La posizione in cui dormi ti fa bene?

Sul fianco, supina o a pancia in giù. Il modo in cui riposi è importante: le ultime ricerche dicono che ogni posizione ha effetti benefici sulla salute. Scoprili qui



Distesa sul fianco, a pancia in giù o, al contrario, con la testa rivolta verso il soffitto. Qual è la posizione che assumi più spesso durante il sonno? Si tratta di un elemento che, secondo le ricerche più recenti, può avere ripercussioni sulla tua salute. «Sono studi molto interessanti», commenta il dottor Luigi Ferini Strambi, ordinario di neurologia e direttore del Centro del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Bisogna tener conto, comunque, che durante la notte non si resta immobili: in media ci si volta nel letto per circa 40/50 volte, proprio per assicurarsi un sonno confortevole». Ma ecco gli effetti delle quattro posizioni più diffuse.


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SUL FIANCO DESTRO

Questa è la posizione ideale per chi soffre di pressione alta. Il motivo? Il cuore ha più spazio nella parte sinistra della cavità toracica e questo favorisce un leggero abbassamento della pressione. Secondo i ricercatori della Stony Brook University, inoltre, è una postura che favorisce una buona irrorazione sanguigna al cervello e che addirittura aiuterebbe a prevenire il morbo di Alzheimer.

SUL FIANCO SINISTRO

Si corre un maggior rischio di dormire sonni agitati (è più alta la probabilità di soffrire di incubi, secondo i ricercatori dell’Università turca Yuzuncu Yil), ma in compenso, si avrebbero meno problemi di stomaco, grazie a un particolare allineamento degli organi che riduce l’acidità.


A PANCIA IN GIÙ

Questa posizione favorisce la digestione, soprattutto dopo un pasto molto abbondante. Non è però l’ideale per la respirazione: dormire con la testa affondata nel cuscino impedisce un buon rifornimento di aria. Inoltre può causare contratture alle spalle e innescare il mal di testa.

A PANCIA IN SU

È l’ideale per tenere alla larga le rughe, perché la pelle “respira” bene e non sfrega contro federe e lenzuola. In questa posizione, però, la lingua tende a ricadere all’indietro occludendo parzialmente le vie respiratorie e raddoppiando le probabilità di russare o di avere apnee notturne.

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