Terza età, perché è importante rivolgersi al geriatra

Il geriatra svolge un ruolo fondamentale nel monitorare lo stato di salute delle persone anziane e nel favorire il loro benessere fisico e mentale. L’età giusta per una prima visita geriatrica? Già dai 60-65 anni



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Italiani sempre più longevi. Acquista sempre più importanza, quindi, la figura del geriatra, il medico specializzato nella cura degli anziani, che può aiutare ad affrontare a 360° i tipici problemi che si profilano con l’invecchiamento e a sentire meno il peso degli anni che passano. Non tutti sanno però come fare per accedere a una visita geriatrica, quando metterla in nota e cosa aspettarsi.

Abbiamo fatto chiarezza con l’aiuto della geriatra Roberta Borri.


Qual è l’età giusta per una prima visita geriatrica?

A scopo preventivo, già dai 60-65 anni: per valutare lo stato di salute generale, comprese alcune patologie croniche frequenti con l’invecchiamento come osteoporosi, artrosi, diabete o malattie del cuore. Il geriatra può suggerire buone abitudini di vita (alimentazione, attività fisica su misura) per prevenirle o, se ci sono già, per rallentarne la progressione e le conseguenze. A chi prende più farmaci (antiipertensivi, antiaggreganti, antidiabetici), come capita spesso con l’avanzare dell’età, può proporre anche un piano di assunzione personalizzato: per evitare dimenticanze, errori, o una giornata scandita a suon di pillole, e rendere più facile l’aderenza alla terapia e quindi gli effetti curativi.


Che altro può suggerire?

Strategie per evitare di peggiorare i disturbi legati alle malattie croniche: per esempio, non stare sprofondati nel divano se si soffre di artrosi, ma orientarsi su una seduta che permetta di tenere i piedi poggiati a terra e le gambe piegate a 90°. Così non si rischia di sovraccaricare l’anca o il ginocchio, quando ci si alza. Oppure, l’eventualità di riorganizzare l’ambiente domestico per ridurre il rischio di cadute che possono rivelarsi pericolose per uno scheletro fragile.


Valuta anche se ci sono problemi di memoria?

Il geriatra è proprio lo specialista dei problemi della memoria. Il suo compito è valutare se ci sono campanelli d’allarme di malattie degenerative del cervello come la demenza. Qualche esempio? Far fatica a seguire passo passo una ricetta di cucina, anche se nota, o stentare a ricordare il tragitto che da casa porta allo studio del proprio medico di famiglia, anche se lo si è fatto tantissime volte. In questo caso, può prescrivere farmaci mirati per la memoria, o per un miglior controllo dell’ipertensione, che ha un effetto negativo sulle funzioni cerebrali, o altre terapie che possono rallentare il corso di queste malattie.


Si occupa anche delle relazioni sociali dell’anziano?

Il geriatra effettua sempre una valutazione multidimensionale (o Vmd): attraverso domande, la visita e l’utilizzo di differenti scale di valutazione, validate, riesce ad avere un quadro generale di tutte le funzioni di un over 65, sia fisiche sia cognitive, e di tutto quello che gli sta intorno, comprese le relazioni. Il contesto sociale è fondamentale per mantenersi attivi e conservare una buona qualità di vita. È anche l’antidoto alla solitudine, o al non sentirsi più utili alla propria comunità, stati d’animo che possono aprire la strada all’ansia o, peggio ancora alla depressione, che pesano negativamente anche sulle funzioni cognitive. Può quindi invitare l’anziano a riorganizzare la sua vita sociale per rendere “più colorate” le sue giornate: iscrivendosi per esempio a un centro ricreativo o a un’università della terza età.


Qual è l’iter per effettuare una visita geriatrica?

Basta rivolgersi al proprio medico di base e, con la sua impegnativa, contattare il Cup (Centro unico di prenotazione) che provvederà a indicare il centro ospedaliero, o l’ambulatorio della Asl, dove poterla effettuare. La visita è a carico del Sistema sanitario. In tutte le Regioni esistono inoltre centri di riferimento per la diagnosi e la cura dei problemi della memoria (i Cdc), riservati a chi ha già problemi cognitivi, dove effettuare (con l’impegnativa del proprio medico) visite mirate sia con il Ssn sia privatamente.


Ma se l’anziano non riesce a muoversi da casa?

In molte Regioni esiste la possibilità di effettuare la valutazione geriatrica al proprio domicilio: la si prenota telefonicamente ed è aperta anche ai famigliari. Una volta fissato l’appuntamento, sempre attraverso il Cup, non rimane che attendere l’arrivo del geriatra, mettendo in conto che la sua valutazione dura circa un’ora. Non solo: se l’anziano ha problemi nella conduzione domestica, o una rete sociale ridotta ai minimi termini, dopo la visita lo specialista può attivare i servizi sociali, per garantirgli un’assistenza a domicilio: ausiliari per sbrigare le faccende di casa, dargli una mano nella cura dell’igiene personale, o assisterlo mentre i famigliari sono fuori casa.


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