La premenopausa è una periodo di transizione che accade nella vita della donna alcuni anni prima della menopausa. È la fase in cui le ovaie gradualmente cominciano a produrre meno estrogeni. Di solito la premenopausa inizia intorno ai 40 anni ma, in alcuni casi, può verificarsi anche prima
Dura fino alla menopausa, il termine cioè in cui le ovaie smettono di produrre gli ovuli. Negli ultimi 2 della premenopausa, il fisiologico calo di estrogeni accelera, e in questo determinato arco di tempo, molte donne accusano i sintomi della menopausa.
Nelle prossime pagine, affrontiamo sintomi, terapie e domande tipiche sulla premenopausa. Scorri le pagine.
Sintomi della premenopausa
In genere, si verificano le seguenti manifestazioni (non tutte insieme, naturalmente):
- vampate
- tensione al seno
- peggioramento della sindrome premestruale - calo del desiderio sessuale
- stanchezza
- mestruazioni irregolari
- secchezza vaginale (alcune donne possono avvertire disagio durante i rapporti sessuali)
- perdite di urina quando si tossisce o starnutisce
- urgente bisogno di urinare più spesso
- sbalzi d'umore
- disturbi del sonno
Quanto dura la premenopausa
La durata media della premenopausa è di 4 anni, ma per alcune donne questa fase può durare solo pochi mesi o prolungarsi fino a 10 anni.
La premenopausa termina quando sono trascorsi 12 mesi dall'ultima mestruazione. La donna, così, può definirsi essere entrata in menopausa.
I sintomi della premenopausa sono normali o bisogna preoccuparsi?
Durante la premenopausa le mestruazioni irregolari sono normali e piuttosto comuni. Se però avverti dei cambiamenti nel tuo ciclo mestruali, consulta il tuo ginecologo, per escludere eventuali cause patologiche.
Presta attenzione alle seguenti manifestazioni:
- le mestruazioni sono molto abbondanti - più del solito - o presentano coaguli di sangue; - durano più a lungo rispetto alla media; - hai episodi di spotting; - le mestruazioni sono ravvicinate, cioè vengono prima dei canonici 28 giorni.
Ricorda, tuttavia, che le cause di sanguinamento anomalo possono dipendere da problemi ormonali, pillola anticoncezionale, gravidanza, fibromi, problemi di coagulazione del sangue o, raramente, il cancro. Meglio sentire il parere dello specialista.
Come si diagnostica la premenopausa
Spesso il medico può effettuare la diagnosi della premenopausa già solo sulla base di sintomi. Ma il dosaggio ormonale tramite il prelievo del sangue, può dare una conferma ulteriore della diagnosi: durante la premenopausa i livelli di estrogeni calano gradualmente. Per essere più sicura, puoi sottoporti agli esami del sangue in diversi periodi, proprio per confrontare i valori degli ormoni.
Si può restare incinta durante la premenopausa?
Sì, nonostante il calo della fertilità durante la fase che precede la menopausa, è ancora possibile rimanere incinta. Se non desideri una gravidanza, ti conviene adottare una forma di contraccezione fino a quando non sei sicura di essere entrata in menopausa (devono passare almeno 12 mesi senza avere le mestruazioni).
Va ricordato, tuttavia, che se invece si desidera un bambino, non è così facile e immediata una gravidanza nella fase della premenopausa. Per maggiori chiarimenti, consulta il tuo ginecologo.
Cosa fare per ridurre i sintomi della premenopausa
Molte donne traggono sollievo dalle vampate di calore con l'assunzione di pillole anticoncezionali a basso dosaggio di estrogeni. Altri consigli che possono tenere sotto controllo le vampate di calore sono costituiti dall'uso dell'anello vaginale, del cerotto contraccettivo o dalle iniezioni di progesterone. No assoluto al fai da te, ma un sì deciso a consultarti con il ginecologo.
In genere, puoi trarre giovamento da tutto ciò che migliora il tuo benessere globale, come ad esempio:
- l'attività fisica; - smettere di fumare; - dormire di più (cercare di tenere ritmi regolari sonno/veglia); - ridurre il consumo dell'acol; - raggiungere un peso nella norma e cercare di mantenerlo; - assumere calcio attraverso l'alimentazione; - integrare la dieta con un multivitaminico
E se accusi problemi sessuali (secchezza, calo del desiderio, dolore, disagio ecc.) parlane con il tuo ginecologo che saprà indirizzarti verso un terapeuta specializzato in sessuologia.
In alcuni casi, inoltre, il medico può prescrivere alcuni farmaci (in genere antidepressivi e/o ansiolitici) che stabilizzino il tono dell'umore, sempre se gli sbalzi umorali dovessero tali da rovinare la vita a te e a chi ti sta intorno.