Disidratazione: sintomi e strategie di prevenzione

Caldo e sudorazione intensa causano spesso una maggior dispersione di liquidi: come prevenire e come agire in caso di disidratazione?



di Paola Toia

DISIDRATAZIONE: COS’È?

La disidratazione è la condizione anomala in cui si trova l’organismo quando risente della carenza di acqua, a causa di una perdita eccessiva di liquidi dovuta a vari motivi (es. diarrea, vomito, nausea, assunzione di farmaci diuretici e/o lassativi, scorrette abitudini alimentari, mancata idratazione …).

L’espulsione dell’acqua dal corpo avviene principalmente attraverso la sudorazione e le vie urinarie. A seguito di questa perdita occorre reintegrare i liquidi per garantire un corretto funzionamento dei processi interni.

Infatti un essere umano non può resistere per molti giorni senza idratarsi, in quanto l’acqua è il principale elemento del corpo umano (circa il 65%), essendo presente a livello intracellulare, extracellulare e intravascolare. Si consideri che a riposo un uomo di media corporatura, a una temperatura di 20°C, perde 1ml di acqua al minuto, quantitativo che aumenta con l’attività fisica e sotto sforzo.

La disidratazione può essere di due tipi:
- isotonica: causata molto probabilmente da diarrea con conseguente perdita di acqua e di sali minerali in egual misura;
- ipernatriemica: solitamente a carico di neonati e di bambini, per elevati livelli di sale nel sangue.

Fai la tua domanda ai nostri esperti!

COME RICONOSCERE LA DISIDRATAZIONE: I SUOI SINTOMI

Come per tutte le problematiche legate al corpo, è importante anche in questo caso intervenire prontamente con una corretta diagnosi, che il medico di base si premurerà di formulare sulla base dei sintomi accusati dal paziente. Come riconoscere la disidratazione?

Di seguito i potenziali segnali e sintomi da prendere in considerazione:
- vomito;
- mal di testa;
- urine scure (eventualmente caratterizzate da forte odore);
- incapacità di urinare;
- calo del peso corporeo;
- naso e bocca secchi;
- lingua bianca;
- debolezza, stanchezza e spossatezza;
-crampi muscolari;
- nausea e vomito;
- tachicardia;
- mani e piedi freddi;
- tremore.

LE CAUSE DELLA DISIDRATAZIONE

Una volta accertato che si tratta di disidratazione, come stabilirne le cause? Possono essere molteplici:
- sudorazione: provoca la perdita di una grande quantità di liquidi, specialmente in condizioni di clima caldo umido e di intensa attività fisica;
- vomito: il rischio di disidratazione  sussiste quando dopo il vomito non si sente la necessità di bere;
- diarrea: disidratazione a causa del non assorbimento dell’acqua da parte dell’intestino crasso;
- diabete: i livelli elevati di zucchero nel sangue causano un aumento della minzione e una perdita di liquidi;
- urinazione frequente: provocata da diabete non controllato, da un eccesso di alcol nell’organismo, dall’assunzione di diuretici, antistaminici, antiipertensivi e  anti-psicotici;
- ustioni: l’acqua viene convogliata verso le parti danneggiate causando perdita di liquidi a livello generale;
- non idratazione: per vomito o nausea, non disponibilità di acqua, non sentire l’esigenza di bere…;
- febbre: il corpo perde liquidi perché suda molto nel tentativo di abbassare la temperatura corporea;
- malattie: quelle che provocano vomito e nausea;
- reni non funzionanti;
- nutrizione scorretta.

CONSEGUENZE DELLA DISIDRATAZIONE

Quando la disidratazione raggiunge livelli elevati, può portare a conseguenze spiacevoli e anche molto rischiose:
- sete estrema, bocca molto secca e occhi infossati;
- pelle raggrinzita e poco elastica;
- respirazione rapida, pressione sanguigna bassa e battito cardiaco accelerato;
- febbre;
- assenza di sudorazione;
- urinazione assente o molto scarsa (l’urina avrà un colore molto scuro);
- sonnolenza nei neonati e nei bambini, irritabilità, stanchezza e confusione nei bambini;
- delirio o incoscienza nei casi più gravi.

