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Sei convinto di non sognare ma non è vero. Ecco perché

Al mattino quando ti svegli pensi non aver fatto sogni. Non ne ricordi nessuno. Ma in realtà sogniamo tutti, soprattutto nella fase REM. Ecco come ricordare i sogni

Foto: iStock



“A volte al mattino mi sembra di ricordare delle immagini. Ma in generale le mie notti ne sono totalmente prive”. Ma non è vero. Tutti sognano.


Un "inganno della notte" riguarda i sogni. Alla maggioranza di noi è capitato anche spesso di aver percepito un sogno, ma di non ricordarne i contenuti, e non sono poche le persone che affermano di non sognare proprio. Questo può causare preoccupazione perché magari si è sentito parlare del ruolo importante dell’attività onirica nel mantenere il benessere mentale.

«Possiamo stare tranquilli, in realtà sogniamo tutti. Gli unici non sognatori sono quelli che hanno particolari lesioni cerebrali, ma in questo caso ci sono in genere altri sintomi», spiega il professor Luigi Ferini Strambi, massima autorità nel campo della Medicina del sonno.

«I sogni avvengono soprattutto nella fase REM, ma se non ci si sveglia subito dopo è probabile che il “viaggio” non venga registrato nella memoria a lungo termine. Questo anche perché l’ippocampo, la struttura cerebrale atta a consolidare i ricordi, è meno attivo durante il sonno REM. Se infatti chiedo a 100 dei miei alunni universitari chi si ricorda che sogno ha fatto la notte precedente alzeranno la mano solo in tre o quattro».


I sogni sono la lavatrice delle emozioni

Ma davvero i sogni sono importanti per il benessere mentale? «Sono la lavatrice della mente. Se con il sonno profondo riposi il corpo e rallenti tutte le sue funzioni, con quello REM fai una sorta di pulizia di tutte le pulsioni, delle emozioni anche quelle un po’ estreme, le cose che non faresti mai nella vita reale», spiega il professor Ferini Strambi.

«Durante il sogno possiamo fare di tutto, anche cose ...non sogno eccezionali o “proibite”. Ha quindi una funzione liberatoria ma serve anche per mettere nel magazzino della memoria tutto ciò che proviamo, dalle paure ai sentimenti. C’è anche un rapporto con il funzionamento generale della mente, quello cognitivo: gli studi ci dicono per esempio che chi ha un sonno REM sufficiente, ha un rischio ridotto di sviluppare una demenza rispetto a chi soffre di insonnia».

Come ricordare i sogni

Non sembra che ci sia un metodo testato e infallibile per ricordare i sogni: «Però se ci si sveglia nel cuore della notte, magari proprio per l’eccitazione dovuta a uno di essi, si potrebbe tenere un libretto dove segnare subito almeno una parte del viaggio onirico. Perché in realtà, se si aprono solo per un attimo gli occhi, ci si gira da un lato e ci si riaddormenta, è probabile che cancelleremo completamente ogni traccia del sogno», spiega Ferini Strambi.

E ci sono, invece, cose che inibiscono i sogni? «Alcuni farmaci come gli antidepressivi e le benzodiazepine, se usate in dosaggi elevati, bloccano un po’ il sonno REM e fanno sognare meno, così come l’alcol può interferire con l’attività onirica. Usare il telefonino (dipende da quello che si guarda, come con la TV) non agisce invece sul sognare o meno, ma può influenzare i contenuti dei sogni. Infine, la caffeina non inibisce l’attività onirica», conclude il nostro esperto.



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