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Pori dilatati: che cosa fare per eliminarli e avere una pelle perfetta

Non sono facili da eliminare. A meno che non si seguano i consigli dell’esperto

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Non sono le rughe e neppure le macchie: la beauty-ossessione più diffusa sono i pori dilatati, perché compromettono l’uniformità della trama cutanea, spengono la luminosità dell’incarnato (peggiorando i fenomeni di rifrazione e riflessione della luce) e aprono la strada ai punti neri, che oltre a essere antiestetici sono a rischio d’infiammazione.

Una fissazione così diffusa e trasversale alle età da essersi conquistata un nome proprio: poressia, coniato dalla dermatologa australiana Natasha Cook facendo riferimento a uno studio condotto da L’Oréal Paris nel 2014, dal quale è emerso che il 45% delle donne sono molto più ossessionate dalle dimensioni dei pori che dagli altri inestetismi del viso.


PERCHÉ SI DILATANO?

In ogni centimetro quadrato di pelle ci sono circa 150 pori: servono a collegare alla superficie le ghiandole che, più in profondità, producono sebo per formare lo strato idrolipidico. In situazione di perfetto equilibrio i pori hanno un diametro di circa 50 micron: una dimensione ideale, che può essere compromessa da alcuni fattori.

«Molto dipende dalla tipologia di pelle: quelle più secche e normali sono meno a rischio di sviluppare questo inestetismo, mentre quelle grasse o miste sono maggiormente esposte, perché di costituzione tendono ad avere i pori più grandi e producono maggior sebo. Questo a sua volta può alterarsi, magari per l’uso di detergenti aggressivi o di creme non adatte al proprio tipo di pelle», spiega il dermatologo Leonardo Celleno.

Altre possibili cause sono ormonali, come un eccesso di androgeni, che aumentano la produzione di sebo, e in parte, l’invecchiamento, perché la perdita di elasticità della pelle contribuisce a evidenziare maggiormente la trama cutanea.


UN PROBLEMA ORGANICO

↘ Correggi lo stile di vita

Le risposte adeguate per trovare (o ritrovare) una pelle levigata, perfettamente mat e, per l’appunto, con pori poco evidenti? Sono multi-direzionale. E partono, naturalmente, da uno stile di vita sano: evita il fumo, che altera il microcircolo e la composizione del sebo; consuma pasti equilibrati, ricchi in frutta e verdura (antiossidanti). Fai movimento e limita le tensioni: la sedentarietà e lo stress influiscono sull’equilibrio ormonale e, a cascata, sull’eccessiva produzione di sebo e di conseguenza sull’aumento del calibro dei pori.


BEAUTY ROUTINE GIORNO E NOTTE

↘ Cura la detersione

Il punto di partenza cosmetico per restringere i pori è la pulizia: preferisci i prodotti privi di tensioattivi (possono iperstimolare le ghiandole sebacee) e a base di oli vegetali seboaffini, come quelli d’oliva e di mandorle. Perfette anche le acque micellari: sono delicate, non modificano il pH cutaneo e sono adatte anche per il contorno occhi e le pelli sensibili. Via libera ai gel a risciacquo, tendenzialmente astringenti, soprattutto se hai la pelle grassa.

↘ Di giorno stai “leggera”

Per le creme giorno sono ideali le formule lievi, idratanti e con attivi antiossidanti e antisettici, come calendula, acido lipoico, propoli, tè australiano, e senza eccipienti minerali, tipo le paraffine, che occludono i pori.

Tra gli attivi più interessanti ci sono la glucosamina, l’epilobio di Fleischer (pianta perenne tipica delle Alpi) e l’ossido di zinco, che ha potere assorbente e opacizzante. «Altri attivi antiossidanti utili sono il resveratrolo, che è astringente, e la vitamina B3 (niacinnamide), che ha ottime capacità immunostimolanti e sebonormalizzanti», spiega il professor Leonardo Celleno, dermatologo e cosmetologo.

↘ Agisci di notte

Tra le creme notte più utili ci sono quelle a base di retinolo che, oltre a essere tra gli antietà più potenti, regola la cheratinizzazione ed è un ottimo seboregolatore. Sempre in auge l’acido glicolico e per le pelli più sensibili i polidrossiacidi (come l’acido lattobionico o il gluconolattone). «Queste sostanze, infatti, svolgono un’azione cheratolitica e stimolano il collagene e l’elastina, che in sinergia migliorano la trama cutanea. In sostanza, eliminano dallo sbocco del follicolo pilifero le cellule morte in eccesso ed i lipidi ossidati che, oltre a opacizzare la pelle, tendono a rendere ancora più visibile i pori», spiega il dermatologo.


I TRATTAMENTI COMPLEMENTARI

↘ Mettiti in maschera

Due volte alla settimana puoi applicare una maschera detossinante e astringente a base, per esempio, di argilla, carbone vegetale o di polidrossiacidi, che hanno un effetto sebo-assorbente e stimolante il turnover cellulare. Una volta alla settimana, invece, puoi ricorrere a una maschera al collagene, perché ricompatta la pelle e ridimensiona di conseguenza i pori.

