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Carnitina: cos’è e dove si trova

La carnitina, più precisamente L-carnitina, è una molecola chiave per il corretto funzionamento dell’organismo umano



di Davide Racaniello


La carnitina, più precisamente L-carnitina è chimicamente nota come acido 3-idrossi γ-trimetil amminobutirrico è una molecola chiave per il corretto funzionamento dell’organismo umano.

Scoperta nel lontano 1905 dallo scienziato russo W. Gulewitsch in seguito agli studi condotti sul muscolo bovino, la carnitina viene chimicamente definita solo dopo un ventennio, pur ignorandone ancora le funzioni biologiche.

Passerà circa un trentennio prima di identificare il ruolo metabolico della carnitina e la sua importanza nel metabolismo dei grassi.

Intanto, in alcuni studi su invertebrati, e più precisamente vermi, si nota il ruolo chiave di questa molecola nel garantire il corretto sviluppo e accrescimento degli stessi.

A metà strada tra vitamina e aminoacido, la carnitina stuzzica la curiosità di biochimici e clinici che tra gli anni 70 ed i primi anni duemila ne caratterizzano l’importanza clinica, ne definiscono gli stati carenziali e identificano i meccanismi biochimici attraverso i quali la carnitina raggiunge i vari organi espletando le proprie funzioni biologiche.


Fabbisogno e sintesi endogena

La difficoltà di annoverare la carnitina tra le vitamine, nasce proprio dalla capacità dell’organismo umano, ed in particolare di fegato e rene, di sintetizzarne una quota apprezzabile.

Secondo diversi studi, un organismo nutrizionalmente rifornito, sarebbe in grado di sintetizzare fino a 1,2 micromoli di carnitina per kg di peso corporeo ogni giorno: quota necessaria a sopperire per circa il 25% alle richieste endogene di questa molecola.

La sintesi endogena di carnitina risulta alquanto complessa, in quanto coinvolge numerosi enzimi e aminoacidi essenziali come la lisina e la metionina.

Ma affinché il pull di reazioni chimiche vada a compimento dovranno essere presenti anche quote adeguate e disponibili di ferro e vitamina C.


Carnitina negli alimenti

Per sopperire al restante 75% del fabbisogno di carnitina, sarà fondamentale assumere questa molecola attraverso la dieta.

Per questo motivo, nella nostra dieta, non dovranno mancare:

- Carni ed in particolare il manzo, in grado di apportare fino 100 mg di carnitina per 100 g di prodotto;

- Latte e derivati, una tazza di latte potrebbe apportare circa 8 mg di carnitina;

- Pesce, 100 g potrebbero fornire all’incirca 5-7 mg di carnitina.

Decisamente più basso, quasi insignificante, è invece il contenuto di carnitina negli alimenti di origine vegetale.


Come si distribuisce nell’organismo umano

Con oltre il 98% del contenuto totale di carnitina, il tessuto muscolare, cuore incluso, detiene il record di tessuto più ricco di carnitina. Seguono fegato e rene, organi deputati alla sintesi, ed infine il tessuto nervoso.

La distribuzione della carnitina nei vari tessuti è influenzata anche da alcune specifiche reazioni chimiche in grado di trasformarne leggermente la struttura chimica.

Più precisamente la carnitina in forma acetilata, o acetil-L-carnitina, sembrerebbe avere un tropismo selettivo per il sistema nervoso; la propionil-L-carnitina, per il tessuto cardiaco, e la L-carnitina, invece, per il tessuto muscolare scheletrico.