FARMORUBICINAIV FL 10MG/5ML

PFIZER ITALIA Srl

Principio attivo: EPIRUBICINA CLORIDRATO

ATC: L01DB03 Descrizione tipo ricetta:
OSP - USO OSPEDALIERO
Presenza Glutine: No glutine
Classe 1: H Forma farmaceutica:
SOLUZIONE PER INFUSIONE
Presenza Lattosio: No lattosio
FARMORUBICINA IV FL 10MG/5ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Farmorubicina si è dimostrata capace di indurre risposte utili in un ampio spettro di malattie neoplastiche tra cui: carcinoma della mammella; linfomi maligni; sarcomi delle parti molli; carcinoma gastrico; carcinoma del fegato, pancreas, sigma retto; carcinoma del distretto cervico-facciale; carcinoma polmonare; carcinoma ovarico; leucemia. FARMORUBICINA 10 mg/5 ml e 50 mg/25 ml Per instillazione endovescicale, Farmorubicina 10 mg/5 ml e 50 mg/25 ml è indicata anche nel trattamento dei carcinomi superficiali della vescica (a cellule transizionali, carcinoma in situ) e nella profilassi delle recidive dopo intervento di resezione transuretrale.

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

L’epirubicina cloridrato può essere usata anche in associazione ad altri chemioterapici antitumorali. Si può manifestare tossicità cumulativa con effetti sul midollo osseo/ematologici e gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4). L’uso dell’epirubicina cloridrato nella chemioterapia combinata insieme ad altri potenziali farmaci cardiotossici, come l’uso concomitante con altri composti cardioattivi (ad es. i calcioantagonisti), richiede il monitoraggio della funzionalità cardiaca per tutta la durata del trattamento. L’epirubicina cloridrato è estensivamente metabolizzata dal fegato. I cambiamenti del metabolismo epatico indotti da terapie concomitanti possono incidere sul metabolismo dell’epirubicina cloridrato, sulla farmacocinetica, sull’efficacia terapeutica e/o sulla tossicità (vedere paragrafo 4.4). Le antracicline inclusa la epirubicina non devono essere somministrate in combinazione con altri agenti cardiotossici a meno che la funzionalità cardiaca del paziente non venga attentamente monitorata. I pazienti che assumono antracicline dopo l’interruzione del trattamento con altri agenti cardiotossici, ed in particolar modo con quelli che hanno una lunga emivita come il trastuzumab, possono essere anche esposti ad un aumentato rischio di comparsa di cardiotossicità. Il trastuzumab ha una emivita riportata di circa 28 a 38 giorni e può persistere nel sistema circolatorio fino a 27 settimane. Pertanto, se possibile, i medici devono evitare una terapia a base di antracicline fino a 27 settimane dopo la fine del trattamento con trastuzumab. Se vengono utilizzate antracicline prima di questo tempo, la funzionalità cardiaca deve essere attentamente monitorata. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti che assumono epirubicina cloridrato. I vaccini inattivati o uccisi possono essere somministrati; tuttavia, la risposta a questi vaccini potrebbe essere ridotta. La cimetidina aumenta la AUC dell’epirubicina cloridrato del 50% e l’impiego di questo medicinale deve essere interrotto durante il trattamento con epirubicina cloridrato. Il paclitaxel, quando è somministrato prima dell’epirubicina cloridrato, può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di epirubicina cloridrato non modificata e dei suoi metaboliti; tuttavia questi ultimi non sono né tossici, né attivi. Quando l’epirubicina cloridrato è somministrata prima dei taxani, la co-somministrazione di paclitaxel o docetaxel non altera la farmacocinetica dell’epirubicina cloridrato. Questa combinazione può essere utile se si usa alternare la somministrazione tra i due medicinali. L’infusione di epirubicina cloridrato e paclitaxel deve essere effettuata con un intervallo di almeno 24 ore tra i due medicinali. Il dexverapamil può alterare la farmacocinetica dell’epirubicina cloridrato e possibilmente aumentare il suo effetto depressivo sul midollo osseo. Uno studio ha rilevato che il docetaxel somministrato dopo l’epirubicina cloridrato può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei metaboliti dell’epirubicina cloridrato. La chinina può accelerare la distribuzione iniziale dell’epirubicina cloridrato dal sangue nei tessuti e può influenzare la partizione dei globuli rossi da parte dell’epirubicina cloridrato. La co-somministrazione dell’interferone α2b può determinare una riduzione dell’emivita di eliminazione terminale sia della clearance totale sia di quella parziale dell’epirubicina cloridrato. La possibilità di una mancata alterazione della ematopoiesi deve essere tenuta in considerazione e gestita con un (pre)trattamento con farmaci che agiscono sul midollo osseo (quali agenti citostatici, sulfonamide, cloramfenicolo, dienildantoina, derivati amidopiridinici, agenti antiretrovirali). Nei pazienti che ricevono la terapia di combinazione di antracicline e dexrazoxano può verificarsi aumento della mielosoppressione.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Ogni flaconcino da 10 mg/5 ml contiene: epirubicina cloridrato 10 mg Ogni flaconcino da 50 mg/25 ml contiene: epirubicina cloridrato 50 mg Ogni flaconcino da 200 mg/100 ml contiene: epirubicina cloridrato 200 mg Eccipienti con effetti noti: Sodio 9 mg/ml. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

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