Escherichia coli: cause, cure e trasmissione
Seppur per la maggior parte innocui, alcuni ceppi di E. coli possono causare l’insorgenza di infezioni intestinali di varia entità
di Margherita Monfroni
![](https://www.starbene.it/content/uploads/2017/10/Escherichia-coli-780x438.jpg)
Escherichia coli (E. coli) è il nome di un batterio che vive comunemente nell’intestino di animali e di esseri umani, come parte della flora batterica intestinale.
Se la maggior parte sono innocui, alcuni ceppi di E. coli possono provocare infezioni e disturbi di varia entità: tra questi, il più diffuso e temibile è E. coli O157:H7, una tipologia che provoca sintomi quali diarrea, forti dolori addominali, colite e talvolta la Sindrome Emolitico-Uremica (SEU), una malattia acuta di notevole gravità che può causare anche la comparsa di anemia, trombocitopenia (abbassamento dei livelli di piastrine nel sangue) e insufficienza renale.
![](https://www.starbene.it/content/uploads/2015/03/iStock_000036231564_Medium-780x438.jpg)
Sintomi
I sintomi principali di un'infezione intestinale da E. coli comprendono:
- diarrea sanguinolenta
- crampi allo stomaco
- nausea e vomito
Se nei bambini è tipico presentare i segnali dell’infezione intestinale, alcune persone, invece, non manifestano alcun disturbo. Ad ogni modo, i sintomi generalmente si presentano 3 o 4 giorni dopo essere entrati in contatto con l'E. coli.
Quando l’infezione da E. coli provoca complicanze a sangue o reni, i sintomi includono:
- pallore
- febbre
- debolezza
- minzione ridotta
In questi casi, il consulto medico dev’essere tempestivo.
![](https://www.starbene.it/content/uploads/2015/07/acqua2-780x438.jpg)
Trattamento
Solitamente, l'infezione da E. coli viene smaltita dal corpo autonomamente. Il trattamento principale consiste nello stare a riposo e idratarsi adeguatamente, sorseggiando acqua a piccoli sorsi. La diarrea infatti causa ingenti perdite d’acqua, un fattore che può portare alla disidratazione.
È bene invece evitare di assumere antibiotici o antidiarroici, farmaci che possono rallentare il processo digestivo e quindi lo smaltimento e l’eliminazione delle tossine prodotte dall’E. coli, e richiedere sempre e comunque un consulto medico prima di assumere qualsiasi tipo di medicina.
![](https://www.starbene.it/content/uploads/2017/10/alimenti-contaminati-780x438.jpg)
Trasmissione
Tra le cause dell’infezione da E. coli rientrano il consumo di alimenti contaminati ed il contagio interumano, specialmente per via sessuale e oro-fecale.
Per quanto riguarda le fonti alimentari, l’E. coli può infettare la carne durante il processo di lavorazione. Se la carne infetta non viene cotta ad almeno 71° C, i batteri possono sopravvivere e infettare l’uomo. Ogni cibo entrato in contatto con la carne cruda, poi, può a sua volta essere infettato dal batterio.
Altri alimenti portatori di E. coli includono il latte vaccino crudo e derivati, alcuni tipi di insaccati, frutta e verdura crudi quali lattuga, germogli di erba medica e sidro di mele non pastorizzato.
Il contagio può avvenire anche attraverso l’acqua. Talvolta infatti, animali contaminati o feci umane possono arrivare in laghi, piscine e rifornimenti idrici: pertanto, qualora si beva (anche accidentalmente durante una nuotata) acqua contaminata o non trattata correttamente con il cloro, si può essere infettati dal batterio.
![](https://www.starbene.it/content/uploads/2016/10/lavarsi-mani-780x438.jpg)
Prevenzione
Per limitare il rischio di contagio da E. coli è bene adottare una serie di semplici ma utili accorgimenti:
- evitare il consumo di carne poco cotta, specialmente carne macinata (hamburger, tartare) o carpaccio, e di latte crudo non pastorizzato;
- durante la preparazione dei pasti, evitare di far entrare contatto gli alimenti pronti per il consumo (come le insalate) con carne cruda, per esempio usando lo stesso coltello o lo stesso tagliere;
- evitare il contatto con le feci dei ruminanti ed il relativo luogo (acque e suolo) in cui si trovano.
Come per altre infezioni intestinali, in caso di diarrea è bene evitare il contatto con altre persone fino alla risoluzione dell’episodio.