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Farmaci&cibo: gli abbinamenti da evitare

Alcuni cibi diminuiscono l’efficacia di una cura o potenziano gli effetti collaterali. Scopri quali sono

credits: iStock



di Monica Marelli


È il periodo in cui consumiamo più antibiotici (l’Italia è al primo posto nella Ue), farmaci che fanno scattare puntualmente i “consigli della nonna”: mai mangiare le uova mentre ci si cura. Anzi, no, è il cioccolato che va bandito... In effetti tutti i farmaci hanno dei cibi “nemici” che ne diminuiscono l’efficacia o ne potenziano gli effetti collaterali. Abbiamo chiesto a Paolo Grieco, del dipartimento di farmacia dell’università di Napoli Federico II, di fare chiarezza su quali sono i principali abbinamenti da evitare. 


Antibiotici

Bisogna limitare i cibi molto ricchi di fibre, come i vegetali a foglia verde, che possono ridurre l’assorbimento dei principi attivi. Quindi no alle insalatone e agli spinaci mentre sì alle verdure come carote, pomodori (senza semini, che irritano) e zucchine.

Latte, yogurt e gelati possono rendere meno efficaci gli antibiotici a base di tetracicline. Meglio non consumare cioccolato e uova, anche se gli studi che li sconsigliano non sono definitivi. antipertensivi «Evita i cibi ricchi di potassio, come banane e arance, perché alcuni farmaci usati per combattere l’ipertensione aumentano la concentrazione di questo minerale nel sangue. Un eccesso di potassio può dare origine a battito irregolare e interferire con l’azione terapeutica del farmaco», avverte il professore.


Antiaggreganti

«Attenzione a broccoli, spinaci e cavoletti di Bruxelles: sono ricchi di vitamina K, che contrasta l’effetto dei farmaci che mantengono fluido il sangue. Evita anche il consumo regolare di aglio e zenzero perché aumentano il rischio di sanguinamento», dice l’esperto. 


Pillola anticoncezionale

«Mai assumerla con il succo di pompelmo: questo frutto contiene flavonoidi che, agendo su particolari sistemi enzimatici, riducono sensibilmente l’efficacia del contraccettivo. Anche il succo di melograno e di mirtillo andrebbero evitati per lo stesso motivo», sottolinea l’esperto.

 

A stomaco pieno o vuoto?

«Prima di prendere un farmaco, leggi bene il foglietto illustrativo: assumerlo a stomaco pieno o vuoto fa una grande differenza», spiega il professor Grieco. «L’efficacia di alcune medicine dopo un pasto abbondante viene ridotta fino al 40%». Ma quando lo stomaco è da considerarsi “vuoto”? «Dipende dal pasto: se ricco di liquidi, come una zuppa, l’organo digestivo si svuota prima rispetto a una pizza o una bistecca con patate. In linea di massima, basta far passare 2-3 ore per prendere le medicine».

 

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Articolo pubblicato sul n. 5 di Starbene in edicola 19/01/2016

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