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Quando rivolgersi al medico
Altra questione è invece la comparsa di irregolarità mestruali in una donna adulta o in gravidanza. Se l’assenza o la comparsa di una mestruazione più abbondante o francamente emorragica si verificano in una donna adulta, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante o al ginecologo, avendo l’accortezza di registrare quanti assorbenti si sono cambiati nell’arco della giornata e nell’arco delle ultime 2 ore. Questo semplice dato è molto utile nel fornire un’indicazione approssimativa dell’entità di sangue che si è persa nel corso del ciclo mestruale, tenendo presente che un normale flusso comporta una perdita di sangue inferiore agli 80 ml.
Una menorragia a cadenza mensile rappresenta un problema frequente e facilmente valutabile sottraendo ai giorni del mese il numero dei giorni in cui si è avuta la perdita coincidente (o meno) con la mestruazione (menometrorragia o menorragia). L’evento che accompagna più frequentemente questa anomalia del ciclo è l’anemia da eccessiva perdita di sangue e di ferro. Per precisare la situazione è pertanto opportuno eseguire alcuni esami del sangue (emocromo e ferritina) e un’ecografia pelvica (transvaginale) per evidenziare eventuali anomalie a carico dell’utero e delle ovaie.
In caso di metrorragia in età fertile, è bene considerare sempre la possibilità di una gravidanza, che può eventualmente essersi interrotta da sola, con la comparsa di una minaccia d’aborto o un aborto in atto; anche in questi casi è bene accertare le cause del sanguinamento anomalo, con esami del sangue e indagini strumentali (ecografia transvaginale).
Qualora la perdita di sangue si verifichi in una donna già in menopausa è sempre opportuno procedere a indagini più approfondite, perché la ricomparsa di un flusso anche minimo va considerata patologica. L’ecografia pelvica è un esame indispensabile, poiché permette di studiare attentamente l’endometrio (la mucosa interna dell’utero) e le ovaie. Se la perdita si verifica una tantum ed è lieve, e se l’ecografia evidenzia un endometrio lineare, di spessore inferiore ai 4 mm, è molto probabile che la perdita sia assolutamente innocua e dovuta a un minima attività ovarica residua; in tal caso non si procede a ulteriori accertamenti, con il consiglio di prestare attenzione all’eventuale ricomparsa di perdite di sangue. Se invece il reperto ecografico mostra un’anomalia dello spessore endometriale (superiore ai 4 mm) oppure presenza di polipi (o altri reperti) è bene procedere a un approfondimento, con l’esecuzione di un’isteroscopia, che permette una visualizzazione diretta della cavità uterina, e di eventuali prelievi di tessuto.
Qualunque sia l’origine del sanguinamento, è buona norma osservare il riposo, evitando sforzi fisici (ginnastica, corsa ecc.), e tenere conto del numero di assorbenti cambiati nelle ultime ore. Nel caso in cui il sanguinamento sia importante e duraturo, eventualmente associato a sintomi di svenimento (ipotensione), è opportuno recarsi al più vicino ospedale ed eseguire degli accertamenti per stabilire la causa dell’emorragia.
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