Il picco influenzale quest’anno è stato raggiunto a fine febbraio (con 2,7 milioni di italiani colpiti) e ora, finalmente, la curva della febbre sopra i 38 (con tosse, mal di gola, dolori articolari e raffreddore: questi i sintomi classici) inizia a scendere.
Nonostante ciò molti di noi sono a letto proprio in queste settimane. Come gestire i fatidici 5 giorni alle prese con il virus? Ce lo spiega il dottor Claudio Droghetti, responsabile dell’Ambulatorio di Medicina dei Viaggi e della Migrazione e Responsabile del Centro Vaccinale del Centro Diagnostico Italiano di Milano.
11 marzo 2016
La febbre è un importante meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo contro le infezioni (rende più difficile la proliferazione batterica e virale). Se non supera i 38 gradi sopportiamola senza cercare di abbassarla. Antipiretici come il paracetamolo andrebbero usati se si associa al mal di testa e ai dolori muscolari e articolari. Rispetta comunque la dose di antipiretico raccomandata nelle istruzioni o dal medico: non accorciare i tempi di assunzione o prolungarli. Non ricorrere all’antibiotico se non te lo prescrive il medico.
Per misurare la febbre, soprattutto nei bambini, meglio usare il termometro digitale sotto l’ascella: è preciso e a prova di rotture. I bambini più piccoli vanno comunque fatti vedere dal pediatra entro la giornata, per scongiurare infezioni possibili.
Per gli adulti, sì alla vitamina C anche se sei già malato, prolungandone l'assunzione per il periodo della convalescenza: rafforza il sistema immunitario e riduce i sintomi (ok a spremute o integratori suggeriti dal medico o dal farmacista). Ricordati di bere spesso, almeno due litri d’acqua, per reintegrare i liquidi persi.
No alle spugnature fredde, al ghiaccio e pezzuole sulla fronte. Ancora meno ai bagni “freschi” nella vasca. Causano brividi, aumentano la temperatura e il senso di malessere generale.
Attenzione se il mal di testa è forte e noti rigidità nucale: tu o il bimbo fate fatica a girare bene la testa con dolore durante il movimento. Meglio informare il medico: potrebbe essere meningite, anche se è abbastanza rara.