Ossessione d’amore e amori impossibili: come uscirne

Quando ci si innamora tutti i pensieri ruotano attorno al partner. Ma in alcuni casi possono scattare vere e proprie “fissazioni”, anche di fronte a una relazione finita o un sentimento non corrisposto. Perché succede e come uscirne



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di Giorgia Martino

Tutti gli amori più romantici e passionali, come storia e letteratura insegnano, sono ammantati dall'affascinante e pericolosa impossibilità di essere vissuti. Consolazione dolce e amara che, nella vita di tutti i giorni, può farci sentire un po' vittime e un po' eroi, donando un senso poetico ai nostri giorni.

Si tratta prevalentemente di sentimenti adolescenziali, che colpiscono i cuori ancora illesi dall'esperienza. Ma di fronte all'innamoramento siamo tutti un po' vulnerabili, e ci si può trovare completamente indifesi anche in età adulta.

L'impossibilità di un amore, fondamentalmente, quasi mai ha una base concreta. Come si dice in un proverbiale film di qualche anno fa, se non ti cerca "la verità è che non gli piaci abbastanza". Non è un amore impossibile: è semplicemente un amore non corrisposto, non più corrisposto o non corrisposto adeguatamente.

Eppure un cuore spezzato è privo di una logica così matematica. Diventa facile inventare mille scuse, giustificare assenze, chiamate mai ricevute, rifiuti e piedi in due scarpe (spesso anche più di due!). Questo perché a fronte di silenzi, compleanni dimenticati, puntuali "no" alle proposte di stare insieme, ci saranno sguardi equivocati, frasi abilmente rimaneggiate a proprio favore, coincidenze e segni del destino totalmente arbitrari.

In una parola, chi ama e non viene corrisposto, che si tratti di una storia mai iniziata oppure ormai finita, spesso non accetta il rifiuto, impantanandosi in una vera e propria ossessione amorosa che gli distruggerà la vita, calpestando la propria dignità e, nei casi più spiacevoli e pericolosi, ledendo anche la libertà dell'altro (basti pensare ai numerosi casi di stalking).

Come fare per uscire dalla dipendenza ossessiva dell'amore non corrisposto? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Marinella Cozzolino, psicoterapeuta sessuologa e presidente dell'Associazione Italiana di Sessuologia Clinica di Roma.


Un problema che può nascere dall'infanzia 

Prima di capire quali sono le problematiche che si celano dietro un eccessivo attaccamento sentimentale, occorre cercare di comprendere perché un amore non corrisposto possa dare emozioni così intense. «Gli amori non corrisposti hanno uno scopo ben preciso: servono a non vivere una relazione amorosa», spiega la dottoressa Cozzolino. «Questo avviene perché, riconoscendo inconsciamente l'impossibilità di questi legami, non ci si mette in gioco davvero».

Se tale modalità può essere funzionale durante un'età molto giovane (quando innamorarsi di uno sconosciuto o un personaggio famoso serve per "allenare" un'affettività ancora acerba), di sicuro può provocare qualche problema da adulti, denotando una scarsa maturità dal punto di vista relazionale.

Ma qual è la tipica personalità di chi si ossessiona per amore? Qui bisogna fare una distinzione fra situazioni "normali" e patologiche. All'inizio di una storia, un po' di sana "fissazione" per l'amato/a è assolutamente nella norma: «L'innamoramento in generale, senza nessuna esagerazione disfunzionale o patologica, porta con sé dei tratti ossessivo-compulsivi», rassicura Cozzolino. «Quando siamo molto innamorati non riusciamo a dormire, lavorare, studiare, concentrarci. Questo perché il pensiero è fisso sulla persona che ci interessa: tutto ciò è fisiologico, naturale e tende a decrescere a mano a mano che la storia va avanti, acquisiamo rassicurazioni e certezze dal partner».

La linea di confine tra usuale e preoccupante è proprio nella diversa evoluzione dello stato d'animo di chi sta vivendo la storia: se è normale avere più dubbi all'inizio di una relazione ancora in forse, nella persona innamorata "patologicamente" il disturbo ossessivo compulsivo (DOC) emerge in modo ancora più prepotente via via che il legame si fa più intenso: «Ci sono casi in cui i tratti ossessivi non diminuiscono con il passare del tempo, ma addirittura aumentano», afferma Cozzolino. «Qui le neuroscienze ci suggeriscono come i soggetti in questione hanno livelli troppo bassi di serotonina e che possono essere predisposti al disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, oltre a tratti narcisisti».

Molto spesso l'origine dell'ossessione amorosa è da ricondurre all'infanzia. «Si tratta di individui che, da bambini, hanno avuto un attaccamento alle figure di riferimento di tipo insicuro-ansioso, ossia si sono sentiti traditi, imbrogliati, abbandonati dai genitori». Questo, da adulti, fa sviluppare una sorta di ansia da abbandono e angoscia di perdere l'amato. In poche parole, si teme che la brutta esperienza vissuta con le proprie figure genitoriali si ripeta.


La soluzione è nella psicoterapia

Un trauma latente che ci si trascina dietro, dunque, spesso non razionalizzato ma in grado di impedire di vivere al meglio le relazioni, che diventano fonte di stress, sofferenza e in alcuni casi sfociano in atti di autolesionismo oppure stalking e violenza verso partner o ex.

C'è un modo per comprendere in tempo che si sta rovinando la vita agli altri e a se stessi? Per la nostra esperta, occorre rivolgersi quanto prima a un professionista con cui intraprendere una psicoterapia che aiuti a far luce sui nodi irrisolti della propria vita. «Chiusura sociale, insonnia, difficoltà nel mangiare e dormire, sbalzi d'umore sono tutti campanelli d'allarme che, se protratti a lungo, non devono essere trascurati».

Con un percorso di psicoterapia il dipendente affettivo è in grado di guarire? «Si può imparare a gestire questo tratto, che resta comunque un elemento di quella struttura di personalità», afferma Cozzolino. «Non si smette di essere dipendenti, ma si impara a soffrire e ad appoggiarsi il meno possibile, comprendere che l'amore dev'essere reciproco e libero per portare gioia, ad amare in maniera più sana, partendo dall'amare se stessi».

Definire cosa sia l'amore sano non è compito nostro, perché spesso i confini sono davvero molto labili e ogni coppia ha un suo equilibrio dove non è sempre tutto scontato e condivisibile. Ma una cosa è certa, per quanto banale e retorica possa sembrare: ogni storia prevede il consenso pieno di entrambe le parti.

Laddove vi siano forzature, attese eterne, pensieri ossessivi, persecuzioni virtuali o fisiche che siano, illusioni e fantasie senza risvolti pratici, si sta svilendo la libertà e la dignità di due individui che, semplicemente, non stanno scegliendo la stessa strada. Accettarlo è l'unico modo per lasciare spazio a nuova linfa vitale e altri rapporti più appaganti, scoprendo così di ritrovare una nuova libertà: quella di essere amati davvero.

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