Menopausa: terapia ormonale e osteoporosi, disturbi del sonno
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di Laura Della Pasqua
1. Se si interrompe la terapia ormonale, cosa succede a chi ha l'osteoporosi?
2. Il mio sorriso non è più lo stesso. Perché i denti cambiano?
3. Sonno alleato del cuore
1. Se si interrompe la terapia ormonale, cosa succede a chi ha l'osteoporosi?
Per le donne in menopausa che assumono la terapia ormonale, i benefici in termini di protezione delle fratture scompaiono entro un anno dall'interruzione del trattamento, molte di loro vanno incontro a un periodo di incremento del rischio che può protrarsi per alcuni anni. È il dato che emergerebbe da uno studio condotto da ricercatori dell'University of Nottingham e pubblicato su Lancet Healthy Longevity, secondo cui, però, nel lungo termine gli effetti positivi della terapia ormonale si ripresentano.
Con l'ingresso in menopausa e il calo dei livelli di diversi ormoni, in particolare degli estrogeni, si va incontro a un'accelerazione dell'indebolimento osseo. La terapia ormonale può esercitare un effetto protettivo, tuttavia il suo uso a lungo termine dev'essere valutato dal medico e dal ginecologo. «È importante conoscere la forza e la persistenza di qualsiasi effetto protettivo dopo l'interruzione del trattamento», spiegano i ricercatori. Nel nuovo studio sono stati analizzati i dati di 6 milioni di donne, lungo un arco di tempo di 25 anni. La ricerca ha confermato l'efficacia della terapia ormonale nella prevenzione delle fratture, il cui rischio si riduce di circa il 25% nel periodo di assunzione del trattamento. Ha chiarito inoltre cosa succede quando la terapia viene interrotta: «L'effetto protettivo osseo dell'uso della terapia ormonale scompare entro circa un anno dall'interruzione del trattamento», ha siegato la prima firmataria dello studio Yana Vinogradova.
«Quindi, il rischio di frattura aumenta rispetto a chi non ha mai fatto uso della terapia, raggiungendo il picco dopo circa tre anni, prima di declinare nuovamente fino a che, circa 10 anni dopo l'interruzione, diventa di nuovo equivalente a chi non è mai stato in trattamento», prosegue la ricercatrice. Il cambiamento, però, non finisce qui, perché dopo circa 10 anni, la riduzione del rischio prosegue ulteriormente e chi ha assunto la terapia ormonale torna in una posizione privilegiata rispetto a chi non lo ha mai fatto.
«Quindi, anche dopo aver interrotto la terapia ormonale, le donne dovrebbero beneficiare di un rischio di frattura notevolmente ridotto nei loro decenni successivi», conclude Vinogradova.
2. Il mio sorriso non è più lo stesso. Perché i denti cambiano?
Dopo i 50 anni, i cambiamenti fisici dovuti al calo ormonale, coinvolgono anche i denti. La donna va incontro a una perdita di calcio e questo impatta sulla salute dei denti. Sono questi gli anni in cui le carie sono più frequenti, lo smalto perde lucentezza e i denti diventano più fragili. Meno noto un altro cambiamento. I denti tendono a disallinearsi, ad accavallarsi o a spingersi verso fuori compromettendo la bellezza del sorriso. Cosa accade?
«C’è un rimodellamento osseo con il riassorbimento di parte della matrice tessutale. È una forma di osteoporosi che segue alla modifica del corpo dovuto all’età e alle modificazioni ormonali indotte dalla menopausa», spiega il medico odontoiatra, Gilberto Triestino, presidente di Andi Roma, l’Associazione dei dentisti della Capitale.
«È importante che questo fenomeno naturale sia seguito da uno specialista affinché la situazione non si aggravi con carie, cadute di denti, gengiviti». I denti si possono correggere? «Si possono applicare strumenti di correzione e di riallineamento alcuni anche invisibili».
3. Sonno alleato del cuore
Uno degli effetti della menopausa è la scarsa qualità del sonno, ovvero la difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti durante la notte e risvegli precoci al mattino con difficoltà a riaddormentarsi. Inoltre, le donne in menopausa presentano un rischio più elevato di apnea notturna, che compromette ulteriormente il sonno.
Questi disturbi oltre a compromettere la buona qualità della vita (ci si sente stanchi e si ha difficoltà a concentrarsi) possono impattare anche sul cuore. Una ricerca pubblicata sulla rivista Menopause suggerisce che trascurare il sonno può rappresentare un serio problema per la salute cardiovascolare. Gli esperti nei campi del sonno e della cardiologia spiegano che esiste un legame stretto tra il riposo notturno e la salute del cuore. Dallo Study of Women's Health Across the Nation (SWAN), uno studio longitudinale che osserva le donne nella mezza età negli Stati Uniti è emerso che le donne con una qualità del sonno migliore presentavano un rischio inferiore per eventi cardiovascolari.
«Un sonno scarso può generare infiammazione nel corpo», afferma la Dr.ssa Jennifer Wider, esperta di salute femminile. «Anche disturbi lievi del sonno possono causare infiammazione nelle cellule che rivestono i vasi sanguigni del cuore, contribuendo in modo significativo allo sviluppo di malattie cardiovascolari».
Il report conclude dicendo che non bisogna dare per scontato che la menopausa comporti per forza un sonno di scarsa qualità. Anzi, è un aspetto che si può misurare e migliorare. Oltre a integratori ad hoc ci sono piccole e semplici abitudini che possono favore il rilassamento e una maggiore facilità ad addormentarsi. Seguire discipline come lo yoga o la meditazione un paio di ore prima di dormire può indurre il torpore. Attenzione inoltre alla tavola di sera; da evitare cibi piccanti, alcol e in linea generale sarebbe preferibile una cena leggera. Chi pratica lo sport, farebbe bene a non allenarsi nel tardo pomeriggio, in quanto l’adrenalina scatenata dall’attività fisica non è un’alleata del sonno.