Ideali anche le maschere al vello di collagene (si trovano in farmacia), che si possono utilizzare sia da sole, anche per apportare un plus d’idratazione, sia per potenziare altri prodotti, per esempio i sieri o i fluidi, come quello di aloe o di bakuchiol (un complesso biomimetico a effetto astringente ricavato dai semi della pianta babchi o Psoralea Corilifolia). «Stendi il siero in uno strato più spesso di quello abituale. Quindi imbibisci il vello in un po’ di acqua termale e applicalo sul viso, lasciandolo in posa per 20-30 minuti. Il vantaggio del vello è che aderisce come una seconda pelle, causando una semi-occlusione che favorisce la penetrazione dei principi attivi contenuti nei sieri», chiarisce il professor Celleno.

↘ Elimina il superfluo

Per rimuovere cellule morte e impurità e migliorare la trama cutanea arrivano in soccorso gli scrub con microsferule di jojoba (leviganti) e con estratti vegetali, come papaina, idantoina, ananas (antimicrobici e lenitivi). «Attenzione, però, a non esagerare nella frequenza d’applicazione: al massimo una-due volte alla settimana sulla pelle inumidita. E preferisci formule soft, per evitare l’effetto rebound della produzione di sebo», avverte Celleno.

In alternativa, puoi usare le spazzole soniche per la pulizia profonda, che combinano le onde sonore con l’azione delicatamente abrasiva e stimolante di setole rotanti. «Sono strumenti ad alta tecnologia che permettono di diradare le sedute dall’estetista, ma non le sostituiscono totalmente, soprattutto se hai comedoni o punti neri da rimuovere», dice il dermatologo.

↘ Ricorri alle mani dell’estetista

Per mantenere la pelle levigata, depurata e i pori del giusto calibro è infatti importante anche effettuare almeno mensilmente una pulizia del viso da un’estetista qualificata, preferendo i trattamenti soft, come quelli che per rimuovere le impurità utilizzano impacchi a base di fitoestratti e oli essenziali, per esempio di limone, rosmarino, salvia, timo.


IL MAKE UP GIUSTO

 ↘ Scegli la base minimizzante

Per un plus di levigatezza cutanea sono perfette le emulsioni leggere e i fluidi a base, per esempio, di derivati dello zucchero, che contribuiscono a pulire e a rimpicciolire visibilmente i pori, da applicare prima del fondotinta (rigorosamente oil free e di consistenza light).

Oppure puoi orientarti verso le soluzioni versatili di nuova generazione, come i blur, i liscianti ottici a base di estratti vegetali simili alle mucillagini e di pigmenti soft focus, che per un effetto ottico minimizzano i pori e le rughette, uniformano il colorito e ne moltiplicano la luminosità, opacizzano la zona T (fronte, naso e mento). Il tutto senza occludere, a differenza dei primer di vecchia generazione.


PROVA TRE FACILI SOLUZIONI FAI DA TE

√ L’olio essenziale di lemongrass è un antisettico e lenitivo, ottimo per la pelle grassa e impura: massaggiane 1-2 gocce sulle zone con pori dilatati, lascia agire per 2 minuti, poi elimina con acqua micellare.

√ Una volta alla settimana fai un bagno di vapore, chinando per 5 minuti il viso coperto con un asciugamano su un pentolino di acqua calda nella quale avrai versato 3-4 gocce di olio essenziale di lavanda (purificante e calmante), emulsionate in un po’ di latte.

√ Ananas e limone, grazie all’acido citrico, sono astringenti: immergi un dischetto di cotone nel succo di uno di questi frutti, applicalo sulle zone da trattare e lasciare agire per 10 minuti.


DAL MEDICO ESTETICO PER TRATTAMENTI A EFFETTO LONG LASTING

Spiega Giuseppe Sito, medico estetico a Milano, Napoli e Torino: «Per normalizzare la pelle molto grassa sono indicati i peeling superficiali, che favoriscono il turnover cellulare, restringono i pori e regolano la produzione di sebo, come quelli a base di acido retinoico 0.025% o salicilico, oppure con tricloroacetico al 10% o, ancora, i peeling booster con acido citrico e mandelico». Efficaci anche i peeling “combinati”, per esempio con acido salicilico, acetico e piruvico. In media occorrono 4-6 sedute totali, da effettuare con cadenza quindicinale (costo: 120-150 € a seduta).

«Utile anche il Jet Peel, un dispositivo medico che “spara” sulla pelle una soluzione di ossigeno, soluzione salina e sostanze astringenti alla velocità di 200m/sec. L’effetto è quello di una pelle più liscia, compatta, levigata (da 5 a 6 sedute da 150 € l’una)», consiglia il professor Sito.

Anche il laser CO2 frazionato aiuta a migliorare considerevolmente la trama cutanea restringendo il diametro dei pori e levigando, nel contempo, anche le piccole rughe (sono necessarie 2-3 sedute a 400 € l’una).


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Articolo pubblicato sul n. 38 di Starbene in edicola dal 4/9/2018

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