LEVOFLOXACINA KRK 5CPR 250MG -Avvertenze e precauzioni
Gli stafilococchi aurei resistenti alla meticillina sono molto probabilmente co–resistenti ai fluorochinoloni inclusa la levofloxacina. Pertanto, la levofloxacina non è consigliata per il trattamento di infezioni riconosciute o sospette causate da stafilococco resistente alla meticillina, a meno che i risultati del laboratorio non abbiano confermato la sensibilità dell’organismo alla levofloxacina (e gli agenti antibatterici comunemente consigliati per il trattamento delle infezioni da MRSA siano ritenuti inadeguati). La levofloxacina può essere utilizzata nel trattamento della Sinusite Batterica Acuta e della Riacutizzazione della Bronchite Cronica una volta che tali infezioni sono state diagnosticate correttamente. La resistenza dell’Eschirichia coli – l’elemento patogeno più comune nelle infezioni alle vie urinarie – ai fluorochinoloni varia all’interno dell’Unione Europea. Chi prescrive deve tener conto della prevalenza locale della resistenza nell’E. coli ai fluorochinoloni. Antrace inalatorio: L’utilizzo negli uomini è basato sui dati relativi alla suscettibilità al Bacillus anthracis in vitro e sui dati sperimentali negli animali unitamente a dati umani limitati. I medici curanti devono far riferimento ai documenti di consenso nazionale e/o internazionale relativi al trattamento dell’antrace. Tendinite e rottura dei tendini I casi di tendinite sono rari. Interessano più frequentemente il tendine d’Achille e possono portare alla rottura del tendine. La tendinite e la rottura dei tendini, a volte bilaterale, possono verificarsi entro 48 ore dall’inizio del trattamento con la levofloxacina e sono state riportate fino a diversi mesi dopo la sospensione del trattamento. Il rischio di tendinite e di rottura dei tendini è maggiore nei pazienti con età superiore ai 60 anni, nei pazienti che ricevono dosi giornaliere da 1000 mg e nei pazienti che assumono corticosteroidi. La dose giornaliera deve essere adattata nei pazienti anziani in base alla clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2). È quindi necessario un attento monitoraggio di questi pazienti qualora fosse stata prescritta loro la levofloxacina. Tutti i pazienti devono consultare il proprio medico curante qualora accusassero i sintomi della tendinite. In caso di sospetta tendinite, il trattamento con la levofloxacina deve essere sospeso immediatamente e deve essere iniziata una cura adeguata (ad es. immobilizzazione) per il tendine lesionato (vedere paragrafo 4.3 e 4.8). Malattia associata a Clostridium difficile La diarrea, in particolar modo se grave, persistente e/o con sanguinamento, durante o dopo il trattamento con la levofloxacina (anche diverse settimane dopo la terapia) può essere sintomatica della malattia associata a Clostridium difficile (CDAD). La gravità della CDAD può variare da lieve a pericolosa per la vita, la cui forma più grave è denominata colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.8). È quindi importante considerare questa diagnosi nei pazienti che manifestano una grave diarrea durante o dopo la cura con levofloxacina. Se la CDAD è presunta o confermata, l’utilizzo della levofloxacina deve essere interrotto immediatamente e deve essere iniziata subito una cura adeguata. I medicinali antiperistaltici sono controindicati in questa situazione clinica. Pazienti predisposti a crisi convulsive I chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva ed innescare crisi convulsive. La levofloxacina è controindicata per i pazienti con anamnesi di epilessia (vedere paragrafo 4.3) e, come con altri chinoloni, deve essere assunta con estrema attenzione dai pazienti predisposti a crisi convulsive o in concomitanza con trattamenti con sostanze attive che riducono la soglia convulsiva celebrale, come ad esempio la teofillina (vedere paragrafo 4.5). In caso di crisi convulsive (vedere paragrafo 4.8), il trattamento con la levofloxacina deve essere sospeso. Pazienti con carenza di glucosio–6–fosfato deidrogenasi I pazienti con difetti latenti o reali nell’attività della glucosio–6–fosfato deidrogenasi possono essere predisposti a reazioni emolitiche se curati con agenti antibatterici chinolonici. Di conseguenza, se questi pazienti devono assumere la levofloxacina, deve essere monitorato il potenziale verificarsi di emolisi. Pazienti con danno renale Dal momento che la levofloxacina è eliminata principalmente attraverso i reni, la dose di Levofloxacina Krka deve essere adattata nei pazienti con danno renale (vedere paragrafo 4.2). Reazioni di ipersensibilità La levofloxacina può causare reazioni di ipersensibilità gravi e potenzialmente fatali (ad es., angioedema fino allo shock anafilattico), occasionalmente in seguito alla dose iniziale (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono sospendere immediatamente il trattamento e contattare il loro medico o un medico di guardia che avvierà le misure d’emergenza corrette. Gravi reazioni bollose Sono stati segnalati casi di gravi reazioni bollose della pelle come la sindrome Stevens–Johnson o la necrolisi epidermica tossica conseguenti all’assunzione di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Se si verificano reazioni della