Le persone affette da fibromialgia devono fare i conti con un'insofferenza del corpo che si iscrive nei muscoli, nei tendini e nei legamenti e che comporta anche disturbi del sonno, umore a terra, astenia e facile affaticabilità. Ecco quali sono le cause di questo disturbo, come si cura ae qual è la dieta consigliata
Le cause della fibromialgia
A che cosa è dovuta la fibromialgia? Una vera e propria causa non c’è. Ma gli esperti la riconducono a stress fisici, psicologici ed emozionali protratti nel tempo che hanno portato a un’iperattivazione del sistema nervoso simpatico (quello che si “accende” in vista di qualche pericolo) e a una rigidità-tensione di tutte le catene muscolari, predisposte in “assetto di guerra”, come per una reazione di attacco o fuga da un nemico invisibile.
E anche quando l’evento stressante è passato, la “spina irritativa” si automantiene, portando inconsapevolmente la persona ad assumere posizioni difensive che alterano tutto l’equilibrio posturale. «Inoltre, è stato evidenziato come in questi pazienti vi sia un eccesso di sostanza P (dove P sta per pain) prodotta dal sistema nervoso centrale e “captata” dai nocicettori, cioè i recettori cellulari del dolore», spiega il dottor Lucio Favaro, specialista in reumatologia e osteopata a Bologna e Imola, direttore del Centro per le malattie dell’apparato locomotore di Riolo Terme (Ravenna). «Abbassandosi la soglia di sensibilità, anche uno stimolo minimo, come la tracolla della borsa o il ferretto del reggiseno, possono diventare fonte di disagio».
Le cure per la fibromialgia: perché i farmaci non risolvono il problema
Come curare la fibromialgia? Non esiste una terapia farmacologica specifica. In base al quadro clinico, in genere i reumatologi prescrivono farmaci analgesici o psicofarmaci.
«Nei casi in cui il dolore è invalidante al punto da impedire lo svolgimento delle normali attività si associa un anticonvulsivante (la classe di farmaci somministrati anche per l’epilessia) come il gabapentin».
I farmaci tradizionali funzionano? Sì e no. «Gli anticonvulsivanti, a mio avviso possono essere prescritti solo in caso di dolore cronico dovuto a una concomitante ernia del disco, che acuisce le contratture muscolari. E solo fino a quando la situazione non si risolve», dice l'esperto. Altrimenti è utile optare per le terapie naturali come l'osteofluidica craniosacrale ed eventualmente ricorrere ad alcuni integratori mirati.
La dieta che fa stare meglio chi soffre di fibromialgia
Anche se allo stato attuale non esistono indicazioni univoche, alcuni lavori pubblicati suggeriscono che l’alimentazione gioca un ruolo importante nella cura della fibromialgia.
«Una revisione sistematica di tutti gli studi usciti sull’argomento compiuta nel 2015 dall’Università di Pisa, La Sapienza di Roma e l’Istituto Galeazzi di Milano evidenzia che una dieta priva di glutine può portare a una riduzione del dolore e della fatigue a esso associata», spiega la dottoressa Anna Villarini, biologa nutrizionista all’Istituto dei tumori di Milano.
«Indipendentemente dalla celiachia, infatti, il glutine è una proteina non facilmente digeribile: i peptidi rimasti indigeriti a livello della mucosa intestinale possono causare infiammazione. Un seconda review del 2019, eseguita dall’Università del Portogallo, ha comparato gli effetti di diversi tipi di dieta sulla sindrome fibromialgica. Sono state messe a confronto la dieta senza glutammato di sodio, la vegetariana ricca in verdure crude, la ipocalorica, quella senza sale, l’iperproteica, quella senza glutine e la Fodmap, che elimina i cibi responsabili della fermentazione intestinale come i latticini.
Tutte si sono rivelate utili a vario titolo per ridurre un sintomo piuttosto che un altro, ma quelle più “efficaci” sono risultate l’ipocalorica e la gluten free». Che ridurre l’introito calorico sia una mossa vincente non è una novità: anche la revisione del 2015 ha puntato il dito sulla relazione tra chili di troppo e disturbi muscolotendinei. Perché il grasso infiamma e sovraccarica le articolazioni.
Un aiuto dai probiotici
«Un recente studio canadese pubblicato su Pain ha provato la correlazione tra disbiosi intestinale (caratterizzata dall’aumento di batteri “cattivi”) e intensità dei sintomi quale il dolore muscolare e la stanchezza fisica e mentale», spiega il dottor Lucio Favaro.
Il trucco per riequilibrare il microbiota? Assumere dei probiotici per bocca, a cicli di due mesi. I migliori? «Una revisione di oltre 500 studi su “probiotici e fibromialgia”, condotta in Spagna, assegna il primato al Lactobacillus Plantarum PS 128, da assumere ad alte dosi».
Psicoterapia e ipnosi per curare la fibromialgia
Per sciogliere i nodi della psiche, quella sottile sofferenza instradata in un percorso di somatizzazione, si può ricorrere a psicoterapie brevi di tipo cognitivo-comportamentale (mirate a cambiare le idee e le percezioni che alimentano certi comportamenti), tecniche di rilassamento muscolare come il training autogeno o alla mindfulness.
«Utilissime sono anche 5-6 sedute di ipnosi in cui viene indotto uno stato di rilassamento profondo simile al dormiveglia. In questo stato di coscienza vengono utilizzate delle tecniche di visualizzazione che servono ad innalzare la soglia del dolore. La cui percezione è in parte fisica, in parte concettuale. Ed è su questa che occorre lavorare, apprendendo delle strategie visive da riutilizzare a casa», spiega la dottoressa Irene Onnis, psicoterapeuta a Milano, specializzata alla Scuola di ipnosi ericksoniana. Se desideri un sostegno psicologico gratuito, puoi chiedere all’Aisf (Associazione italiana sindrome fibromialgica) che organizza gruppi di autoaiuto in diverse città.
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Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene, in edicola e nella app dal 14 luglio 2020