Mestruazioni e contraccezione: cosa c’è da sapere

Il 60-70% delle donne non vorrebbe avere il ciclo o almeno averlo con una cadenza più dilatata



Sarà capitato a tutte le donne, soprattutto in alcuni momenti, di detestare il proprio ciclo mestruale perché doloroso, troppo abbondante e colpevole di rendere più difficile anche semplicemente il modo di vestirsi al mattino.

La funzione del ciclo però è fondamentale, dal momento che senza quest’ultimo non sarebbe possibile creare un ambiente favorevole per l’embrione fecondato. Lo sfaldamento della mucosa uterina e l’emorragia che ne consegue invece significa che la fecondazione non c’è stata.


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Dall’antichità ad oggi il numero di gravidanze per ogni singola donna si è enormemente ridotto: basti pensare che si è passati dalle 160 mestruazioni per ogni donna nell’arco della vita alle 400 di oggi.

Avere così tanti flussi mestruali, però, non si traduce con un migliore stato di salute, anzi coincide con lo sviluppo di numerosi disturbi quali l’endometriosi e l’emicrania, solo per citare i principali.

I flussi mestruali non hanno le stesse caratteristiche per tutte le donne: per alcune il flusso è molto abbondante, caratterizzato da crampi molto dolorosi; tali caratteristiche possono favorire l’insorgenza di anemia, stanchezza, irritabilità, difficoltà nella concentrazione, ma persino l’acuirsi di alcuni sintomi legati alle malattie autoimmuni o una maggiore incidenza di sviluppo di tumore dell’ovaio.

Assumere un contraccettivo ormonale non significa solo evitare una gravidanza indesiderata, ma significa anche trovare un sollievo per disturbi come la dismenorrea, ovvero i dolori legati al ciclo mestruale e che così spesso richiedono il ricorso all’uso sistematico di antidolorifici per ridurne l’entità.

L’assunzione in maniera continuativa nel tempo dei contraccettivi orali riduce l’entità dei sanguinamenti con un netto miglioramento nell’anemia, nell’incidenza di emicrania e con risvolti positivi anche sull’umore per la minore incidenza di irritabilità e stanchezza.

Il 60-70% delle donne non vorrebbe avere affatto le mestruazioni perché anche le donne nelle quali il ciclo non si associa a particolari disturbi vivono ripercussioni negative sull’attività sessuale, sportiva, lavorativa e ricreativa.

L’assunzione di un contraccettivo orale da 21, 22, 23 giorni o più modernamente 24 giorni non ha evidenziato né una presenza di ormoni differente da donna a donna, né effetti collaterali o alterazioni metaboliche.

Come conclude il professor Annibale Volpe, past president della SIC (Società Italiana di Contraccezione), «John Rock il papà della pillola, era ossessionato dal concetto di naturalezza. Per rendere l’idea di contraccezione ormonale più accettabile, dunque, studiò una formulazione che mimasse il ciclo naturale, questo anche nell’ottica di rendere la cosiddetta pillola più accettabile: un tempo sia i medici che le donne ritenevano che la comparsa delle mestruazioni indicasse il benessere riproduttivo. L’obiettivo dunque di indurre un sanguinamento ciclico durante l’assunzione della pillola ha solamente un significato psicologico, ma nessun risvolto clinico».

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