IRINOTECAN FRE 1FL15ML 20MG/ML -Avvertenze e precauzioni
L’uso di Irinotecan concentrato per soluzione per infusione deve essere riservato a unità specializzate nella somministrazione di chemioterapie citotossiche e deve essere somministrato soltanto sotto la supervisione di un medico qualificato nell’uso di chemioterapie antineoplastiche. Data la natura e l’incidenza di eventi avversi, Irinotecan concentrato per soluzione per infusione deve essere prescritto soltanto nei seguenti casi dopo la valutazione dei benefici previsti rispetto ai possibili rischi terapeutici: • in pazienti che presentano un fattore di rischio, particolarmente quelli con un Performance Status OMS = 2. • nei pochi rari casi in cui si prevede una scarsa aderenza dei pazienti alle raccomandazioni per il trattamento degli eventi avversi (necessità di trattamento antidiarroico immediato e prolungato associato all’assunzione di grandi quantità di liquidi alla comparsa della diarrea ritardata). Si raccomanda per questi pazienti una stretta sorveglianza in ospedale. Quando Irinotecan concentrato per soluzione per infusione è usato in monoterapia, viene generalmente somministrato secondo lo schema posologico ogni 3 settimane. Lo schema settimanale (vedere paragrafo 5.1) può essere tuttavia considerato come alternativa per i pazienti che richiedono un follow–up più attento o che sono particolarmente a rischio di neutropenia grave. Diarrea ritardata I pazienti devono essere consapevoli del rischio di comparsa di diarrea ritardata che può insorgere più di 24 ore dopo la somministrazione dell’irinotecan e in qualsiasi momento precedente il ciclo successivo. In monoterapia, il tempo mediano di comparsa della prima evacuazione liquida è stato il quinto giorno dopo l’infusione di irinotecan cloridrato triidrato. I pazienti devono informare rapidamente il medico in caso di insorgenza della diarrea e iniziare immediatamente la terapia appropriata. I pazienti a rischio maggiore di diarrea sono quelli precedentemente trattati con radioterapia addominale/pelvica, quelli con iperleucocitosi al basale, quelli con Performance Status ≥2 e le donne. Se non viene trattata appropriatamente, la diarrea può minacciare la sopravvivenza, particolarmente se il paziente è contemporaneamente neutropenico. Appena compare la prima evacuazione di feci liquide, il paziente deve iniziare a bere grossi volumi di liquidi sotto forma di bevande contenenti elettroliti e deve essere iniziata immediatamente un’appropriata terapia antidiarroica. Il trattamento antidiarroico sarà prescritto dal reparto nel quale è stato somministrato irinotecan cloridrato triidrato. Dopo le dimissioni dall’ospedale, i pazienti devono avere a disposizione i farmaci prescritti, in modo che trattare la diarrea non appena questa insorga. I pazienti devono inoltre informare il proprio medico o il reparto che ha somministrato irinotecan cloridrato triidrato della comparsa della diarrea. Il trattamento antidiarroico attualmente raccomandato è costituito da loperamide ad alte dosi (4 mg per la prima somministrazione e quindi 2 mg ogni 2 ore). Questa terapia deve continuare per 12 ore dopo l’ultima evacuazione di feci liquide e non deve essere modificata. In nessun caso la loperamide deve essere somministrata a queste dosi per più di 48 ore consecutive, a causa del rischio di ileo paralitico, né per meno di 12 ore. Quando la diarrea è associata a neutropenia grave (conta dei neutrofili <500 cellule/mm³) occorre aggiungere al trattamento antidiarroico una profilassi con antibiotici ad ampio spettro. Oltre al trattamento antibiotico, si raccomanda l’ospedalizzazione per la gestione della diarrea, nei seguenti casi: – diarrea associata a febbre, – diarrea grave (tale da richiedere l’idratazione per via endovenosa), – diarrea persistente dopo 48 ore dall’inizio della terapia con alte dosi di loperamide. La loperamide non deve essere somministrata come profilassi, anche nei pazienti che hanno avuto la diarrea ritardata nei cicli di terapia precedenti. Nei pazienti che hanno avuto diarrea grave, si raccomanda la riduzione della dose nei cicli successivi (vedere paragrafo 4.2). Ematologia Durante il trattamento con irinotecan si consiglia il controllo settimanale completo dell’emocromo. I pazienti devono essere a conoscenza del rischio di neutropenia e del significato della febbre. La neutropenia febbrile (temperatura >38°C e conta dei neutrofili ≤1000 cellule/mm³) deve essere trattata urgentemente in ospedale con antibiotici ad ampio spettro per via endovenosa. Nei pazienti che hanno presentato eventi ematologici gravi, si raccomanda una riduzione della dose per le somministrazioni successive (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti con diarrea grave è maggiore il rischio di infezioni e di tossicità ematologica. Nei pazienti