Floriterapia di Bach

Floriterapia di Bach
Sicurezza d’impiego
Il consumo regolare e in dosi moderate non comporta problemi sulla pressione arteriosa, e addirittura secondo alcuni studi potrebbe ridurre il rischio di ipertensione. Il tè verde può dare invece problemi se usato a lungo e in quantità notevoli, in quanto l’uso cronico può creare dipendenza e causare nausea, vomito, gonfiore e dolore addominale, flatulenza e diarrea; inoltre, per il suo contenuto in caffeina, può dare insonnia, agitazione, tremori, irrequietezza, confusione, accelerazione del battito cardiaco e del respiro, mal di stomaco, cefalea, nausea e vomito. Questi effetti negativi sono peraltro più comuni quando si consumano grandi quantità di tè verde (sino a 5 l al giorno).
Per quanto riguarda gli effetti legati alla presenza di caffeina nel tè verde, va ricordato che l’assunzione di una dose unica molto alta può innalzare la pressione arteriosa, mentre il regolare consumo a dosi medie in genere non comporta aumenti della pressione anche in persone con un’ipertensione lieve; dosi superiori a 250-300 mg al giorno hanno causato disturbi del ritmo cardiaco e del sonno.
Le reazioni allergiche al tè verde possono manifestarsi con tosse, difficoltà a respirare e asma.
Per la presenza di tannini la bevanda può causare stipsi. In qualche caso è stata segnalata sofferenza epatica, che si è risolta dopo la sospensione dell’uso del tè verde. Associare un abbondante consumo di tè verde a piante come l’esedra o a farmaci con effetto eccitante può causare effetti collaterali anche gravi.
In gravidanza il consumo di caffeina in dosi superiori ai 200 mg al giorno aumenta il rischio di aborto: è dunque opportuno limitare al minimo il consumo di tè verde, anche durante l’allattamento. Il consumo di tè verde, come delle altre bevande a base di caffeina, è sconsigliato in età pediatrica.
Per uso topico, applicato a livello della cervice uterina, può causare irritazione e bruciore vaginale.
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