di Ida Macchi
Articolo pubblicato sul n. 51 di Starbene in edicola dall’08/12/2015
di Ida Macchi
Starnuti a raffica, naso che cola, ma soprattutto narici tappate. Non ci sono dubbi: stai facendo i conti con un raffreddore, l’infezione virale più diffusa nella brutta stagione. Tra autunno e primavera, il 15 per cento degli adulti ne soffre almeno 3 volte, mentre i più piccoli possono rimanerne vittime anche 6-8 volte. Risultato? Ogni anno, nel mondo si perdono ben 60 milioni di giorni di scuola, mentre sul lavoro 50 milioni di scrivanie rimangono vuote. Ma la prevenzione e le cure giuste possono ridurre i rischi di contagio o facilitare la guarigione. Scopri con l’aiuto del dottor Fabrizio Pregliasco, virologo, quanto ne sai in materia.
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Si prende con un colpo di freddo -VERO
Il raffreddore è provocato dai rinovirus: d’inverno ne circolano, nell’aria, 260 specie diverse, tutte agguerrite e pronte a entrare in azione. Il gelo può facilitare loro la strada, perché paralizza le ciglia della mucosa nasale che difendono e detergono le prime vie aree, riducendone così l’azione naturale di protezione. La classica sciarpa da avvolgere intorno al collo e da tenere davanti a bocca e naso, perciò, evita che l’aria eccessivamente fredda le spiazzi.
Con le soluzioni nasali saline si evitano le complicazioni -VERO
Le soluzioni a base di acqua di mare, usate per pulire il naso dei più piccoli, sono utilissime a tutte le età: decongestionano le fosse nasali e facilitano il deflusso del muco verso l’esterno, evitando ristagni che sono altamente a rischio. Infatti, diventano il terreno su cui i germi possono proliferare, dando poi il via ad altre infezioni delle vie respiratorie come sinusiti o otiti. Vanno utilizzate ogni giorno, instillandone 2-3 spruzzi per narice, mattina e sera.
Si cura con gli antibiotici -FALSO
Gli antibiotici annientano le infezioni provocate dai batteri, ma non servono per sgominare i virus. Inutile e anche controindicato utilizzarli per il raffreddore perché riducono la flora batterica protettiva che colonizza abitualmente le tue vie aeree. Questi farmaci sono invece indicati se il muco diventa giallastro e denso, segno che ai virus si è aggiunta una sovrainfezione batterica, o se il raffreddore si complica con febbre o mal d’orecchie. Proibita, però, l’autocura: vanno sempre prescritti dal medico.
Si possono usare gli spray decongestionanti come terapia - FALSO
Sono utili perché riescono a liberare il naso e a farti respirare meglio ma non curano l’infezione. L’artefice della guarigione è il tuo sistema immunitario. Attenzione a non abusarne: anche se alleviano i sintomi, non devi utilizzarli per più di 3-4 giorni di fila, attenendoti ai dosaggi indicati sulla confezione. Se esageri, possono danneggiare la mucosa del naso e l’effetto finale può essere una rinite medicamentosa: è un raffreddore che tende a diventare cronico e che è ben peggiore di quello da cui volevi liberarti.
Dura una settimana - VERO
Il raffreddore inizia con un paio di giorni d’incubazione in cui gli unici sintomi sono un leggero bruciore del naso e della gola. Poi c’è la fase eclatante, che dura 2 o 3 giorni e in cui è particolarmente contagioso, caratterizzata da starnuti e naso che cola. Nei due giorni successivi, invece, i sintomi tendono a ridursi progressivamente e, grazie alle reazioni di difesa innescate dal tuo organismo, torni a star bene.
Non si può prevenire - FALSO
Puoi tenerlo alla larga evitando di soggiornare nei locali molto affollati e, se questo non è possibile, respirando con il naso e non con la bocca: le mucose nasali sono dotate di piccole ciglia che, a mo’ di spazzole, allontano i virus. Inoltre producono anche immunoglobuline, anticorpi specifici che, da sentinelle, contrastano le loro aggressioni. In caso di starnuti o di colpi di tosse nelle vicinanze è utile soffiarsi il naso per allontanare al più presto eventuali intrusi. Per rafforzare il sistema immunitario, si può ricorrere anche all’Echinacea, pianta immunostimolante. Le dosi: 15-20 gocce di tintura madre, due volte al giorno, da assumere per un mese. Da sfatare, invece, l’azione protettrice della vitamina C: non è efficace nel prevenire i raffreddori, come si pensava in passato.
Con le tisane si favorisce la guarigione - VERO
Per facilitare il lavoro delle tue difese immunitarie sorseggia tè leggeri, tisane e camomille dolcificate con miele di eucalipto, ben calde. Grazie al calore, ti aiutano a dilatare le narici e a idratare le mucose delle vie respiratorie che, ben umettate, contrastano la crescita virale. Ricorri inoltre a integratori a base di zinco: uno studio della Cochrane (autorità scientifica tra le più rigorose al mondo che controlla i risultati di esperimenti e ricerche cliniche) ha dimostrato che, assunti alle prime avvisaglie di raffreddore, dimezzano i tempi di malattia e i sintomi.
Attenta alle strette di mano
Quando starnutiamo mettiamo la mano davanti alla bocca: i virus del raffreddore, presenti nelle microscopiche goccioline di saliva, si trasferiscono sul palmo e da lì possono arrivare a contagiare un’altra persona attraverso una banale stretta di mano. Quando si è raffreddati, insomma, bisognerebbe astenersi da questo saluto. Fondamentale, inoltre, lavarsi spesso le mani: è uno degli strumenti più validi per ridurre i rischi di contagio. Attenzione, però, non basta una strofinatina: occorre lavarsi con tanta acqua e sapone, per almeno 30 secondi.
Articolo pubblicato sul n. 51 di Starbene in edicola dall’08/12/2015
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