Endometriosi: i rimedi dolci

Per ridurre i sintomi di questo doloroso problema si possono affiancare alcune valide terapie naturali alle cure tradizionali. Ecco come



di Claudio Buono

L’endometriosi è causata dalla proliferazione del tessuto endometriale, che normalmente riveste la cavità uterina, in sedi non abituali. Si manifesta con dolore pelvico, tensione e gonfiore all’addome e mestruazioni abbondanti, spesso accompagnate da fitte e crampi che si irradiano alla zona lombare. Inoltre, rende difficile il concepimento.

Per alleviare molti di questi disturbi, esistono valide soluzioni “green”, da affiancare alle cure mediche convenzionali, che non interferiscono con pillola e ormoni. Ecco quelle che ti consiglia il nostro esperto.

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LAMPONE per regolare i livelli ormonali

Di questo rimedio fitoterapico si sfruttano, in particolare, le qualità terapeutiche del gemmoderivato. «È un regolatore ella funzionalità di ipofisi e ovaie, quindi svolge un’azione riequilibrante della produzione di ormoni femminili.

In più, ha un’azione calmante degli spasmi uterini e aiuta ad alleviare il dolore tipico di questa condizione», spiega il dottor Giancarlo Balzano, ginecologo e omeopata, responsabile per la Ginecologia della Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata). 

Il dosaggio - In genere si assumono 50 gocce di macerato glicerico, diluite in poca acqua, 2-3 volte al giorno prima dei pasti, per un paio di mesi.

TUHYA per curare gli endometriomi

Si usa in omeopatia ed è un derivato dal cedro bianco. «Rallenta la crescita di quelle cellule dell’endometrio che fuoriuscendo dall’utero possono attaccarsi all’ovaio. Così facendo provocano cisti con perdite ematiche, infiammazione e dolore pungente che si irradia verso la regione inguinale e peggiora durante il ciclo e con il movimento», commenta il nostro esperto. 

Il dosaggio - La diluizione varia da 5 a 30 CH, in base alla valutazione del medico. Indicativamente, alla 9 CH potrebbe essere di 5 granuli al dì per 1 settimana circa.

OMEGA-3 per calmare l’infiammazione

Sono acidi grassi presenti nel pesce (in particolare tonno, merluzzo, salmone, sgombro, sardine e acciughe) che agiscono come antinfiammatori naturali. «Alleviano il dolore riducendo il livello di una sostanza chimica chiamata prostaglandina E2 che causa l’infiammazione », chiarisce Balzano. 

Il dosaggio - È consigliabile assumerli mediante capsule (1-2 al giorno durante i pasti principali), dato che contengono una minima quantità di contaminanti (come diossine e PCB) altrimenti presenti nel pesce.

UTERINE per trattare i focolai

«Questa terapia omeopatica utilizza un derivato dell’endometrio di origine suina, diluito e dinamizzato. Svolge un’azione riequilibratrice del tessuto che riveste la parete interna
dell’utero», precisa il ginecologo.

Il dosaggio - Va preso alla diluizione di 7 o 9 CH, 5 granuli 1 volta al giorno, 5 giorni su 7 (da lunedì a venerdì), per 2 mesi.

VITAMINE E MINERALI per l’azione antiossidante

Tra le cause dell’endometriosi rientra lo stress ossidativo che, nelle donne affette da questa malattia, può raggiungere valori alti. «Le vitamine A, C, E e i minerali come selenio e zinco (onnipresenti in vari alimenti tra cui verdura e frutta fresca) sono potenti antiossidanti che contrastano l’eccessiva produzione di radicali liberi da parte dell’organismo», afferma il nostro consulente.

il dosaggio -  Li trovi spesso associati sotto forma di integratori acquistabili in farmacia o nei negozi di prodotti naturali. L’assunzione consigliata è generalmente di 1 capsula al giorno, ai pasti.

ANCHE LA DIETA TI PUÒ DARE UNA MANO

Di norma, alle donne che soffrono di endometriosi, gli esperti consigliano di ridurre il più possibile il consumo di carni rosse e latticini, che stimolano la produzione di estrogeni. Questi, a loro volta, favoriscono infiammazione e dolore.

Al contrario, una dieta a base di vegetali aiuta, in parte, l’eliminazione di questi ormoni. Anche aumentare il consumo di fibre determina una riduzione degli estrogeni che circolano nel sangue, con un minore impatto sui tessuti estrogeno-dipendenti.

Articolo pubblicato sul n.43 di Starbene in edicola dall'11/10/2016

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