Come si costruisce un sogno a occhi aperti strutturato
Secondo lo scrittore Paolo Gallina, vagheggiare consapevolmente, ovvero producendo fantasie mentali programmate e allenate, aiuta a stare bene. Ecco come fare

Sognare a occhi aperti può trasformarsi in una pratica consapevole e benefica, per affrontare meglio la vita. Lo sostiene Paolo Gallina, ingegnere che si occupa di robotica, nel suo saggio La vita è matrigna, almeno sogniamo! (Mimesis). Lui, anzi, parla di Soas, ovvero sogni a occhi aperti strutturati. Si tratta di un vagheggiare consapevole, producendo fantasie mentali programmate, sviluppate e allenate. Il fine? Aiuta a scaricare le tensioni emotive negative e a donarci un senso di liberazione
Ecco una selezione di base delle tante indicazioni che Paolo Gallina spiega nel suo libro per sognare a occhi aperti in modo strutturato e pianificato.
«Primo, ritagliarsi 5-10 minuti possibilmente in un luogo appartato, come la riva del fiume, la poltrona preferita dell’ufficio o il letto, per permettere alla mente di non farsi distrarre da sollecitazioni esterne.
Poi, suggerisco di creare mentalmente un sognogramma, cioè uno “spartito” su cui appoggiare la trama del sogno. Questa specie di list-to-do ha delle caratteristiche precise: dare un’inizio e una fine alla fantasticheria che dovrebbe procedere per gradi; possedere una certa vaghezza per permettere di liberare la fantasia; ipotizzare alcune domande in cui la simulazione prevede una gratificazione immediata; alternare tappe in cui vi è la finzione mentale di una difficoltà (per esempio il crollo di una galleria) ad altre in cui vi è una condizione positiva (riusciamo a sgusciare dentro la caverna).
Operativamente, il sognatore tiene il testo del sognogramma a portata di mente e, di volta in volta, lo riempie di tutte le ambientazioni, situazioni, parole, suoni o persone che vuole, con effetti e sfumature per la mente completamente diverse di volta in volta. Il suo compito, per dare un’idea, assomiglia a quello del regista che traduce in suoni, scene, colori due righe di sceneggiatura».
Sognare, la differenza tra uomini e donne
Sogniamo tutti allo stesso modo? No, di certo. «Innanzitutto, uomini e donne, generalmente, sognano con “stili” diversi”, spiega Paolo Gallina. «I questionari erogati per mettere in luce le differenze di genere riportano che i maschi fantasticano maggiormente utilizzando contenuti di tipo sessuale, assertivo, eroico e di autocompiacimento. Le donne, invece, riportano con maggiore frequenza sogni a occhi aperti di tipo affiliativo, passivo, narcisistico e di attrazione fisica».
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