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Dormire bene: chi beve latte fa sogni d’oro

Confermata l’azione anti-insonnia di quello vaccino. Ok anche alle bevande di mandorle e avena. No a quello di soia, dall’effetto eccitante

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Il latte tiepido bevuto la sera prima di andare a dormire: un rimedio della nonna privo di reale efficacia (e anzi perfino indigesto) oppure un vero alleato per riposare bene? Facciamo chiarezza con la dottoressa Sara Ciastellardi, nutrizionista e omeopata a Livorno, Pisa e Grosseto.


L’azione del triptofano

«Sorseggiare una bevanda calda prima di coricarsi ha un effetto distensivo, in particolare se si tratta del latte, che richiama l’infanzia e le coccole materne. Inoltre, è ricco di triptofano: questo amminoacido nell’organismo si converte nel neurotrasmettitore serotonina ed è precursore dell’ormone melatonina, sostanze indispensabili per migliorare la qualità del sonno e regolare il ritmo circadiano», chiarisce l’esperta.

Una ricerca coreana è poi riuscita a dimostrare che l’effetto è massimo se il latte viene munto dagli animali nelle ore notturne: gli esperti hanno chiarito che in questo caso le quantità di triptofano sono particolarmente elevate e la sostanza è così in grado di produrre un effetto sedativo e ansiolitico analogo a quello di alcuni farmaci anti-insonnia.

«Ma in generale tutto il latte vaccino, indipendentemente dall’orario di mungitura, è efficace: tra l’altro, come rivelato da recenti studi, nelle sue proteine sono contenute sostanze definite “caseomorfine” perché agiscono da oppiacei naturali sul sistema nervoso. In più, è fonte di magnesio, minerale dall’azione rilassante, che aiuta a dormire meglio», prosegue la dottoressa Ciastellardi.

«Il consiglio è però di limitarsi a mezzo bicchiere o di optare per quello scremato, altrimenti c’è il rischio di rallentare la digestione e ottenere l’effetto contrario. Meglio poi consumarlo almeno un’ora prima di coricarsi, in modo da avere il tempo di digerirlo; oppure a fine cena, quindi a stomaco pieno, per evitare possibili effetti collaterali, come l’acidità di stomaco che possono interferire con il sonno».


Le possibili alternative

E se una persona non può o non vuole bere latte? «Gli intolleranti possono ricorrere al prodotto delattosato, che ha comunque buone concentrazioni di triptofano e magnesio. L’alternativa ok anche per i vegani sta invece nei latti vegetali, per esempio di mandorle e di avena, anch’esse ricche di triptofano e minerali. È bene invece stare alla larga da quello di soia: contiene tirosina, amminoacido che nell’organismo favorisce la sintesi di noradrenalina, neurotrasmettitore dagli effetti eccitanti», conclude la nutrizionista.


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Articolo pubblicato sul n. 10 di Starbene in edicola dal 13/02/2018

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