Il team Heimi: «Insegniamo la prevenzione con allegria»

Spopola su Instagram un gruppo di medici ed esperti di salute che racconta, con delle gag veloci, chiare e un po’ “da cabaret”, come alimentarsi meglio ed evitare le malattie. Un modo di comunicare che ha successo perché tiene lontana l’ansia e rende più semplice seguire le regole del benessere



304415Hanno più di un milione di follower su Instagram, ma non sono i soliti influencer. Sono medici, nutrizionisti, fisioterapisti e assistenti sociali. Giovanissimi, alcuni ancora specializzandi (in dirittura d’arrivo) ma già da anni in prima linea fra le trincee e i campi minati della Sanità. E danno buoni consigli, soprattutto ai loro coetanei. Consigli di prevenzione, una parola che riempie la bocca di molti ma che poi, nella pratica, pochi applicano. Sono gli Heimi, che tradotto dall’antico greco significa “Io sono salute”.

Come dei giocolieri, in 30 secondi di gag, sotto la doccia, rotolandosi sul letto o arrampicandosi sulle scale ti insegnano come trattare bene la vescica e combattere la stipsi, dormire meglio evitando l’acidità di stomaco e persino come tenersi alla larga dai tumori. Il segreto del loro successo? Non parlano di malattie (prevenire è meglio che curare), sono diretti, simpatici, corretti (anche se spiegano le cose in modo semplice) e… ci credono davvero alla loro missione.

Starbene ha intervistato i cosiddetti fondatori della prima ora, scoprendo come da un’esperienza divertente e scanzonata possa nascere un’iniziativa che fa riflettere anche i nostri figli che, solitamente, tendono a non pensare nemmeno per un secondo alla loro salute.


Iniziamo da Camilla: tu hai 31 anni e fai il medico di famiglia, un H mestiere pesante, spesso criticato e non molto gettonato come specialità…

Sì, qualcuno mi dà della matta ma a me la medicina di base piace tantissimo. Ho appena finito la specializzazione, però da due anni ho 1200 assistiti. Quindi, fuori dagli schermi mi devo occupare di malattie ma appena posso, anche in studio, ci infilo qualche consiglio di prevenzione, e per tutte le età.


Avete davvero il pallino della prevenzione: perché?

Risponde Gianluca, specializzando in Igiene e Medicina Preventiva: nella nostra presentazione su Instagram (ma siamo anche su Tik Tok e YouTube) c’è scritto “creiamo qualità di vita” e ci definiamo esperti della salute e della prevenzione. Ci rivolgiamo a un pubblico che non supera i 35 anni, al 60% femminile e Heimi, che è una cooperativa sociale, nasce da un progetto di cinque amici che innanzitutto amano lavorare insieme, e poi sono convinti che è quando si è giovani che si può fare veramente tanto per la salute, anche in prospettiva.


Dite che create qualità di vita: come?

Prende la parola Francesca, la biologa nutrizionista: con consigli semplici ma corretti, validati dalla scienza, che promuovono stili di vita sani quando ancora non c’è malattia, anzi prevenendola dove è possibile. Si parte anche da piccole cose sull’alimentazione, lo sport, la qualità del sonno, ma l’obiettivo è ambizioso: vogliamo creare un vero e proprio movimento di salute.


Insomma, per voi davvero prevenire è meglio che curare...

Replica Camilla: anche perché il nostro prezioso SSN è sovraccarico di pazienti già malati e quindi, a parte gli screening per il seno e il tumore al colon, è difficile fare prevenzione, abbiamo troppo da lavorare sul fronte delle urgenze e delle cronicità. Ma i giovani possono modificare questo trend anche in prospettiva, e contribuire nel futuro a ridurre il peso di tanti assistiti sul Servizio Sanitario. È una funzione sociale della quale dobbiamo farci carico tutti, ed evitare le patologie migliorando stile e qualità di vita da giovani può fare la differenza.


L’alimentazione, tema forte per gli under 35: cosa chiedono i giovani?

Francesca: vedo un trend in miglioramento nella qualità delle domande. Se ieri si limitavano a chiederti come fare la dieta chetogenica oggi sono interessati anche a un discorso generale di educazione alimentare: in particolare sono sensibili all’inquinamento ambientale, alla qualità degli alimenti e alla sostenibilità. Nessuno mi chiede dei farmaci dimagranti.


E su temi molto dibattuti come i vaccini cosa pensano i vostri follower?

Gianluca: qui siamo nel mio campo, la medicina d’igiene e prevenzione, e devo dire che non trovo persone assolutiste o complottiste, anzi, molti credono all’importanza delle vaccinazioni. Magari non ancora abbastanza per quelle dell’influenza e del Covid, ma per la prevenzione del papilloma virus sì: il tema della sessualità protetta è molto gettonato e alla vaccinazione anti HPV sono aperti anche i maschi. I giovani sono consci dell’aumento delle malattie a trasmissione sessuale e conoscono l’utilità del preservativo, non solo per prevenire gravidanze indesiderate. Parliamo davvero di tutto con loro (abbiamo incontrato le classi di varie scuole), e non manchiamo di ricordare come, anche nel nostro Paese, nascono pochi bambini, e che provare a invertire il trend sta nelle mani, al momento giusto, delle generazioni più giovani.


Parlate di salute facendo delle gag veloci, divertenti e a volte un po’ “irriverenti” per il tema trattato. Non rischiate così di sminuire il messaggio?

Camilla: all’inizio molti nostri colleghi erano perplessi a vedere come ci muovevamo in video, poi hanno capito lo scopo e l’efficacia dei messaggi. Usiamo l’ironia per togliere “l’ansia sanitaria” delle malattie, e molte gag sono autobiografiche: quelle sull’igiene del sonno si ispirano ai problemi di Gianluca con il riposo. I follower ci dicono che ironia e semplicità fanno memorizzare i concetti di prevenzione.


Quali sono i temi più gettonati?

Francesca: il benessere intestinale, la stipsi, il dormire bene, l’esposizione eccessiva a schermi di telefonini e computer, la sessualità, gli effetti dell’alcol e la riduzione del fumo.


Alcol e fumo, problemi grossi...

Camilla: abbiamo fatto diversi video in tema. Sullo smettere di fumare, per esempio, sapendo quanto è difficile e che molti giovani hanno virato sulla sigaretta elettronica (ma ci sono ancora pochi studi sui suoi effetti) ci concentriamo sui consigli per non iniziare o, almeno, ridurre. Puntiamo sugli aspetti positivi di smettere, raccontando per esempio che i primi benefici si hanno già dopo 20 minuti (sul cuore), e che dopo 15 anni il corpo torna allo stato di salute iniziale!

Ma voi li seguite i vostri consigli?

Ridono tutti e tre: beh, non tutti, siamo umani, ma sicuramente non fumiamo.


Quali sono gli altri problemi dei ragazzi?

Francesca: l’obesità, l’ansia e i problemi alimentari sono in aumento soprattutto dopo il Covid. Anoressia e bulimia sono in impennata, ma anche l’ortoressia, cioè la maniacale ricerca di cibi considerati sani (che porta a escludere intere categorie di alimenti) è diffusa. La parte dei problemi psicologici è onnipresente e trasversale.


Consigliereste l’iscrizione a medicina?

Camilla, mentre gli altri annuiscono: senza dubbio, è un bellissimo lavoro, faticoso ma ne vale la pena. Anche fare il medico di base (e ride). E la ricercatrice!, aggiunge Francesca.


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