di Marzia Nicolini
Crescono sotto terra e tante di loro non sono ancora entrate nei nostri menu: le radici, insieme ai tuberi, compongono una famiglia allargata fonte di benefici per la nostra salute.
Oltre a patate e carote (le tipologie più consumate in assoluto), spesso consigliate per calmare un intestino troppo attivo, ce ne sono molte altre dalle proprietà poco conosciute, che ci svela la nutrizionista e naturopata Monia Farina.
Ma prima di leggere perché fanno bene e come usarle in cucina, ricorda: la radice fornisce acqua e sali minerali che assorbe dal terreno, mentre il tubero (un deposito di sostanze nutritive che assicurano la sopravvivenza della pianta durante l’inverno) contiene anche carboidrati.
SEDANO RAPA
Perché fa bene - La radice del sedano classico da costa regala poche calorie, solo 28 circa per 100 grammi, essendo composta per l’80% circa di acqua.
Contiene vitamine A, C e del gruppo B, ferro, potassio e manganese. Ha un’azione diuretica, depurativa e digestiva.
COME GUSTARLO- Insieme ad altri tuberi e radici più famosi (come patate e carote) è ottimo per preparare creme di verdure detox. Puoi provarlo anche lessato e condito con poco olio extrevergine d’oliva e sale, gratinato in forno oppure crudo in insalata.
Attenzione perché, come il sedano classico, può scatenare reazioni allergiche (gonfiore delle mucose, orticaria).
SCORZONERA
Perché fa bene - È fonte di vitamine A, C e del gruppo B, di manganese, potassio, calcio, fosforo, ferro e di fibre quali inulina (che stimola la crescita dei batteri “buoni” presenti nell’intestino a scapito di quelli “cattivi”) e levulina (poco conosciuta, tipica di radici e tuberi).
Le calorie sono appena 27 all’etto. La scorzonera (o asparago d’inverno) regola il transito intestinale ed è un depurativo delle vie urinarie.
COME GUSTARLA - Dal particolare sapore dolce con retrogusto amaro, si presta a molteplici ricette. Dopo averla sbucciata, mettila a bagno in acqua acidulata con succo di limone per evitare che annerisca.
Mangiala pure cruda, in insalata, condita con olio evo, poco sale e limone. Oppure assaggiala cotta in padella, lessata o fritta. È ottima come contorno di secondi a base di pesce e si presta anche alla preparazione di deliziosi risotti.
Ma attenzione: contenendo molte fibre, può favorire il meteorismo o irritare la mucosa intestinale.
TOPINAMBUR
Perché fa bene - Chiamato anche patata del Canada per la sua origine nordamericana, questo tubero regala circa 73 calorie per 100 grammi.
Fornisce quantità contenute di amidi (che fanno aumentare gli zuccheri nel sangue) e tanta inulina (una fibra prebiotica che nutre la flora batterica intestinale).
Il topinambur è inoltre ricco di vitamine A e del gruppo B, di potassio, fosforo, calcio e magnesio. È ottimo per prevenire la disbiosi (lo squilibrio dei fermenti presenti nel tubo digerente) e rafforzare il sistema immunitario. Ha in più un’azione lassativa e remineralizzante.
COME GUSTARLO - Il suo sapore, che ricorda sia quello della patata sia quello del carciofo, lo rende perfetto per preparare sfiziose insalate. Assaggialo crudo, lavato bene senza eliminare la buccia (la parte più ricca di fibre), tagliato a fettine sottili e condito con un filo di olio extravergine d’oliva.
RAPA BIANCA
Perché fa bene -Questa radice dal retrogusto amarognolo fornisce acqua (circa il 94% del peso), vitamina C, calcio, fosforo, potassio, magnesio, iodio e fibre.
Oltre a composti solforati e azotati che stimolano le difese antiossidanti del nostro organismo. Le calorie sono appena 18 per 100 grammi (peso a crudo). Grazie al suo profilo nutrizionale, la rapa bianca vanta proprietà diuretiche e antinfiammatorie. In più, aiuta a regolarizzare il
transito intestinale.
COME GUSTARLA - Si mangia tradizionalmente cotta, bollita e condita con un filo di olio extravergine d’oliva oppure gratinata in forno con latte e formaggio o, ancora, in purea con pochissimo burro.
È ottima anche cruda, in insalata. Unica avvertenza: può risultare di difficile digestione a causa delle grandi quantità di cellulosa che contiene. In questo caso, meglio cuocerla.
DAIKON
Perché fa bene - Nota anche come ravanello giapponese o carota bianca, questa radice asiatica di grandi dimensioni e sapore pungente fornisce circa 20 calorie all’etto (peso a crudo).
È ricca di potassio, calcio, magnesio, vitamina C e fibre. Stimola il lavoro depurativo del fegato e migliora la digestione dei grassi.
COME GUSTARLO - Nella cucina orientale viene proposto crudo, in insalata, per accompagnare piatti come la zuppa di miso.
Provalo anche tu fresco, tagliato a rondelle (è la preparazione ideale per sfruttarne le virtù detox) o per comporre insalate di ortaggi e legumi. Oppure come condimento di primi brodosi (la soluzione migliore se soffri di colon irritabile).
LA PATATA DOLCE TIENE LONTANO IL CANCRO AL SENO
Secondo uno studio pubblicato sull’International journal of cancer americano, il consumo di questo tubero (e altri vegetali ricchi di caroteni, come zucca, cavoli, carote) aiuta a prevenire il tumore al seno.
Più precisamente, le donne in premenopausa, che mangiano 2 o più porzioni di questi ortaggi alla settimana, avrebbero un 20% in meno di probabilità di ammalarsi.
Ma le patate dolci hanno anche altri benefici effetti: aumentano l’introito di sostanze antinfiammatorie e regolano il livello di zuccheri nel sangue (vedi l’articolo su Breast cancer news: goo.gl/lQKTww).
Articolo pubblicato sul n.4 di Starbene in edicola dal 10/01/2017