CHI È’ MAGGIORMENTE A RISCHIO DI DISIDRATAZIONE?

I soggetti maggiormente esposti sono sicuramente i neonati e i bambini più piccoli, perché i loro tessuti sono più ricchi di acqua, il loro  tasso metabolico, essendo più alto, richiede un maggior utilizzo d’acqua e i loro reni trattengono meno acqua di un adulto. Inoltre sono più predisposti a vomito e nausea perché, oltre ad avere un sistema immunitario non ancora completamente sviluppato, quando non si sentono bene rifiutano cibi e bevande.

Altre categorie a rischio? Persone che vivono ad alte latitudini, gli atleti che praticano sport di resistenza (es. maratone), individui soggetti a malattie croniche (es. diabete, alcolismo, malattie renali…) e gli anziani, che hanno una ridotta sensazione di sete e la loro risposta ormonale a questa è insufficiente.

N.B.: in caso di disidratazione purtroppo non sempre la sete è un indicatore affidabile per la reintegrazione dei liquidi, specialmente nei bambini e negli anziani. Meglio basarsi sul colore delle urine: un colore giallo scuro o  ambrato di solito è sintomo di disidratazione.

COME PREVENIRE LA DISDRATAZIONE?

Il modo migliore per prevenire la disidratazione consiste nella scelta di alimenti in grado di assorbire una grande quantità di liquidi, specialmente quando fa caldo, si pratica spesso sport o si svolgono lavori pesanti. In questi casi frutta e verdura sono i cibi da integrare nella propria dieta. Inoltre alimentarsi correttamente vuol dire minor consumo di alcol, caffè, bibite gassate e bevande di vario genere. E’ salutare bere acqua, ma senza esagerare: se ne consigliano 2l al giorno, ma non di più, per non causare iponatriemia, ovvero un abbassamento eccessivo dei livelli di sodio nel sangue.

Fra gli accorgimenti utili, evitare l’eccessiva esposizione al sole o troppi bagni termali e saune, non utilizzare le tute in plastica per dimagrire con la sudorazione (anche perché praticamente inefficaci), idratarsi quando si va in montagna o comunque ad altitudini diverse dalla propria, in quanto i raggi solari, il potenziale vento in quota e la respirazione comportano un maggior consumo di liquidi.

Informazioni pratiche sul contenuto idrico degli alimenti:
- 85% di acqua in: frutta, ortaggi e verdura;
- 50-80% di acqua in: carne, pesce, uova e formaggi freschi;
- 60-65% di acqua in: pasta e riso cotti;
- meno del 10% di acqua in: biscotti, fette biscottate, grissini e frutta secca.
N.B.: solo pochi gli alimenti, come olio e zucchero, sono caratterizzati dalla quasi assenza di acqua.

RIMEDI PER COMBATTERE LA DISIDRATAZIONE

In caso di disidratazione lieve è bene bere una soluzione reidratante, che compensi la perdita di zuccheri e sali minerali, ma cosa dovrebbe contenere? L’ideale è preparare una miscela di sali di potassio e di sodio, glucosio o amido. Inoltre in farmacia si possono acquistare diversi prodotti che non richiedono  prescrizione medica, adatti anche ai neonati e ai bambini.

Se la situazione si presenta più grave, è necessario rivolgersi subito al pronto soccorso, specialmente se si tratta di bambini, anziani, soggetti deboli o malati. I fluidi possono essere somministrati per via nasale tramite un sondino nasogastrico o in vena tramite una flebo salina per un’assimilazione più veloce.

In generale il modo migliore per riabilitare un corpo disidratato è trattarlo con dei liquidi, dall’acqua al latte. I bambini in particolare devono recuperare i liquidi anche con altre sostanze (es. succhi di frutta) oltre all’acqua, per evitare di diluire eccessivamente i sali minerali rimasti nel corpo.

Leggi anche

Melatonina, un alleato anticancro

Superbatteri: come si combattono?

Esami di maturità, i cibi giusti

Gambe: le strategie antigonfiore