GLIMEPIRIDE MY 30CPR 2MG -Avvertenze e precauzioni
Glimepiride deve essere assunta subito prima o durante un pasto.In caso di pasti a intervalli irregolari e specialmente quando se ne omettano alcuni, il trattamento con glimepiride può determinare ipoglicemia. I possibili sintomi dell’ipoglicemia comprendono: cefalea, fame vorace, nausea, vomito, stanchezza, sonnolenza, disturbi del sonno, irrequietezza, aggressività, difficoltà di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e della capacità di reazione, depressione, confusione, disturbi della parola e della vista, afasia, tremore, paresi, disturbi sensori, vertigini, debolezza, perdita dell’autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino ed incluso il coma, respirazione superficiale e bradicardia. Inoltre possono essere presenti segni della contro–regolazione adrenergica quali sudorazione, pelle umida, ansietà, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris ed aritmie cardiache. Il quadro clinico di un grave attacco ipoglicemico può assomigliare a quello di un accidente cerebrovascolare. I sintomi quasi sempre si attenuano con l’assunzione di carboidrati (zucchero). I dolcificanti artificiali non hanno effetto. Come accertato con altre sulfaniluree, nonostante l’iniziale successo delle contromisure, l’ipoglicemia può ricomparire. In caso di ipoglicemia grave o protratta, controllata solo temporaneamente con l’usuale quantità di zucchero, si richiede immediato trattamento medico e occasionalmente ospedalizzazione. I fattori che favoriscono l’ipoglicemia includono: • mancanza di volontà o (più comunemente nei pazienti più anziani) incapacità del paziente a cooperare • malnutrizione, irregolarità nell’orario dei pasti, pasti omessi o periodi di digiuno • modifica della dieta • squilibrio tra attività fisica e assunzione di carboidrati • consumo di alcolici, specialmente in concomitanza del mancato consumo del pasto • compromissione della funzionalità renale • grave insufficienza epatica • sovradosaggio di glimepiride • disturbi non compensati del sistema endocrino che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla contro–regolazione dell’ipoglicemia (come ad esempio in alcuni disturbi della funzione tiroidea e dell’ipofisi anteriore o nell’insufficienza surrenalica) • contemporanea somministrazione di alcuni altri medicinali (vedere paragrafo 4.5). Il trattamento con glimepiride richiede controlli regolari dei livelli di glucosio ematico e urinario. Inoltre si raccomanda la determinazione della percentuale di emoglobina glicosilata. Regolari controlli ematici (specialmente dei leucociti e dei trombociti) e della funzionalità epatica sono necessari durante il trattamento con glimepiride. In situazioni stressanti (quali ad esempio traumi, operazioni chirurgiche, infezioni con febbre ecc.) può essere indicato passare temporaneamente alla terapia insulinica. Compromissione epatica e/o renale Non esistono esperienze circa l’uso di glimepiride in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e in pazienti dializzati. Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale o epatica è indicato passare alla terapia insulinica. Deficit di G6PD Il trattamento di pazienti con deficit di G6PD con sulfaniluree può portare ad anemia emolitica. Dal momento che glimepiride appartiene alla classe delle sulfaniluree, deve essere prestata cautela in pazienti affetti da deficit di G6PD e deve essere considerata una alternativa diversa da una sulfanilurea. Questo prodotto contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza della Lapp lattasi o malassorbimento del glucosio–galattosio non devono assumere questo farmaco.