CARDIOFENONE 30CPR RIV 300MG -Avvertenze e precauzioni
È essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo.
Propafenone cloridrato può peggiorare la miastenia grave
Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o 1:1
Analogamente ad altri farmaci antiaritmici di classe C1, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa si possono più facilmente manifestare gravi eventi indesiderati.
Somministrare con cautela in pazienti con bronco pneumopatia ostruttiva poichè l’attività beta-bloccante del propafenone può aumentare le resistenze delle vie respiratorie.
La frequenza e la soglia di sensibilita' dei pace-makers possono subire alterazioni durante la terapia con Propafenone. Percio' il funzionamento dei pace-makers dovra' essere opportunamente verificato e modificato di conseguenza.
In caso di pregresso infarto miocardico, l'uso di Propafenone deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente.
In pazienti che presentano una alterata funzionalità epatica o renale, può verificarsi accumulo di farmaco con la somministrazione di dosi terapeutiche di Propafenone. Tuttavia, sotto costante controllo elettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con Propafenone a dosi ridotte.
Il medicinale contiene lattosio non è quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.