pelle e/o delle mucose, i pazienti devono essere avvisati di contattare immediatamente il loro medico prima di continuare il trattamento. Disglicemia Come con tutti i chinoloni, sono state segnalate anomalie nei livelli di glucosio nel sangue, quali ipoglicemia ed iperglicemia, solitamente in pazienti diabetici in trattamento concomitante con un agente ipoglicemizzante orale (ad es., glibenclamide) o con l’insulina. Sono stati segnalati casi di coma ipoglicemico. Per i pazienti diabetici si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue (vedere paragrafo 4.8). Prevenzione della fotosensibilizzazione Sono stati riportati episodi di fotosensibilizzazione con la levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Per prevenire la fotosensibilizzazione si raccomanda ai pazienti di non esporsi inutilmente a luce solare intensa o a raggi UV artificiali (ad es., lampada solare, solarium) durante il trattamento e nelle 48 ore successive alla sospensione del trattamento. Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K A causa di un possibile incremento nei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o di sanguinamenti nei pazienti trattati con levofloxacina in concomitanza con un antagonista della vitamina K (ad es., warfarin), devono essere controllati periodicamente i test di coagulazione in caso di somministrazione concomitante di tali medicinali (vedere paragrafo 4.5). Reazioni psicotiche Sono state segnalate reazioni psicotiche nei pazienti che assumono chinoloni, tra cui la levofloxacina. Raramente queste reazioni si sono evolute in pensieri suicidi o comportamenti autolesionisti – a volte dopo una sola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8). Qualora il paziente mostrasse tali reazioni, deve essere sospesa la levofloxacina e devono essere attuate le adeguate misure. Si raccomanda prudenza in caso di utilizzo di levofloxacina in pazienti psicotici o in pazienti con anamnesi di malattie psichiatriche. Prolungamento dell’intervallo QT La somministrazione di fluorochinoloni come la levofloxacina richiede particolare attenzione per i pazienti con riconosciuti fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT, tra cui, ad esempio: • sindrome congenita del QT lungo • assunzione contemporanea di medicinali noti per prolungare l’intervallo QT (ad es., antiaritmici appartenenti alle Classi IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici) • squilibrio elettrolitico non compensato (ad es., ipokaliemia, ipomagnesemia) • malattie cardiache (ad es., insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia). I pazienti anziani e le donne possono essere più sensibili ai farmaci per il prolungamento del QT. Si raccomanda pertanto prudenza per queste popolazioni durante l’assunzione di fluorochinoloni come la levofloxacina. (Vedere paragrafi 4.2 Anziani, 4.5, 4.8 e 4.9). Neuropatia periferica Sono stati riportati episodi di neuropatia sensoriale periferica e neuropatia periferica sensomotoria nei pazienti in trattamento con fluorochinoloni come la levofloxacina, i cui sintomi iniziali possono comparire rapidamente (vedere paragrafo 4.8). L’assunzione di levofloxacina deve essere sospesa qualora il paziente accusi sintomi di neuropatia in modo da prevenire lo sviluppo di una condizione irreversibile. Disturbi epatobiliari Con la levofloxacina sono stati segnalati casi di necrosi epatica fino a insufficienza epatica fatale, principalmente in pazienti con gravi malattie concomitanti, come ad esempio sepsi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere avvisati di sospendere il trattamento e contattare il loro medico qualora si sviluppassero segni e sintomi di malattie epatiche quali anoressia, ittero, urine scure, prurito e addome sensibile alla palpazione. Aggravamento della miastenia gravis I fluorochinoloni come la levofloxacina hanno attività bloccante neuromuscolare e possono aggravare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia gravis. Le reazioni avverse gravi segnalate dopo la commercializzazione, inclusi i decessi e la necessità di supporto respiratorio, sono state associate all’utilizzo di fluorochinoloni nei pazienti con miastenia gravis. La levofloxacina non è raccomandata nei pazienti con anamnesi di miastenia gravis. Disturbi della vista Se la visione risulta danneggiata o si verifica qualsiasi effetto sugli occhi, deve essere consultato immediatamente un oculista (vedere paragrafi 4.7 e 4.8). Superinfezione L’utilizzo della levofloxacina, specialmente se prolungato, può comportare una crescita eccessiva di organismi non suscettibili. Se la superinfezione si verifica nel corso della terapia, è necessario ricorrere alle misure adeguate. Interferenza con i test di laboratorio Nei pazienti trattati con la levofloxacina la determinazione degli oppiacei nelle urine potrebbe dare risultati falso–positivi. Potrebbe essere necessario confermare i risultati positivi agli oppiacei tramite un metodo più specifico. La levofloxacina può inibire la crescita del Mycobacterium tuberculosis e può quindi portare a risultati falso–negativi nella diagnosi batteriologica della tubercolosi. Questo medicinale contiene l’agente colorante giallo arancio S (E110) che può causare reazioni allergiche.