di Ida Macchi
Basse temperature, umidità e variazioni della pressione barometrica: la brutta stagione viene sempre ritenuta la causa degli attacchi di mal di schiena. Di fatto, stando a un recentissimo studio del George Institute for Global Health dell’Università di Sydney (Australia), non esiste nessun legame tra meteo e dorsalgia.
I veri responsabili? Sedentarietà e cattive posture, artrosi e, qualche volta, problemi dei dischi intervertebrali. In tutti i casi la prevenzione è d’obbligo Se non basta, le cure più adatte possono ridare elasticità alla schiena.
Il primo step: capire l’origine del dolore e passare poi al contrattacco. Leggi i consigli per riuscirci, suggeriti dal dottor Andrea Grasso, responsabile del servizio di ortopedia e traumatologia della Casa di Cura Villa Valeria di Roma.
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1. Quando la colpa è delle cattive posture
Il dolore si manifesta soprattutto a fine giornata: ti senti come se portassi una cintura pesante a livello lombare. Probabilmente il tuo è un mal di schiena da cattive abitudini di vita, niente di più facile se passi ore intere alla scrivania, magari tenendo il dorso curvo o una spalla più alta dell’altra, e ti muovi poco. Malposizioni e sedentarietà facilitano le contratture muscolari che alterano le curve fisiologiche della colonna e innescano il disturbo.
Fai così
Metti in nota un ciclo di rieducazione posturale: migliora la mobilità articolare e la scioltezza muscolare. Ok anche alla ginnastica mirata a rinforzare gli addominali (se sono tonici sostengono meglio la schiena). Evita il fumo (riduce l’afflusso di sangue alla spina dorsale e l’elasticità polmonare), usa una sedia ergonomica e cerca di mantenere la colonna diritta, immaginando di avere un filo che dal centro della testa attraversa tutto il tuo corpo e ti solleva verso l’alto.
Se il dolore non passa
Di notte dormi su un fianco, piega le gambe verso il petto e sistema un cuscino tra le ginocchia (serve ad allentare la tensione dei muscoli dorsali). La mattina, prima di alzarti, esegui questo esercizio dall’effetto antidolorifico: distesa sul dorso, porta le ginocchia al torace e afferrale con le mani; solleva la testa e le spalle, raggomitolati e dondola sulla schiena, con lentezza e senza raggiungere la soglia del dolore. Se non basta, programma un ciclo di massoterapia o di tecarterapia (da 35 a 80 € a seduta per entrambe): migliorano la circolazione, facilitando il rilassamento dei muscoli contratti.
2. Quando il disturbo dipende dall’artrosi
Hai più di 50 anni e il dolore affliggge la parte più bassa della schiena limitando i tuoi movimenti, soprattutto quando cerchi di piegarti in avanti. Oppure, la zona che ti fa male è quella cervicale: fai fatica a ruotare la testa, ti sembra di avere una sabbiolina nel collo e l’indolenzimento si irradia anche alle spalle. Di notte il dolore scompare: si ripresenta però la mattina, migliorando un po’ nelle ore successive. Il tuo è il classico mal di schiena da artrosi, legato all’invecchiamento della colonna: i dischi si deteriorano e assottigliano, restringendo il naturale spazio tra una vertebra e l’altra che così tendono a deformarsi “frizionando” l’una sull’altra.
Fai così
Ok all’attività fisica mirata (educazione posturale, stretching, Pilates, ginnastica in piscina riscaldata, per esempio, effettuate con un fisioterapista) per evitare che l’artrosi peggiori. No, invece, a lunghe camminate che stressano la colonna. In caso di artrosi cervicale, sì ai movimenti dolci, che puoi eseguire anche da sola: per esempio, disegna nell’aria i numeri da 0 a 9, usando la punta del naso come una matita. È utile anche una doccia calda “curativa”: appoggia sulle spalle un piccolo asciugamano di spugna (permette al calore di distribuirsi meglio), apri il getto e indirizzalo sul collo, lasciando scorrere l’acqua della doccia per cinque minuti.
Se il dolore non passa
Fai 2-3 sedute da un osteopata che, con manovre manuali molto soft, elimina eventuali blocchi articolari (costo di una seduta da 50 a 100 €). Oppure, effettua trattamenti con campi elettromagnetici che agiscono in profondità, migliorando l’irrorazione sanguigna: riducono l’infiammazione, attenuando il dolore (costo di una seduta: 40 €).
3. Quando il dolore nasce dallo schiacciamento del disco intervertebrale
Improvvisamente avverti una fitta, accompagnata da rigidità e crampi alla parte bassa della schiena. Il dolore aumenta con i colpi di tosse, se stai in piedi o fai uno sforzo fisico e si associa a formicolii alle estremità oppure si diffonde al gluteo e alla parte posteriore della coscia o all’inguine e da lì alla gamba. Il tuo mal di schiena potrebbe essere legato a una sofferenza del disco intervertebrale: perché c’è un cedimento dell’anello fibroso che lo contiene (protrusione), o perché è fuoriuscito dalla sua sede naturale (ernia).
Fai così
Fissa una visita da un ortopedico: ti prescriverà una radiografia della colonna e, se sospetta che la mal posizione del disco comprima la radice di un nervo, anche una risonanza magnetica. Nello stesso tempo, ti darà farmaci per il dolore: antinfiammatori non steroidei (come il ketoprofene e l’ibuprofene) oppure a base di cortisone. Ricorda che se il disco è solo protruso, l’organismo ha una grande capacità di guarigione spontanea. Di grande aiuto, anche in chiave preventiva, può comunque essere un ciclo di cura con un chiropratico, un osteopata o un posturologo che, con manovre soft, riallineeranno i dischi.
Se il dolore non passa
Probabilmente a causare il disturbo è un’ernia. Prendi in considerazione l’eventualità di un intervento chirurgico, necessario soprattutto se c’è la sofferenza di un nervo. Oggi, senza bisogno di incisioni e in anestesia locale, la parte del disco erniato viene raggiunta con un ago speciale che la aspira all’esterno. La ripresa è immediata: si cammina già dopo 6-8 ore e si può tornare al lavoro dopo 3-4 giorni.
Impara a respirare
Per la schiena è un toccasana: fortifica i muscoli addominali che, a loro volta, migliorano il tono di quelli dorsali. Per questo, la sera, mettiti supina, appoggia una mano sulla pancia e una sul torace e poi inspira profondamente dal naso, contando fino a 5: cerca di gonfiare bene l’addome. Poi, espira lentamente dalla bocca, contando fino a 10 e butta fuori tutta l’aria. Ripeti per 5 minuti, respira normalmente per altri 2 e infine alzati lentamente.
Vietato stare troppo a letto
Hai mal di schiena? Evita il riposo assoluto e prolungato a letto. Uno studio pubblicato sull’autorevole New England Journal of Medicine ha dimostrato che non offre alcun vantaggio: indebolisce muscoli e ossa, rendendo più lento il recupero.
Se proprio senti il bisogno di riposare durante la giornata, stenditi per mezz’ora sul letto e usa un cuscino basso, in modo da non stressare inutilmente la schiena. Non sprofondarti invece in poltrona e non stare semisdraiata sul divano: così metti in tensione il dorso e peggiori i disturbi.
Articolo pubblicato sul n. 44 di Starbene in edicola dal 20/10/2015