CARVEDILOLO ARI 28CPR 6,25MG -Gravidanza e allattamento
La somministrazione del carvedilolo non è raccomandata durante la gravidanza e l’allattamento. Il carvedilolo non ha mostrato alcuna attività teratogena nel corso di studi di riproduzione condotti su animali; tuttavia, i dati clinici di sicurezza d’impiego durante la gravidanza sono insufficienti (si veda il paragrafo 5.3. “Dati preclinici di sicurezza”). I beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che può avere come effetto la morte fetale, aborti o parti prematuri. Inoltre i beta-bloccanti possono causare effetti indesiderati (in particolare, ipoglicemia, bradicardia, depressione respiratoria e ipotermia) nel feto o nel neonato. Esiste anche la possibilità di un aumentato rischio di complicazioni cardiache e polmonari nel neonato nel periodo postnatale. Il Carvedilolo deve essere somministrato durante la gravidanza solo se i potenziali benefici per la madre superano i potenziali rischi per il feto/neonato. La terapia deve comunque essere interrotta 2-3 giorni prima della data presunta del parto. Se ciò non è possibile, il neonato deve essere monitorato per i primi 2-3 giorni di vita. Il carvedilolo è una sostanza lipofila e, in accordo con quanto emerso dai risultati degli studi condotti su animali in allattamento, sia il carvedilolo sia i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Pertanto, l’allattamento al seno non è consigliato durante l’assunzione del carvedilolo.