ISOLYTE INFUS 6SACC 2000ML -Avvertenze e precauzioni

ISOLYTE INFUS 6SACC 2000ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

ISOLYTE non è indicato per il trattamento di ipocloremia, ipopotassiemia, alcalosi e deve essere usato con cautela, semmai, nei pazienti con ipocloremia, ipopotassiemia, alcalosi. ISOLYTE non è indicato per il trattamento primario della grave acidosi metabolica ISOLYTE non è indicato per il trattamento dell’ipomagnesemia ISOLYTE non è indicato per il trattamento dell’ipocalcemia Ipersensibilità e reazioni dovute all’infusione, incluse reazioni anafilattoidi, sono state riportate in prodotti contenenti elettroliti. L’infusione deve essere fermata immediatamente al primo segnale o sintomo di sospetto di sviluppo di reazione di ipersensibilità. Devono essere intraprese appropriate contromisure terapeutiche. Soluzioni contenenti glucosio devono essere utilizzate con cautela in pazienti con nota allergia al mais o a prodotti derivati dal mais. La somministrazione endovenosa di questa soluzione, può provocare un sovraccarico dei fluidi o di elettroliti e portare ad una diluizione delle concentrazioni elettrolitiche del siero, iperidratazione, stati congestizi o edema polmonare. Pertanto, è necessario monitorare il bilancio dei fluidi, gli elettroliti, l’osmolarità plasmatica e l’equilibrio acido–base. Soluzioni contenenti magnesio devo essere utilizzate con cautela nei pazienti con: • ipermagnesemia o condizioni predisponenti la ipermagnesemia incluse ma non limitate a danno renale severo o terapia con magnesio come per eclampsia; • miastenia grave ISOLYTE deve essere somministrato con particolare cautela in pazienti con alcalosi o rischio di alcalosi e l’eccesso di somministrazione di ISOLYTE può causare alcalosi metabolica. ISOLYTE deve essere somministrato con particolare cautela in pazienti con ipervolemia o pazienti sovraidratati. ISOLYTE deve essere somministrato con particolare cautela in pazienti con condizioni che possono causare ritenzione di sodio, eccesso di liquidi ed edema. A causa della presenza di potassio, la somministrazione deve essere guidata attraverso elettrocardiogrammi seriati. E’ importante considerare che l’iperpotassiemia non è indicativa delle concentrazioni di potassio a livello cellulare. ISOLYTE deve essere somministrato con particolare cautela in pazienti con iperpotassiemia o con condizioni predisponenti l’iperpotassiemia (come grave insufficienza renale o insufficienza adrenocorticale, deidratazione acuta, danno tissutale esteso o bruciature) ed in pazienti con malattie cardiache. In pazienti più vecchi di 28 giorni (inclusi gli adulti), il ceftriaxone non deve essere simultaneamente somministrato con soluzioni endovenose contenenti calcio, incluso ISOLYTE, attraverso la stessa linea di infusione (es. Via connettori ad Y) Se la stessa linea di infusione è utilizzata per la somministrazione sequenziale la linea deve essere accuratamente risciacquata tra le due infusioni con un liquido compatibile. In pazienti con funzione renale ridotta, la somministrazione di questa soluzione può provocare una ritenzione di sodio o potassio. Somministrare a funzione renale integra e ad una velocità di perfusione non superiore a 10 mEq potassio/ora. ISOLYTE (una soluzione acquosa di glucosio, priva di elettroliti) non deve essere somministrata simultaneamente attraverso lo stesso kit di trasfusione di sangue a causa della possibilità che si verifichi pseudoagglutinazione o emolisi. A causa del rischio di precipitazione di coaguli dovuti al contenuto in calcio, ISOLYTE non deve essere somministrato simultanemente attraverso le stesse linee con anticoagulanti a base di citrato o conservanti del sangue. Embolia gassosa L’osservanza delle seguenti precauzioni è importante al fine di evitare la possibile formazione di emboli gassosi: – non collegare in serie i contenitori flessibili in plastica per evitare l’embolia gassosa a causa di possibile aria residua contenuta nel contenitore primario; – Eliminare completamente il contenuto di aria presente nei contenitori flessibili in plastica prima della somministrazione. Sottoporre ad alte pressioni