensione degli steroidi sistemici, sebbene tali reazioni siano state segnalate raramente. Particolare attenzione è richiesta nel considerare l’impiego di corticosteroidi sistemici nei pazienti con anamnesi esistente o pregressa di gravi disturbi affettivi nei pazienti stessi o nei parenti di I grado. Tali disturbi comprendono malattia depressiva o maniaco–depressiva e precedente psicosi da steroidi. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio–galattosio o insufficienza di saccarasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Sospensione Nei pazienti che hanno ricevuto dosi di corticosteroidi sistemici superiori a quelle fisiologiche (circa 7,5 mg di prednisolone o equivalente) per più di 3 settimane, la sospensione non deve essere brusca. Le modalità di riduzione della somministrazione dipendono in larga misura dalla probabilità di recidiva della malattia con la riduzione della dose di corticosteroidi sistemici. Durante la sospensione può risultare necessaria la valutazione clinica dell’attività della malattia. Se è improbabile che la malattia recidivi durante la sospensione dei corticosteroidi sistemici, ma vi è incertezza riguardo alla soppressione dell’asse HPA, la riduzione della dose di corticosteroidi sistemici a livelli fisiologici può avvenire rapidamente. Una volta raggiunta una dose equivalente giornaliera di 7,5 mg di prednisolone, la riduzione della dose deve rallentare per permettere il ripristino dell’asse HPA. La brusca interruzione di un trattamento con corticosteroidi sistemici, che si sia protratto per un massimo di 3 settimane, è appropriata se si ritiene che la recidiva sia improbabile. Nella maggior parte dei pazienti è improbabile che la brusca interruzione di dosi fino a 40 mg/die di prednisolone, o equivalente, assunte per 3 settimane, produca soppressione clinicamente rilevante dell’asse HPA. Nei seguenti gruppi di pazienti, la sospensione graduale della terapia con corticosteroidi sistemici deve essere presa in considerazione anche dopo cicli di durata pari o inferiore alle 3 settimane: • Pazienti sottoposti a cicli ripetuti di corticosteroidi sistemici, soprattutto per periodi superiori alle 3 settimane, • In caso di prescrizione di un ciclo breve entro un anno dal termine di una terapia a lungo termine (mesi o anni), • Pazienti che potrebbero avere cause di insufficienza corticosurrenalica per motivi diversi dalla terapia corticosteroidea esogena, • Pazienti in terapia con dosi di corticosteroidi sistemici superiori a 40 mg/die di prednisolone, • Pazienti in cui la dose è stata ripetutamente assunta alla sera. Durante la terapia prolungata eventuali malattie intercorrenti, traumi o interventi chirurgici richiederanno un aumento temporaneo del dosaggio; qualora i corticosteroidi siano stati interrotti dopo una terapia prolungata, è possibile che debbano essere reintrodotti temporaneamente.

Farmaci

BRUNO FARMACEUTICI SpA

IDELT20CPR 10MG

PRINCIPIO ATTIVO: PREDNISOLONE

PREZZO INDICATIVO:4,83 €