Banca del seme per tutelare la fertilità maschile

Alcuni trattamenti medici possono mettere a rischio la fertilità maschile: la crioconservazione del seme è un modo per preservarla



Quando si decide di avere un bambino, capita di riscontrare problemi di fertilità sia nell’uomo che nella donna. Se il partner di sesso maschile ha subito trattamenti in ambito oncologico o autoimmune, oppure nei casi in cui abbia subito interventi in ambito urogenitale, o se per lavoro è continuamente esposto a sostanze tossiche, la sua fertilità potrebbe risultare compromessa.

Ma la crioconservazione omologa del seme o del tessuto testicolare offre la possibilità di conservare i propri gameti per un tempo indefinito, permettendo quindi di preservare la fertilità: in questo caso infatti, gli spermatozoi vengono congelati per la conservazione e “scongelati” nel momento in cui si decide di mettere al mondo un bambino.

Gli spermatozoi così conservati infatti, possono essere utilizzati al meglio delle proprie potenzialità nei metodi di procreazione medicalmente assistita (PMA), così da consentire alla coppia di avere un bambino. La crioconservazione dei gameti inoltre, permette di mantenere la fertilità anche negli uomini che, a causa di disturbi sistemici, vedono diminuire progressivamente la motilità o la conta spermatica, tutte condizioni che compromettono, spesso irrimediabilmente, la fertilità maschile.

Questa tecnica può quindi risultare davvero utile per gli uomini affetti da tumori che devono sottoporsi a radio o chemioterapia (ovvero in situazioni che possono indurre una sterilità temporanea o permanente) ed anche per coloro che hanno subito una lesione spinale o che soffrono di difficoltà eiaculatorie, e che necessitano di una tecnica specifica di raccolta e conservazione del seme.

La crioconservazione del seme è inoltre una metodica che consente di conservare gli spermatozoi senza intaccarne in nessun modo il patrimonio genetico, e può risultare quindi utile anche nei casi in cui, quando la coppia deve sottoporsi a tecniche di procreazione medicalmente assistita, il partner non riesca a fornire un campione di seme adeguato a causa della forte emotività o tensione: crioconservarlo è un modo per averlo pronto, senza intoppi, nel momento più opportuno.

«Anche la crioconservazione dei gameti femminili (social freezing) apre un’opportunità nuova per la donna di crioconservare i propri gameti per garantirsi in futuro una gravidanza – afferma il Dottor Carlo Gastaldi, Responsabile ostetricia e ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia – Tuttavia, nonostante gli enormi progressi della criobiologia, la crioconservazione dei gameti femminili non permette ad oggi la certezza della gravidanza».

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