MIKAN IM IV FL 1G 4ML -Avvertenze e precauzioni

MIKAN IM IV FL 1G 4ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Mikan è potenzialmente ototossico, nefrotossico e neurotossico. È richiesta cautela in pazienti con preesistente insufficienza renale o preesistente danno uditivo o vestibolare. I pazienti trattati con aminoglicosidi per via parenterale devono essere attentamente monitorati a causa della potenziale ototossicità e nefrotossicità associata all’uso di questi farmaci. Non è stata stabilita la sicurezza per periodi di trattamento di durata superiore ai 14 giorni. Normalmente, l’elevata incidenza di sordità si verifica come primo effetto e comunque può essere individuata con test audiometrico. Nei pazienti con disfunzione renale il rischio di gravi reazioni ototossiche e di sordità permanente è notevolmente aumentato. In questi casi, la dose giornaliera deve essere ridotta e gli intervalli prolungati. Se nel corso della terapia si osservano disfunzioni renali progressive (aumento dei valori NPN, BUN, Creatinina od oliguria) è consigliabile effettuare dei test audiometrici ed, eventualmente, sospendere la somministrazione del farmaco. Nei pazienti più anziani ed in quelli a cui vengono somministrate dosi superiori ai 15 g di MIKAN, dovrebbe essere attentamente controllata l’insorgenza di eventuali effetti ototossici. Neuro/Ototossicità Neurotossicità, che si manifesta come ototossicità sia del ramo vestibolare che di quello acustico bilaterale, si può manifestare nei pazienti trattati con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicità indotta da aminoglicosidi è maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalità renale oppure in pazienti, anche sani, con terapia prolungata per 5–7 giorni. In genere la sordità ad alte frequenze si verifica all’inizio, per cui si può determinare solo mediante test audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicità possono includere torpore, formicolio della pelle, spasmo muscolare, convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che li avvisino dello sviluppo di un danno al VIII paio di nervi cranici, e una sordità bilaterale parziale o totale irreversibile o vertigine disabilitante possono manifestarsi anche dopo la sospensione del farmaco. L’ototossicità indotta dall’amikacina è generalmente irreversibile. Nei pazienti con disfunzione renale, nei quali il trattamento è previsto per un periodo di 5 giorni o più, è necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia, audiogramma che deve essere ripetuto nel corso del trattamento. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa se insorgono tinnito auricolare o diminuzione dell’udito, oppure se gli audiogrammi successivi registrano una diminuzione della percezione ad alta frequenza. È necessario sottolineare che la funzionalità renale può alterarsi notevolmente in corso di terapia e, pertanto, la creatinina sierica dovrebbe essere controllata frequentemente. Se i valori della concentrazione subissero delle variazioni è necessario variare la frequenza delle somministrazioni. Il rischio di ototossicità è maggiore se il MIKAN viene somministrato in concomitanza ad acido etacrinico, dato che potrebbe risultarne sordità irreversibile. Tossicità neuromuscolare Blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati riportati a seguito a iniezione parenterale, instillazione topica (irrigazioni ortopediche o addominali o per il trattamento locale dell’empiema) o di somministrazione orale di aminoglicosidi. La possibilità di paralisi respiratoria va tenuta in considerazione in seguito alla somministrazione di aminoglicosidi per qualsiasi via, specialmente in quei pazienti a cui si somministrano anestetici, bloccanti neuromuscolari (vedere paragrafo 4.5). In caso di blocco neuromuscolare, i sali di calcio possono revertire la paralisi respiratoria, ma può essere necessaria una ventilazione assistita. Blocco neuromuscolare e paralisi muscolare sono stati riscontrati in animali da laboratorio trattati con alte dosi di amikacina. Se si verifica il blocco neuromuscolare, i sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno. Come con gli altri antibiotici la terapia con amikacina può indurre la comparsa di superinfezione da germi resistenti; in tale evenienza occorre interrompere il trattamento ed adottare un’opportuna terapia. