Giulia Biondi: «La dieta giusta? Parola d’ordine: bilanciare»
È il mantra di una delle nutrizioniste più seguite e amate sul web: significa che, senza rinunce, possiamo portare in tavola quello che più ci piace. Con il giusto equilibro di dosi e nutrienti, non esistono sgarri ma semmai varietà e buon senso
I suoi reel e i suoi interventi sui social, dove ha un seguito di 700 mila follower, sono di una simpatia travolgente. La dottoressa Giulia Biondi, biologa nutrizionista, va diretta al punto e non fa sconti ai trend del momento, che siano diete miracolose, superfood o soluzioni toccasana. Perché il suo obiettivo, come docente ed educatrice alimentare, è quello di aiutarci a portare in tavola piatti sani ed equilibrati, senza rinunciare al gusto, e di rispondere ai dubbi più classici quando si parla di dieta: “ma questo lo potrò mangiare? Cos’è più sano tra...? Quanto dev’essere la porzione?”.
Per questo ha messo a punto il metodo alimentare “bilanciamo”, dove nessun cibo è proibito, e un ricettario ricco di proposte, anche su come variare gli ingredienti in base alle tue preferenze, per chi è vegano o soffre di intolleranze al glutine e al lattosio.
Se vuoi bilanciare fin da subito la tua cucina, leggi le indicazioni e prova le idee menu che ti consiglia.
Dottoressa Giulia Biondi, metodo bilanciamo si basa su un concetto semplice ma fondamentale...
«Il segreto sta tutto nell’equilibrio, nel bilanciare ogni alimento senza eccedere. Così da garantirci tutti i nutrienti di cui il nostro organismo ha bisogno. Senza dipendere o farci stressare dalla scelta tassativa di ingredienti, abbinamenti o conteggi quotidiani. Abbiamo la fortuna, grazie alla dieta mediterranea, di poter disporre di una grande varietà di alimenti, che sono parte delle nostre abitudini alimentari, dei sapori e dei profumi con cui siamo cresciuti, della nostra tradizione.
Via libera certamente a nuovi gusti, alla curiosità e alla voglia di sperimentare, ma sfatiamo la tendenza che per mangiare sano dobbiamo andare a cercare le bacche miracolose dall'altra parte del mondo o non farci mancare i semi che abbassano il colesterolo quando, per esempio, abbiamo a disposizione frutta secca a volontà, o peggio ancora eliminare alcuni nutrienti».
Uno dei suoi cavalli di battaglia è che “nessun cibo è proibito”, giusto?
«Lo sottoscrivo: bilanciare significa che posso assecondare persino l’umore della giornata e anche quella voglia di…; vuol dire mettere in tavola qualcosa che mi piace e che, a livello nutrizionale, rispecchia i miei effettivi bisogni. È questo che fa la differenza ed è più facile di quanto si pensi. Non dobbiamo ragionare sulle proprietà del singolo alimento o sull’idea della ricetta più sana di altre, che va bene se mangio l’insalata ma non la pizza o che un certo cibo va consumato in un orario definito della giornata altrimenti ne risente la bilancia.
Dobbiamo considerare il complesso della nostra dieta, i suoi effetti sul lungo termine e, soprattutto, fare attenzione alle dosi. Quello che mi sono proposta con il ricettario didattico e su cui punto durante i miei corsi di formazione ai futuri nutrizionisti è proprio far capire qual è la quantità giusta rispetto ai singoli fabbisogni. Anche rispetto al tipo di vita che conduciamo, più o meno attiva».
Non sempre, però, siamo consapevoli di quanto mangiamo?
«Purtroppo, e lo dice la letteratura scientifica, circa il 50% della popolazione sottostima quanto mangia e sovrastima quanto si muove, quanto tempo dedica all’attività fisica. Al contrario è fondamentale avere un’idea delle porzioni, educarsi alla giusta quantità rispetto al proprio stile di vita, alle abitudini, all’età. Senza però cadere in un circolo vizioso che ci fa sentire in colpa se qualche volta capita di avere un piatto più abbondante».
Come si fa a “educarsi” alla giusta quantità?
«Bisogna avere consapevolezza del proprio bisogno calorico e poi soddisfarlo con buon senso, perché la dieta non deve mai essere colpevolizzante e in chiave restrittiva. Ci sarà quella giornata in cui mangio un po’ di più e un’altra di meno, a volte con cibi più ricchi e altri più leggeri. Gli effetti del bilanciamento non vanno considerati all’interno della singola giornata: nel metodo che propongo, che è un metodo didattico per insegnare le basi della nutrizione, spiego che il fabbisogno calorico e nutrizionale va gestito su base settimanale perché l’organismo non risponde in modo acuto ma cronico.
Quindi via libera a soddisfare il desiderio di dolce, consumandone anche una fetta abbondante o qualche biscotto in più. Senza aver paura del picco glicemico. Negarsi il piacere genera frustrazione, con il rischio di sfogarla nell’eccesso opposto: quella spinta a dirsi “adesso e poi mai più” che porta a mangiare la torta intera o a finire la confezione».
Possiamo quindi liberarci dal tarlo dello “sgarro”?
«Dobbiamo. Il termine “sgarro” ha una sorta di connotazione “morale”, il venir meno a un dovere, che contribuisce a farci sentire sbagliati se mangio la pizza e nel giusto con la zuppa di verdura e il pane integrale. È un tipo di comunicazione scorretta, perché all’interno di una dieta bilanciata va bene anche la salsiccia. Molto più semplicemente, quella voglia di… è un modo per gratificarci, magari in un momento particolare della giornata».
Dobbiamo però garantirci le fonti giuste...
«Certo, e ripeto, grazie alla dieta mediterranea, possiamo variare tra pane, pasta, riso, patate, gnocchi per i carboidrati; tra carne, pesce, uova, latticini, formaggi e anche i legumi per le proteine e con tutte le varietà di verdura che l’orto ci regala per le fibre. Non dobbiamo fare altro che unire gli alimenti per ottenere in modo automatico un equilibrio tra i nutrienti: nel mio ricettario, per rispettare il valore nutrizionale della ricetta, consiglio anche possibili sostituzioni, proprio perché può capitare che un ingrediente non piaccia o che al momento non c’è in casa…».
Miti da sfatare: via libera alla lasagna
«La lasagna tradizionale, con ragù e besciamella, è un piatto sorprendentemente equilibrato», chiarisce la dottoressa Biondi. «Certo, è discretamente calorica, ma è sufficientemente equilibrata in termini di apporto dei nutrienti, tra carboidrati (14 g), proteine (12 g) e grassi (10 g) per 100 g».
Stupita? Puoi quindi inserirla nella tua dieta, senza ovviamente eccedere: tieni conto che una porzione media, di quelle che saziano, si aggira intorno ai 300 g (e 600 kcal), perciò vale come mono portata.
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