EPIRUBICINA AHCL1FL5ML 2MG/ML

ACCORD HEALTHCARE ITALIA Srl

Principio attivo: EPIRUBICINA CLORIDRATO

ATC: L01DB03 Descrizione tipo ricetta:
OSP - USO OSPEDALIERO
Presenza Glutine: No glutine
Classe 1: H Forma farmaceutica:
SOLUZIONE INIETTABILE
Presenza Lattosio: No lattosio
EPIRUBICINA AHCL 1FL5ML 2MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

L’epirubicina è usata nel trattamento di una gamma di malattie neoplastiche, tra cui: • Carcinoma della mammella • Tumore gastrico Quando è somministrata per via endovescicale, l’epirubicina ha dimostrato di essere vantaggiosa nel trattamento • Del carcinoma della vescica a cellule papillari transizionali • Del carcinoma in-situ della vescica • Della profilassi delle recidive del carcinoma superficiale della vescica dopo intervento di resezione transuretrale

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

L’epirubicina cloridrato è principalmente usata in associazione con medicinali citotossici. La tossicità additiva può verificarsi specialmente a carico di midollo osseo/effetti ematologici e gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4). L’uso di epirubicina cloridrato in combinazione chemioterapica con altri farmaci potenzialmente cardiotossici, come l’uso concomitante di altri composti cardioattivi (ad esempio bloccanti del canale del calcio), richiede il monitoraggio della funzione cardiaca durante il trattamento. L’epirubicina cloridrato è ampiamente metabolizzata dal fegato. Cambiamenti nella funzione epatica indotti da terapie concomitanti possono incidere sul metabolismo, sulla farmacocinetica, efficacia terapeutica e/o tossicità di epirubicina cloridrato (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Le antraciciline inclusa l’epirubicina cloridrato non devono essere somministrate in combinazione con altri agenti cardiotossici a meno che la funzione cardiaca del paziente sia strettamente monitorata. I pazienti che ricevono antracicline dopo l'interruzione del trattamento con altri agenti cardiotossici, soprattutto quelli con lunga emivita come trastuzumab, possono inoltre sviluppare un maggiore rischio di cardiotossicità. L'emivita di trastuzumab è di circa 28-38 giorni e può persistere nel sistema circolatorio per un massimo di 27 settimane. Pertanto, i medici devono evitare una terapia a base di antracicline fino a 27 settimane dopo la fine del trastuzumab quando possibile. Se vengono utilizzate antracicline prima di questo tempo, è raccomandato un attento monitoraggio della funzione cardiaca. La vaccinazione con un vaccino vivo deve essere evitata nei pazienti che ricevono epirubicina cloridrato. È possibile somministrare i vaccini uccisi o inattivati, tuttavia la risposta a questi vaccini potrebbe essere ridotta. La cimetidina aumentava l’AUC di epirubicina del 50% e deve essere interrotta durante il trattamento con epirubicina cloridrato. Quando somministrato prima dell’epirubicina cloridrato, il paclitaxel può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche dell’epirubicina cloridrato immodificata e dei suoi metaboliti, questi ultimi, tuttavia, non sono tossici né attivi. La co-somministrazione di paclitaxel o docetaxel non ha influenzato la farmacocinetica dell’epirubicina cloridrato quando l’epirubicina cloridrato è stata somministrata prima dei taxani. Questa combinazione può essere utilizzata se si utilizza una somministrazione scaglionata tra i due agenti. L’infusione di epirubicina cloridrato e paclitaxel deve essere eseguita con almeno un intervallo di 24 ore tra i due agenti. Il dexverapamil può modificare la farmacocinetica dell’epirubicina cloridrato e possibilmente aumentarne gli effetti depressivi sul midollo osseo. Uno studio ha trovato che, quando viene somministrato immediatamente dopo l’epirubicina cloridrato, il docetaxel può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei metaboliti dell’epirubicina cloridrato. La chinina può accelerare la distribuzione iniziale dell’epirubicina cloridrato dal sangue ai tessuti e può influire sulla ripartizione dell’epirubicina cloridrato nei globuli rossi. La co-somministrazione di interferone α2-b può causare una riduzione sia dell’emivita terminale di eliminazione che della clearance totale di epirubicina cloridrato. La possibilità di un marcato disturbo della ematopoiesi deve essere considerata con un (pre-) trattamento con cure che influiscono sul midollo osseo (come farmaci citostatici, sulfamidici, cloramfenicolo, difenilidantoina, derivati amidopirinici, agenti antiretrovirali). Si può verificare aumento della mielosoppressione in pazienti che ricevono terapie combinate di antracicline e dexrazoxano.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Ciascun ml contiene 2 mg di epirubicina cloridrato. Ciascun flaconcino da 5/10/25/50/100 ml contiene 10/20/50/100/200 mg di epirubicina cloridrato. Eccipiente: contiene sodio 3,54 mg/ml (0,154 mmol). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

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