MITOXANTRONE ACC EV10ML 2MG/ML -Avvertenze e precauzioni

MITOXANTRONE ACC EV10ML 2MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Precauzioni da adottare prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale Mitoxantrone deve essere somministrato lentamente in una infusione endovenosa a flusso libero. Mitoxantrone non deve essere somministrato per via sottocutanea, intramuscolare, o intra-arteriosa. Ci sono state segnalazioni di neuropatia locale/regionale, alcune irreversibili, dopo l'iniezione intra-arteriosa. Gravi danni ai tessuti locale possono verificarsi se si verifica stravaso durante la somministrazione. Fino ad oggi, sono stati descritti solo casi isolati di gravi reazioni locali (necrosi) a causa di stravaso. Mitoxantrone non deve essere somministrato per iniezione intratecale. Gravi lesioni con postumi permanenti possono derivare dalla somministrazione intratecale. Ci sono state segnalazioni di neuropatia e neurotossicità, sia centrale che periferica, dopo l'iniezione intratecale. Queste segnalazioni hanno incluso convulsioni che portano al coma e a gravi sequele neurologiche, e alla paralisi con disfunzione dell’intestino e della vescica. Funzionalità cardiaca La tossicità miocardica, manifestata nella sua più grave forma mediante insufficienza cardiaca congestizia (ICC) potenzialmente irreversibile e fatale, può capitare sia durante la terapia con mitoxantrone sia in un periodo che va da mesi ad anni dopo l'interruzione della terapia. Il rischio di cardiotossicità aumenta con una dose cumulativa. Nei pazienti malati di cancro che hanno ricevuto una dose cumulativa di 140 mg/m² sia da solo che in combinazione con altri agenti chemioterapici, la probabilità cumulativa di diminuzione da moderata o grave dell’insufficienza cardiaca congestizia sintomatica è stata del 2,6%, della FEVS a questa stessa dose è stata del 13%. Malattie cardiovascolari attive o latenti, precedenti o concomitanti la radioterapia nella zona mediastinica/pericardica, precedenti alla terapia con altre antracicline o antracenedioni, o l'uso concomitante di altri medicinali cardiotossici può aumentare il rischio di tossicità cardiaca. Una valutazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) mediante ecocardiogramma o acquisizione di gate multipli (MUGA) è consigliata prima della somministrazione della dose iniziale di mitoxantrone in pazienti affetti da cancro. La funzionalità cardiaca per i pazienti oncologici deve essere attentamente monitorata durante il trattamento. La valutazione FEVS è consigliata ad intervalli regolari e/o se si sviluppano segni o sintomi di insufficienza cardiaca congestizia. La cardiotossicità può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con mitoxantrone, e il rischio aumenta con la dose cumulativa. La tossicità cardiaca con mitoxantrone può verificarsi a dosi cumulative più basse o se sono presenti o meno fattori di rischio cardiaco. A causa del possibile rischio di effetti cardiaci in pazienti precedentemente trattati con daunorubicina o doxorubicina, deve essere determinato il rapporto beneficio-rischio della terapia con mitoxantrone in tali pazienti prima di iniziare la terapia. Insufficienza cardiaca acuta congestizia può verificarsi occasionalmente in pazienti trattati con mitoxantrone per la leucemia mieloide acuta. Anche questo è stato segnalato per pazienti con sclerosi multipla trattati con mitoxantrone. Cambiamenti cardiaci funzionali possono verificarsi in pazienti con sclerosi multipla trattati con mitoxantrone. Una valutazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) mediante ecocardiogramma o MUGA è consigliabile prima della somministrazione della dose iniziale di mitoxantrone e prima di ogni dose in pazienti con sclerosi multipla e annualmente fino a 5 anni dopo la fine della terapia. La cardiotossicità può verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia con mitoxantrone, e il rischio aumenta con la dose cumulativa. La tossicità cardiaca con mitoxantrone può verificarsi a dosi cumulative più basse o se sono presenti o meno fattori di rischio cardiaco. Di solito, i pazienti con sclerosi multipla non devono ricevere una dose cumulativa superiore a 72 mg/m². Mitoxantrone non deve normalmente essere somministrato a pazienti con sclerosi multipla, sia con FEVS <50% o con una riduzione della frazione di eiezione clinicamente significativa. Soppressione del midollo osseo La terapia con mitoxantrone deve essere accompagnata da un monitoraggio attento e frequente dei parametri ematologici e chimici di laboratorio, così come da una frequente osservazione del paziente. Un emocromo completo, incluse le piastrine, deve essere effettuato prima della somministrazione della dose iniziale di mitoxantrone, 10 giorni dopo la somministrazione e prima di ogni infusione successiva e nel caso in cui si sviluppino segni e sintomi di infezione. I pazienti devono essere informati su rischi, sintomi e segni di leucemia acuta