Durante il workshop “Alimenti e dieta: innovare la tradizione”, tenutosi nell’ambito del XXXVI Congresso Nazionale della Società italiana di Nutrizione Umana (SINU), i maggiori rappresentati scientifici in tema di alimentazione provenienti da Australia, Cina, India, Stati Uniti e Italia, si sono confrontati, a partire dalle linee guida nazionali, al fine di trovare criteri condivisi a livello mondiale che consentano a tutti di avere dei punti fermi in fatto di alimentazione sana, equilibrata e consapevole.
Tutti gli esperti riuniti si sono detti d’accordo sull’importanza di far capire all’opinione pubblica che l’alimentazione è un tema da trattare e guardare nella sua globalità: questo significa avere l’intelligenza di non stare a soffermarsi su quegli studi o quelle correnti di pensiero che tendono a demonizzare o esaltare un certo alimento piuttosto che un altro, poiché in assenza di controindicazioni mediche specifiche, nessun alimento fa male.
In alcune fasi particolari della vita, come l’infanzia o l’adolescenza, vietare non serve, poiché l’eliminazione di determinati alimenti ritenuti dannosi, spinge chi subisce il divieto a trovare il modo di trasgredirlo.
Più che vietare o permettere quindi sarebbe bene dare il buon esempio portando in tavola tutti gli alimenti, dai dolci, alla pasta, alle verdure ai legumi, tentando di far capire anche i più piccoli il valore nutrizionale di ogni singolo alimento.
Come sottolinea Laura Rossi, nutrizionista del Crea-Nut, l’ente di ricerca che ha elaborato le Linee guida italiane, «non esiste un alimento o un nutriente che di per sé faccia bene o male. A parte casi specifici, legati ad esempio alla presenza di allergie, ogni alimento è idoneo se consumato in quantità adeguata e inserito in una dieta bilanciata, soprattutto se associato ad uno stile di vita sano. Non ci piace quindi una contrapposizione buono-cattivo tra vegetale e animale, tra l'olio di palma e il burro, tra l’amido e lo zucchero, o quant'altro».
Un altro tema importante su cui si sono mostrati concordi tutti gli esperti è il fatto che il bisogno di nutrienti varia nelle diverse fasi della vita, motivo per cui risulta difficile stabilire dei limiti su nutrienti come grassi, zucchero o sale che siano validi in tutte le fasce d’età.
A sostegno di questo concetto rientra il fatto che, sebbene secondo una recente revisione delle linee guida sugli zuccheri, l’OMS raccomandi di limitare il consumo di zucchero a meno del 10% delle calorie totali giornaliere, vi è disaccordo fra i rappresentati internazionali sull’ulteriore riduzione al 5% proposta dall’OMS, una posizione non supportata dalla necessaria evidenza scientifica.
Affinché le Linee guida non restino solo un mero documento accademico però, bisognerebbe cambiare linguaggio.
«Quando andiamo a fare la spesa al supermercato non pensiamo a comprare singoli nutrienti, ma più semplicemente del cibo – ha spiegato Furio Brighenti, Presidente SINU – Per esempio, non serve dire alla gente di mangiare più “folati” come abbiamo fatto sinora con il rischio di non essere compresi, meglio suggerire di mangiare più verdure a foglia verde».
«Ugualmente, anziché sostenere che, soprattutto in fase di crescita, le proteine sono importanti, sarebbe più utile indicare che è bene consumare le giuste quantità di carne, ma anche di altre fonti di proteine come pesce, legumi o formaggi – conclude l’esperto – Bisogna, insomma, fornire indicazioni pratiche che aiutino le famiglie a fare una spesa sana».
Le risposte dei nostri esperti
Cara lettrice, le consiglio di rivolgersi ad un esperto di nutrizione sensibile ed esperto in adolescenti che sappia educarla all’educazione alimentare. Infatti, in questo momento particolare della...
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