le soluzioni endovenose contenute in contenitori flessibili in plastica al fine di aumentare il livello di flusso può provocare la formazione di embolie gassose se il contenuto di aria non è stato completamente eliminato. – L’utilizzo di un set di somministrazione endovenosa ventilato con lo sfiato aperto potrebbe provocare la formazione di embolie gassose. I set di somministrazione endovenosa ventilati con lo sfiato nella posizione aperta non devono essere utilizzati con i contenitori flessibili in plastica Iperglicemia Al fine di evitare iperglicemia la velocità di infusione non deve superare la capacità del paziente di utilizzare il glucosio. L’ iperglicemia è implicata nell’incremento di ischemia cerebrale e danni mentali e ridotta capacità di recupero dopo stroke ischemici acuti. Si raccomanda cautela nell’uso di soluzioni contenenti glucosio in tali pazienti. L’iperglicemia precoce è stata associata a miglioramenti scarsi nei pazienti con gravi lesioni cerebrali dovute a traumi. Le soluzioni contenenti glucosio devono inoltre essere usate con cautela nei pazienti con ferite alla testa in particolare durante le prime 24 ore dopo il trauma. Se si dovesse verificare iperglicemia, il livello di somministrazione di glucosio deve essere ridotto o deve essere somministrata insulina o modificata la dose di insulina. Usare estrema cautela nei pazienti con diabete mellito e monitorare i livelli di glucosio nel sangue al fine di intervenire con ogni necessario aggiustamento farmacologico La somministrazione di soluzioni iperosmotiche possono causare irritazione venosa, incluse flebiti. Le soluzioni iperosmolari devono essere somministrate con cautela in pazienti con stati di iperosmolarità. Le soluzioni contenenti calcio devono essere usate con cautela nei pazienti con calcoli renali di calcio o con una storia di calcoli renali di calcio. Usare estrema cautela nei pazienti con scompenso cardiaco congestizio, grave danno renale, ed in quegli stati clinici che si presentano con edema e con ritenzione salina, nei pazienti in trattamento con farmaci cardiaci inotropi o corticosteroidi o corticotropinici. Popolazione pediatrica Nei bambini la sicurezza e l’efficacia non sono state determinate. La velocità di infusione ed il volume dipendono dall’età, dal peso, dalle condizioni metaboliche e cliniche del paziente, dalle terapie concomitanti e deve essere stabilita da professionisti medici con esperienza nella terapia di fluidi endovenosi in pediatria. I neonati âE.“ specialmente i nati prematuri con basso peso alla nascita, hanno un rischio aumentato di sviluppare ipo o iperglicemia e pertanto necessitano di un monitoraggio costante durante il trattamento con soluzioni endovenose di glucosio, al fine di assicurare un adeguato controllo glicemico ed evitare eventi avversi a lungo termine. L’ipoglicemia nei neonati può causare problemi prolungati di epilessia, coma e danno cerebrale. L’iperglicemia è stata associata con casi di emorragia intraventricolare, infezioni batteriche e fungine primarie o tardive, retinopatie precoci, enterocoliti necrotizzanti, displasie broncopolmonari, prolungate ospedalizzazioni e morte. Le concentrazioni elettrolitiche del plasma devono essere monitorate attentamente nella popolazione pediatrica, perchè tale popolazione può avere una ridotta capacità di regolare i fluidi e gli elettroliti. L’infusione di liquidi ipotonici con la secrezione non osmotica di ADH può causare iponatremia. Per i pazienti pediatrici, e in particolare per i neonati pretermine, il rischio di sviluppare iponatriemia è più elevato. L’iponatremia può condurre a mal di testa, nausea, epilessia, letargia, coma, edema cerebrale e morte. Pertanto l’encefalopatia iponatriemica sintomatica acuta è considerata una emergenza clinica. Pazienti anziani Quando si deve selezionare un tipo di soluzione da infusione ed il volume/velocità di infusione per un paziente geriatrico, bisogna tenere presente che tali pazienti sono generalmente più soggetti ad avere malattie cardiache, renali, epatiche e altre malattie o terapie farmacologiche concomitanti.

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