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela nei pazienti con patologie muscolari, quali miastenia gravis, o parkinsonismo in quanto questi farmaci potrebbero aggravare la debolezza muscolare, a causa dei loro potenziali effetti curaro–simili sulle giunzioni neuromuscolari. Tossicità renale Gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La tossicità renale è indipendente dalle concentrazioni al picco plasmatico (Cmax). Il rischio di nefrotossicità è maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalità renale e in quelli che ricevono dosi elevate o una terapia prolungata. I pazienti devono essere ben idratati durante il trattamento e la funzionalità renale deve essere valutata tramite i metodi standard prima dell’inizio della terapia e giornalmente durante il trattamento stesso. È richiesta una riduzione della dose, se si verificano segni di disfunzione renale come presenza di cilindri urinari, globuli rossi e bianchi, albuminuria, riduzione della clearance della creatinina, riduzione del peso specifico dell’urina, aumento dell’azoto dell’urea ematica (BUN) e della creatinina sierica od oliguria. Il trattamento deve essere sospeso se si riscontra aumento dell’azotemia o riduzione progressiva dell’escrezione urinaria. I pazienti anziani possono avere riduzioni della funzionalità renale che non risultano ai comuni test di laboratorio come la creatininemia o l’azotemia (BUN). Una determinazione della clearance della creatinina può essere utile. Il monitoraggio della funzionalità renale nell’anziano è particolarmente importante durante un trattamento con aminoglicosidi. Si raccomanda uno stretto monitoraggio della funzionalità renale e dell’ottavo paio di nervi cranici, particolarmente in pazienti con riduzione nota o sospetta della funzionalità renale all’inizio della terapia e anche in quelli la cui funzionalità renale è inizialmente normale, ma che sviluppano segni di disfunzione renale durante la terapia. Qualora possibile, si deve procedere alla determinazione delle concentrazioni sieriche di amikacina per assicurare che i livelli siano adeguati e per evitare livelli potenzialmente tossici. Le urine devono essere esaminate per peso specifico ridotto, aumentata escrezione proteica, e presenza di cellule o cilindri urinari. Si devono determinare periodicamente l’azoto dell’urea ematica, la creatinina sierica o la clearance della creatinina. Quando possibile, si raccomandano degli audiogrammi seriali in pazienti di età adeguata per i test ed in particolare nei pazienti ad alto rischio. Manifestazioni di ototossicità (capogiri, vertigini, tinnito, acufeni o perdita dell’udito) o nefrotossicità richiedono un aggiustamento del dosaggio o l’interruzione del farmaco. L’uso sistemico, orale o topico contemporaneo e/o sequenziale di altri farmaci neuro– o nefrotossici deve essere evitato. Altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicità sono l’età avanzata e la disidratazione. L’inattivazione dell’aminoglicoside è clinicamente significativa solo in pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa. L’inattivazione che può presentarsi anche nei campioni di liquidi organici prelevati per l’analisi, può determinare letture inadeguate dell’aminoglicoside. Tali campioni devono essere adeguatamente trattati (prontamente analizzati, congelati o trattati con beta–lattamasi). Reazioni allergiche Amikacina solfato iniettabile in fiale contiene sodio metabisolfito. I solfiti possono causare reazioni di tipo allergico inclusi sintomi anafilattici e di minaccia per la vita o episodi asmatici meno gravi, in soggetti sensibili. La prevalenza globale di sensibilità ai solfiti nella popolazione generale è non comune e probabilmente bassa. La sensibilità ai solfiti è osservata più di frequente nelle persone asmatiche rispetto alle persone non asmatiche. Altro Gli aminoglicosidi sono rapidamente e quasi totalmente assorbiti quando applicati localmente, con l’eccezione della vescica urinaria, in associazione con procedure chirurgiche. Sordità irreversibile, insufficienza renale, e morte per blocco neuromuscolare sono state segnalate in seguito ad irrigazione con un preparato aminoglicosidico sia di piccole che grandi aree chirurgiche. Come con altri antibiotici, l’uso di amikacina può portare alla crescita eccessiva di organismi resistenti. Se ciò accade, si dovrà interrompere il trattamento e istituire una terapia appropriata. È stato riportato infarto maculare talvolta associato ad una perdita permanente della vista dopo somministrazione intravitreale (iniezione nell’occhio) di amikacina. Uso pediatrico Gli aminoglicosidi vanno impiegati con cautela nei neonati e nei neonati prematuri a causa dell’immaturità renale di questi pazienti e del conseguente prolungamento dell’emivita serica di questi farmaci.

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