Fotobiomodulazione, il trattamento contro la caduta di capelli

Si tratta di un metodo soft ma efficace che può curare le anomalie del cuoio capelluto e rinforzare i capelli



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Lo sapevi che anche la semplice luce può curare le anomalie del cuoio capelluto e rinforzare i capelli? È il principio su cui si basa la fotobiomodulazione, l'alleato in più contro la caduta dei capelli.

«La luce rossa, che ha una lunghezza d’onda compresa tra i 630 e i 700 nanometri (nm) esercita un’importante azione antinfiammatoria nei confronti della cute e del cuoio capelluto, nonché di stimolo verso i bulbi piliferi», spiega la dottoressa Michela Starace, ricercatrice in dermatologia presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna.

«La luce blu, invece, viene utilizzata per “purificare” il cuoio capelluto in caso di eruzione acneiforme, che non si manifesta soltanto sulla pelle del viso. Un’eccessiva produzione di sebo, infatti, “soffoca” il follicolo pilo-sebaceo e indebolisce il capello. Per contro, l’esposizione prolungata alla luce blu riequilibra la secrezione sebacea, svolgendo anche attività antibatterica».

Dove si esegue la fotobiostimolazione? Molti centri tricologici danno a noleggio speciali caschetti (in vendita anche sul web) che nascondono nella calotta fino a 120 led a luce rossa, intorno ai 650 nm. Basta indossarli 30 minuti al giorno mentre si legge o si guarda la tv per stimolare dolcemente la ricrescita dei capelli.

E se sei una supersportiva, sappi che per la fotobiostimolazione esistono berretti “terapeutici” da ciclista o da giocatrice di basket, pronti a essere indossati, senza che nessuno se ne accorga, mentre pedali o lanci la palla.




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