e spinti a cercare assistenza medica se si dovessero verificare tali sintomi anche quando è passato il periodo di cinque anni. La mielosoppressione può essere più grave e prolungata nei pazienti con cattive condizioni generali, o che hanno ricevuto una precedente chemioterapia e/o radioterapia. Tranne che per il trattamento della leucemia mieloide acuta, la terapia con mitoxantrone in genere non deve essere somministrata a pazienti con una conta dei neutrofili al basale inferiore a 1.500 cellule/mm³. Si raccomanda di effettuare frequenti conte delle cellule del sangue periferico su tutti i pazienti trattati con mitoxantrone per monitorare la presenza di soppressione del midollo osseo, principalmente neutropenia, che può essere grave e causare infezioni. Quando mitoxantrone viene usato a dosi elevate (> 14 mg/m²/d x 3 giorni) come indicato per il trattamento della leucemia, si verificherà una grave mielosoppressione. Si deve prestare particolare attenzione per assicurare il pieno recupero ematologico prima di intraprendere la terapia di consolidamento (se si utilizza questo trattamento) ed i pazienti devono essere attentamente monitorati durante questa fase. Mitoxantrone somministrato a qualsiasi dosaggio può causare mielosoppressione. Leucemia secondaria mieloide acuta e sindrome mielodisplastica Gli inibitori delle topoisomerasi II, incluso mitoxantrone, se usati in monoterapia o in particolare in concomitanza con altri agenti antineoplastici e/o radioterapia, sono stati associati allo sviluppo di leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica. A causa del rischio di sviluppo di tumori secondari, il rapporto beneficio rischio della terapia con mitoxantrone deve essere determinato prima dell'inizio della terapia. Utilizzo dopo altri trattamenti MS-specifici La sicurezza e l'efficacia di mitoxantrone non sono state studiate dopo il trattamento con natalizumab, fingolimod, alemtuzumab, dimetil fumarato, o teriflunomide. Cancro al seno non metastatico In assenza di dati di efficacia sufficienti nel trattamento adiuvante del cancro al seno e la segnalazione dell'aumento del rischio di leucemia, mitoxantrone deve essere utilizzato solo per il cancro al seno metastatico. Infezioni I pazienti che ricevono farmaci immunosoppressori come il mitoxantrone hanno una ridotta risposta immunologica ad un'infezione. Le infezioni sistemiche devono essere trattate in concomitanza con o appena prima di iniziare la terapia con mitoxantrone. Vaccinazione L'immunizzazione con vaccini con virus vivi (ad esempio vaccinazione contro la febbre gialla) aumenta il rischio di infezioni e altre reazioni avverse come la vaccinia gangrenosa e vaccinia generalizzata, nei pazienti con ridotta immunocompetenza, come ad esempio durante il trattamento con mitoxantrone. Pertanto, i vaccini con virus vivi non devono essere somministrati durante la terapia. Si consiglia di utilizzare vaccini con virus vivi con cautela dopo l'interruzione della chemioterapia, e la vaccinazione non prima di 3 mesi dopo l'ultima dose di chemioterapia (vedere paragrafo 4.5). Contraccezione in maschi e femmine Mitoxantrone è genotossico ed è considerato un potenziale teratogeno umano. Pertanto gli uomini in terapia devono essere avvisati di non procreare e di utilizzare metodi contraccettivi durante e per almeno 6 mesi dopo la terapia. Le donne in età fertile devono avere un test di gravidanza negativo prima di ogni dose, e utilizzare un contraccettivo efficace durante la terapia e per almeno 4 mesi dopo la sua sospensione. Allattamento al seno Mitoxantrone è stato ritrovato nel latte materno per un massimo di un mese dopo l'ultima somministrazione. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei bambini dovute a mitoxantrone, l'allattamento al seno è controindicato (vedere paragrafo 4.3) e deve essere interrotto prima dell'inizio del trattamento. Fertilità Le donne in età fertile devono essere informate riguardo l’aumento del rischio di amenorrea transitoria o persistente (vedere paragrafo 4.6). Mutagenicità e cancerogenicità Mitoxantrone è risultato mutageno in sistemi di test su batteri e mammiferi, così come in vivo in ratti. Il principio attivo è risultato cancerogeno negli animali da esperimento a dosi inferiori alla dose clinica proposta. Pertanto, mitoxantrone ha il potenziale per essere cancerogeno nell'uomo. Sindrome da lisi tumorale Casi di sindrome da lisi tumorale sono stati riportati con l'uso di mitoxantrone. Devono essere monitorati i livelli di acido urico, gli elettroliti e l'urea. Scolorimento delle urine e altri tessuti Mitoxantrone può causare una colorazione blu-verde delle urine per 24 ore dopo la somministrazione, ed i pazienti devono essere avvisati di aspettarsi ciò durante la terapia. Può verificarsi anche scolorimento bluastro della sclera, della pelle e delle unghie.

Farmaci

SANDOZ SpA

MITOXANTRONE SANEV 5ML 2MG/ML

PRINCIPIO ATTIVO: MITOXANTRONE CLORIDRATO

PREZZO INDICATIVO:72,21 €