con diarrea grave, deve essere effettuato il controllo completo dell’emocromo. Insufficienza epatica Devono essere effettuati gli esami di funzionalità epatica al basale e prima di ogni ciclo di trattamento. Il monitoraggio settimanale dell’emocromo deve essere condotto nei pazienti con valori di bilirubina da 1,5 a 3 volte il limite superiore della norma, a causa della riduzione dell’eliminazione di irinotecan (vedere paragrafo 5.2) e aumentando quindi il rischio di ematotossicità in questa popolazione. L’irinotecan non deve essere somministrato a pazienti con valore di bilirubina >3 volte il limite superiore della norma (vedere paragrafo 4.3). Nausea e vomito Si raccomanda un trattamento profilattico con antiemetici prima di ciascun trattamento con irinotecan. Sono stati riferiti frequentemente episodi di nausea e vomito. I pazienti con vomito associato a diarrea ritardata devono essere ricoverati in ospedale appena possibile per il trattamento. Sindrome colinergica acuta Se insorge la sindrome colinergica acuta (definita come diarrea precoce associata a diversi altri segni e sintomi, come sudorazione, crampi addominali, lacrimazione, miosi e salivazione), deve essere somministrata atropina solfato (0,25 mg per via sottocutanea) a meno che siano presenti controindicazioni cliniche (vedere paragrafo 4.8). Usare con cautela nei pazienti con asma. Nei pazienti che hanno presentato una sindrome colinergica acuta e grave, con le dosi successive di irinotecan è consigliato l’uso profilattico di atropina solfato. Patologie respiratorie La malattia polmonare interstiziale che si presenta come infiltrati polmonari è non comune durante la terapia con irinotecan. La malattia polmonare interstiziale può essere fatale. I fattori di rischio possibilmente associati allo sviluppo della malattia polmonare interstiziale comprendono l’uso di farmaci pneumotossici, terapia radioattiva e fattori stimolanti le colonie. I pazienti con fattori di rischio devono essere attentamente monitorati per i sintomi respiratori prima e durante la terapia con irinotecan. Stravaso Irinotecan non è un noto vescicante, ma è necessario applicare attenzione per evitare lo stravaso e monitorare la sede dell’infusione per segni di infiammazione. Nel caso in cui si verificasse lo stravaso, si raccomanda di lavare la sede dell’infusione e applicare del ghiaccio. Anziani A causa della maggiore frequenza di diminuzione delle funzioni biologiche, in particolare della funzionalità epatica, nei pazienti anziani, la scelta della dose di Irinotecan concentrato per soluzione per infusione deve essere effettuata con cautela in questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 4.2). Malattia infiammatoria cronica intestinale e/o pazienti con occlusione intestinale I pazienti non devono essere trattati con Irinotecan concentrato per soluzione per infusione fino alla risoluzione dell’occlusione intestinale (vedere paragrafo 4.3). Pazienti con insufficienza renale Non sono stati condotti studi in questa popolazione (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Patologie cardiache Eventi ischemici miocardici sono stati osservati dopo la terapia con irinotecan, soprattutto in pazienti con malattia cardiaca di base, altri fattori di rischio conosciuti per la malattia cardiaca, o previa chemioterapia citotossica (vedere paragrafo 4.8) Di conseguenza, i pazienti con noti fattori di rischio devono essere sottoposti a stretto monitoraggio, e devono essere adottate le misure per cercare di ridurre al minimo tutti i fattori di rischio modificabili (ad es., fumo, ipertensione e iperlipidemia)Effetti immunosoppressivi/maggiore suscettibilità alle infezioni La somministrazione di vaccini vivi o vivi–attenuati nei pazienti immunocompromessi dagli agenti chemioterapici, incluso irinotecan, può provocare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti che ricevono irinotecan. I vaccini morti o inattivati possono essere somministrati; la risposta a questi vaccini può essere tuttavia diminuita. Altri Poiché Irinotecan concentrato per soluzione per infusione contiene sorbitolo, non è idoneo per pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio. Sono stati osservati casi infrequenti di insufficienza renale, ipotensione o insufficienza circolatoria in pazienti che hanno presentato episodi di disidratazione associati a diarrea e/o vomito, o sepsi. È necessario l’uso di un metodo anticoncezionale sia durante che per almeno tre mesi dopo il termine della terapia (vedere paragrafo 4.6). La somministrazione concomitante dell’irinotecan con un forte inibitore (ad es. chetoconazolo) o induttore (ad es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, Erba di San Giovanni) del CYP3A4 può modificare il metabolismo dell’irinotecan e deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).