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La gravidanza e l’umore ballerino

I 9 mesi che precedono il parto sono un vero e proprio tripudio di emozioni determinate anche dai diversi ormoni che entrano in gioco



I 9 mesi di gravidanza si caratterizzano spesso per la forte fragilità emotiva della futura mamma che dal momento in cui scopre di aspettare un bambino fino al parto (e talvolta anche nel post parto), alterna momenti di gioia, euforia a momenti di depressione, stanchezza, sconforto e crisi di pianto.

La gravidanza, in effetti, comporta una vera e propria tempesta ormonale: le variazioni dei livelli circolanti di progesterone, estrogeni, le variazioni nei livelli di ormoni tiroidei e le alterazioni del metabolismo bastano da sole a spiegare la condizione di estrema sensibilità e irritabilità che la donna va a sperimentare.


I MOMENTI CRITICI

Di solito gli sbalzi di umore sono più frequenti durante il I e l’ultimo trimestre di gravidanza: nella prima fase, infatti, la donna è in subbuglio perché alla gioia del sapersi presto mamma si mescola l’ansia per il chiedersi se il suo bambino sarà sano, la preoccupazione per il proprio corpo che cambierà in maniera così evidente e radicale e spesso aggravano la situazione le nausee e i malesseri tipici di questa fase. Nell’ultimo trimestre, invece, comincia a diventare forte la paura per il momento del parto ovvero il chiedersi se si riuscirà ad affrontare il travaglio, il dolore e poi si pensa a come e se si riuscirà ad accudire il piccolo nel migliore dei modi.


È IMPORTANTE PARLARNE

Certo gli sconvolgimenti ormonali sono tali e tanti da spiegare la lacrima facile, l’ansia e talvolta l’insonnia, ma sicuramente la futura mamma riuscirà ad essere più serena, a mangiare e dormire con regolarità se ha l’opportunità di parlare serenamente con il partner e i suoi familiari dei dubbi e delle paure che l’assalgono, se esce, se riesce a passeggiare insomma se in qualche modo riesce a dar voce ai propri sentimenti.

Lo stato d’animo così mutevole non è facilmente riscontrabile solo nelle donne alla loro prima gravidanza, ma anche nelle donne con altri figli: è importante non minimizzare questi disturbi, ma è bene supportare la donna e aiutarla ad aprirsi; se si tiene tutto dentro è possibile che i disturbi permangano anche dopo il parto mettendo a rischio il nascituro di non poter contare su una mamma contenta al 100% del suo arrivo.