RISPERIDONE AHCL 60CPR 4MG -Avvertenze e precauzioni

RISPERIDONE AHCL 60CPR 4MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Pazienti anziani con demenza Aumento della mortalità in pazienti anziani con demenza In una metanalisi di 17 studi clinici controllati, su antipsicotici atipici, compreso risperidone, è stato evidenziato un aumento della mortalità rispetto al placebo nei pazienti anziani con demenza, trattati con antipsicotici atipici. In studi clinici con risperidone orale controllati verso placebo, condotti in questa popolazione, è stata osservata un’incidenza di mortalità del 4,0% nei pazienti trattati con risperidone rispetto al 3,1% nei pazienti che avevano ricevuto placebo. Il rapporto di probabilità (intervallo di confidenza esatto al 95%) era di 1,21 (0,7; 2,1). L’età media (range) dei pazienti deceduti era di 86 anni (range 67-100). I dati ottenuti da due ampi studi osservazionali hanno mostrato che anche nei pazienti anziani con demenza trattati con antipsicotici convenzionali il rischio di morte è lievemente aumentato rispetto ai pazienti non trattati. Non ci sono dati sufficienti per stimare effettivamente la precisa entità del rischio e la causa dell’aumentato rischio non è nota. Non è chiara la misura in cui l’aumento della mortalità rilevata negli studi osservazionali possa essere attribuito al farmaco antipsicotico piuttosto che ad alcune caratteristiche dei pazienti. Uso concomitante con furosemide Negli studi clinici di risperidone controllati verso placebo in pazienti anziani con demenza, è stata osservata un’incidenza più alta di mortalità nei pazienti trattati con furosemide più risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75–97) rispetto ai pazienti trattati con risperidone da solo (3,1%; età media 84 anni, range 70–96) o furosemide da sola (4,1%; età media 80 anni, range 67–90). L’aumento della mortalità nei pazienti trattati con furosemide più risperidone è stato osservato in due dei quattro studi clinici. L’uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici utilizzati a basse dosi) non è stato associato a risultati simili. Non è stato identificato alcun meccanismo patofisiologico che spieghi questo risultato, né è stato osservato alcun modello compatibile per le cause di morte. Ciononostante, è necessario prestare attenzione e considerare i rischi ed i benefici di questa associazione o della terapia concomitante con altri potenti diuretici, prima di decidere di utilizzarla. Non è stato osservato un aumento dell’incidenza di mortalità fra i pazienti che assumevano altri diuretici come terapia concomitante al risperidone. A prescindere dal trattamento, la disidratazione è risultata un fattore di rischio globale per la mortalità e deve essere pertanto attentamente evitata nei pazienti anziani con demenza. Eventi avversi cerebrovascolari (EACV) In studi clinici randomizzati controllati con placebo condotti in pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici, è stato osservato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari pari a circa 3 volte. I dati aggregati forniti da sei studi clinici con risperidone controllati verso placebo condotti prevalentemente in pazienti anziani (>65 anni di età) con demenza, hanno dimostrato che gli EACV (gravi e non gravi, associati) si sono verificati nel 3,3% (33/1009) dei pazienti trattati con risperidone e nell’1,2% (8/712) dei pazienti trattati con placebo. Il rapporto di probabilità (intervallo di confidenza esatto al 95%) è risultato di 2,96 (1,34, 7,50). Il meccanismo per questo rischio maggiore non è noto. Non è possibile escludere un rischio maggiore per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Risperidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con fattori di rischio per ictus. Il rischio di EACV è risultato significativamente superiore in pazienti con demenza di tipo misto o vascolare rispetto a quelli con demenza di Alzheimer. Pertanto i pazienti con forme di demenza diverse dall’Alzheimer non devono essere trattati con risperidone. Si consiglia ai medici di valutare i rischi ed i benefici dell’impiego di risperidone nei pazienti anziani con demenza, considerando i fattori di rischio predittivi di ictus nel singolo paziente. È necessario avvisare i pazienti/personale di assistenza dei pazienti di segnalare immediatamente i segni e i sintomi potenziali di EACV, come un’improvvisa debolezza o un intorpidimento del viso, delle braccia o delle gambe, e problemi di eloquio o di vista. Tutte le alternative terapeutiche devono essere considerate senza indugi, inclusa l’interruzione della terapia con risperidone. Risperidone deve essere utilizzato solo a breve termine per il trattamento dell’aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer di grado da moderato a grave, come integrazione agli approcci non farmacologici che hanno dimostrato un’efficacia limitata o che sono risultati inefficaci e quando esiste un rischio potenziale per il paziente di nuocere a se stesso o agli altri. I pazienti devono essere rivalutati regolarmente e la necessità di continuare il trattamento deve essere riesaminata. Ipotensione ortostatica A causa dell’attività alfa–bloccante di risperidone, può insorgere l’ipotensione (ortostatica), specialmente durante la fase iniziale di titolazione della dose. L’ipotensione clinicamente significativa è stata osservata nel periodo post–marketing con l’impiego concomitante di risperidone e del trattamento anti–ipertensivo. Risperidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con malattie cardiovascolari note (ad es. insufficienza cardiaca, infarto miocardico, anormalità della conduzione, disidratazione, ipovolemia o patologia cerebrovascolare) e il dosaggio deve essere gradualmente titolato come raccomandato (vedere il paragrafo 4.2). Deve essere considerata una riduzione della dose se insorge l’ipotensione. Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Eventi di leucopenia, neutropenia ed agranulocitosi sono stati riportati con farmaci antipsicotici, compreso risperidone. L’agranulocitosi è stata riportata molto raramente (<1/10.000 pazienti) durante la sorveglianza post–marketing. Pazienti con una storia di basso numero di globuli bianchi (WBC) clinicamente significativo o leucopenia/neutropenia indotta da farmaco devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia e deve essere considerata la sospensione del risperidone al primo segno di abbassamento clinicamente significativo dei WBC in assenza di altri fattori causali. I pazienti con neutropenia clinicamente significativa devono essere attentamente monitorati per la febbre o altri sintomi o segni di infezione e trattati tempestivamente se si presentano questi sintomi o segni. I pazienti con grave neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1 x 109/L) devono interrompere risperidone e devono essere monitorati fino al recupero dei WBC. Discinesia tardiva/sintomi extrapiramidali (TD/EPS) I medicinali con proprietà di antagonismo dei recettori dopaminergici sono stati associati all’induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, prevalentemente della lingua e/o del viso. L’insorgenza di sintomi extrapiramidali è un fattore di rischio per la discinesia tardiva. Se sono presenti segni e sintomi di discinesia tardiva, è necessario considerare l’interruzione di tutti gli antipsicotici. Sindrome neurolettica maligna (NMS) L’insorgenza della sindrome neurolettica maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione dello stato di coscienza ed elevati livelli della creatinofosfochinasi sierica è stata riferita con la somministrazione di farmaci antipsicotici. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. In questo caso, la somministrazione di tutti gli antipsicotici, incluso risperidone deve essere sospesa. Morbo di Parkinson e demenza a corpi di Lewy I medici devono valutare i rischi rispetto ai benefici quando prescrivono gli antipsicotici, incluso risperidone, a pazienti con il morbo di Parkinson o con demenza a corpi di Lewy (DLB). Il morbo di Parkinson può peggiorare con risperidone. Entrambi i gruppi di pazienti possono essere maggiormente a rischio di Sindrome Neurolettica Maligna e di una maggiore sensibilità ai farmaci antipsicotici; questi pazienti sono stati esclusi dagli studi clinici. La manifestazione di questa maggiore sensibilità può includere confusione, ottundimento, instabilità posturale con cadute frequenti, oltre a sintomi extrapiramidali. Iperglicemia e diabete mellito L’iperglicemia, diabete mellito e l’esacerbazione di un diabete pre–esistente è stata riferita in casi molto rari durante il trattamento con risperidone. In alcuni casi, è stato riferito un precedente aumento di peso che potrebbe essere un fattore predisponente. È stata molto raramente e raramente riferita associazione con chetoacidosi e con coma diabetico. Un monitoraggio clinico appropriato è consigliato in accordo con le linee guida relative all’uso di antipsicotici. I pazienti trattati con antipsicotici atipici, compreso risperidone, devono essere monitorati per i sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) ed i pazienti affetti da diabete mellito devono essere monitorati regolarmente circa il peggioramento del controllo del glucosio. Perdita di peso È stata riportata significativa perdita di peso con l’uso di risperidone. Il peso deve essere monitorato regolarmente. Iperprolattinemia L’iperprolattinemia è un effetto indesiderato comune del trattamento con risperidone. Si raccomanda la valutazione del livello di prolattina plasmatica nei pazienti con evidenza di possibili effetti indesiderati correlati alla prolattina (ad es. ginecomastia, disturbi mestruali, anovulazione, disturbi della fertilità, riduzione della libido, disfunzione erettile e galattorrea). Gli studi su colture tissutali indicano che la crescita cellulare nei tumori nella mammella nell’uomo può essere stimolata dalla prolattina. Sebbene non sia stata dimostrata alcuna associazione precisa con la somministrazione di antipsicotici in studi clinici ed epidemiologici, si raccomanda cautela nei pazienti con pertinente storia clinica. Risperidone deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con iperprolattinemia pre–esistente ed in pazienti con tumori potenzialmente prolattino–dipendenti. Prolungamento del QT Il prolungamento del QT è stato riferito molto raramente nella fase di post–marketing. Come con altri antipsicotici, è necessario esercitare cautela quando risperidone viene prescritto a pazienti con patologie cardiovascolari note, anamnesi familiare di prolungamento del QT, bradicardia e squilibri elettrolitici (ipocalemia, ipomagnesiemia), perché potrebbe accrescere il rischio di effetti aritmogenici, e nell’uso concomitante con farmaci di cui è noto l’effetto sul prolungamento dell’intervallo QT. Crisi convulsive Risperidone deve essere utilizzato con cautela in pazienti con anamnesi di crisi convulsive o altre patologie che potenzialmente riducono la soglia convulsiva. Priapismo Il priapismo potrebbe verificarsi con la terapia con risperidone a causa dei suoi effetti di blocco dei recettori alfa–adrenergici. Tromboembolismo venoso (VTE): Con i farmaci antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso (VTE). Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici spesso presentano fattori di rischio acquisiti per il VTE, tutti i potenziali fattori di rischio per il VTE devono essere identificati prima e durante il trattamento con Risperidone AHCL compresse e devono essere intraprese tutte le possibili misure preventive. Regolazione della temperatura corporea Ai farmaci antipsicotici è stata attribuita l’abilità di compromissione della capacità del corpo di ridurre la temperatura corporea interna. Si consiglia di prescrivere risperidone con attenzione a pazienti che potranno andare incontro a condizioni che potrebbero causare un aumento della temperatura corporea interna, ad es. che svolgono un’intensa attività fisica, sono esposti a calore estremo, ricevono la somministrazione concomitante di farmaci con attività anticolinergica o sono soggetti a disidratazione. Effetto antiemetico Un effetto antiemetico è stato osservato negli studi preclinici con risperidone. Questo effetto, se si verifica negli esseri umani, può mascherare i segni e i sintomi di sovradosaggio di alcuni farmaci o di condizioni quali ostruzione intestinale, sindrome di Reye e tumore al cervello. Compromissione renale ed epatica I pazienti con compromissione renale hanno meno capacità di eliminare la frazione antipsicotica attiva rispetto agli adulti con funzione renale normale. I pazienti con compromissione della funzionalità epatica hanno un aumento della concentrazione plasmatica della frazione libera di risperidone (vedere paragrafo 4.2). Sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera (IFIS) La Sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera (IFIS) è stata osservata durante chirurgia della cataratta in pazienti trattati con medicinali con effetto antagonista alpha1a – adrenergici, incluso risperidone (vedere paragrafo 4.8). L’IFIS può aumentare il rischio di complicazioni dell’occhio durante e dopo l’operazione. L’uso corrente o passato di medicinali con effetto antagonista alpha1a – adrenergico deve essere reso noto al chirurgo oftalmico prima dell’intervento chirurgico. Il potenziale beneficio della sospensione della terapia alfa1 bloccante prima dell’intervento di cataratta non è stato stabilito e deve essere valutato rispetto al rischio di interrompere la terapia antipsicotica. Popolazione pediatrica Prima di prescrivere risperidone ad un bambino o adolescente con disturbo del comportamento, è necessario valutare accuratamente le cause fisiche e sociali del comportamento aggressivo, quali dolore o esigenze ambientali inappropriate. L’effetto sedativo di risperidone deve essere attentamente monitorato in questa popolazione a causa delle possibili conseguenze sull’abilità di apprendimento. Un cambiamento nel tempo in cui viene somministrato risperidone potrebbe migliorare l’impatto della sedazione sulle capacità di attenzione dei bambini e degli adolescenti. Risperidone è stato associato ad incrementi medi del peso corporeo e dell’indice di massa corporea (BMI). Sono raccomandati la misurazione del peso corporeo al basale prima del trattamento e monitoraggio regolare del peso corporeo. I cambiamenti dell’altezza nella fase di estensione in aperto degli studi a lungo termine sono risultati entro le norme previste appropriate per l’età. L’effetto della terapia a lungo termine con risperidone sulla maturità sessuale e sull’altezza non è stato adeguatamente studiato. A causa degli effetti potenziali dell’iperprolattinemia prolungata sulla crescita e sulla maturazione sessuale di bambini e adolescenti, è necessario considerare una valutazione clinica regolare dello stato endocrinologico, incluse le misurazioni dell’altezza, del peso, della maturità sessuale, il monitoraggio della funzione mestruale e di altri effetti potenzialmente correlati alla prolattina. I risultati di un piccolo studio osservazionale post–marketing hanno dimostrato che i soggetti esposti a risperidone, di età 8–16 anni, erano in media circa 3,0– 4,8 centimetri più alti rispetto a quelli che hanno ricevuto altri farmaci anti–psicotici atipici. Questo studio non è stato sufficiente per stabilire se l’esposizione al risperidone abbia avuto qualche impatto sull’altezza finale degli adulti, o se il risultato sia dovuto ad un effetto diretto del risperidone sulla crescita delle ossa, o l’effetto della malattia di base stessa sulla crescita delle ossa, o il risultato di un migliore controllo della malattia di base con conseguente aumento della crescita lineare. Durante il trattamento con risperidone è anche necessario valutare regolarmente i sintomi extrapiramidali e altri disturbi del movimento. Per le raccomandazioni posologiche specifiche in bambini e adolescenti vedere paragrafo 4.2. Eccipienti Le compresse rivestite con film contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento del glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale. Le compresse da 2 mg e 6 mg contengono il colorante giallo tramonto FCF (E110), che può provocare reazioni allergiche.

Farmaci

JANSSEN CILAG SpA

RISPERDAL60CPR 1MG BIANCHE

PRINCIPIO ATTIVO: RISPERIDONE

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