di Francesca Trabella
È di moda tutto l’anno, ma in estate sembra essere inevitabile: ci riferiamo al fat talk, letteralmente “parlare di grasso”, l’abitudine contagiosa (soprattutto femminile) che spinge ad autodenigrarsi davanti agli altri, condividendo sentimenti negativi sul proprio corpo (“Con queste cosce non posso permettermi gli shorts”) nella speranza di venire rincuorati da chi, a sua volta, non si accetta (“Ma figurati, stai benissimo... guarda me, piuttosto!”). Si tratta di una consuetudine trasversale, alla quale sono dedite sia le persone in sovrappeso sia quelle in linea, e che appassiona anche le celebrity. Purtroppo, come dimostrano recenti studi, non è un passatempo innocuo. Per saperne di più su cause ed effetti del fat talk ci siamo rivolti a tre docenti dell’Università L.U.de.S. di Lugano (Svizzera). Ecco che cosa abbiamo scoperto.
Non è solo un pourparler
«Uno studio americano apparso sulla rivista Psychology of Women Quarterly afferma in maniera incontrovertibile che il fat talk è collegato a sentimenti di vergogna per il proprio corpo, disturbi del comportamento alimentare, stati ansioso depressivi dell’umore e dismorfofobia, cioè la paura che nasce da una visione distorta del proprio aspetto esteriore», rivela Andrea Carta, psicologo clinico. «Alla base vi sono spesso componenti emotive e psicologiche o psicopatologiche come ansie e fobie: prendersela col corpo è spesso la via più semplice per sfogare rabbia, vergogna o tristezza, in quanto rappresenta una parte di noi che apparentemente possiamo controllare. Inconsciamente crediamo che criticare il nostro aspetto ci serva a stare meglio e ci aiuti ad apparire modesti agli occhi degli altri. In realtà non è affatto così: quando supera il limite, il fat talk è nocivo perché rafforza ideali di bellezza irrealistici, aumenta le difficoltà legate alla non accettazione del corpo e incide negativamente sulla percezione che gli altri hanno di noi, facendoci apparire meno attraenti di quanto siamo».
Il corpo tonico è un requisito morale
Secondo Fabio Gabrielli, antropologo e filosofo, le ragioni della diffusione del fat talk sono da ricercare nell’attuale “società delle prestazioni”, che inculca un senso di profonda inadeguatezza in chi non possiede un fisico all’altezza, agile e asciutto: «Oggi il corpo deve erogare prestazioni in dosi massicce, occultando tutto ciò che non è in linea con l’efficientismo a oltranza», afferma il professore. «Poiché in teoria tutti possiamo avere un corpo scattante e ben allenato, dobbiamo averlo a tutti i costi: è quasi un requisito morale, altrimenti non rispecchiamo più la magnifica società dell’efficienza. Tutto ciò che è grasso, informe, pesante, lento, va messo al bando, a livello non solo nutrizionale ma soprattutto ideologico: spazio solo ai magri, tutti i grassi nel ghetto dell’anticonsumismo e dell’antiproduttivismo! Il biopotere, cioè il controllo sui corpi, ha ormai assunto dimensioni davvero inquietanti». Non che il fat talk sia risolutivo: «Parlare continuamente di quel che fa ingrassare e di quanto sia facile prendere peso ma difficile dimagrire non ci motiva ad adottare stili di vita più sani o a prenderci maggiore cura del corpo, anzi: i sentimenti di vergogna tendono a incancrenire e a innescare comportamenti opposti», puntualizza Andrea Carta.
COME ARRESTARE IL MECCANISMO
«Un percorso efficace di liberazione dall’“ossessione per il grasso” parte dalla presa di coscienza della nostra situazione ponderale in maniera realistica e, soprattutto, dallo smettere di confrontare la nostra immagine con quella degli altri», spiega la nutrizionista Pamela Fogliaro. Che suggerisce di procedere come segue:
1 Accettati - Impara a tollerare i limiti del tuo corpo, abbandonando obiettivi troppo ambiziosi in merito alla perdita di peso».
2 Pensa positivo - «Qualora avessi bisogno davvero di perdere peso, adotta un atteggiamento proattivo spostando l’attenzione su ciò che ti può aiutare concretamente a dimagrire. Migliora l’alimentazione, per esempio eliminando i cibi poco salutari (che spesso sono anche i responsabili del peso in eccesso)».
3 Fai movimento - «Introduci dell’attività fisica quotidiana nel tuo stile di vita: aiuta non solo a bruciare calorie, ma anche a sentirti meglio nel corpo e nello spirito. Come dimostrato da numerosi studi il movimento allontana i pensieri negativi e autosvalutanti».
/rticolo pubblicato sul n.34 di Starbene dell'11/08/2015