Aria condizionata, come rinfrescarsi senza ammalarsi

L’aria condizionata non fa male. A creare qualche fastidio, piuttosto, è il modo in cui spesso viene utilizzata. Scopri come proteggerti e intervenire in caso di disturbi



287452Farne a meno, con la colonnina di mercurio che si impenna, è dura. Ma l’aria condizionata o climatizzata, presente nelle case del 48,8% degli italiani, se usata in maniera scorretta può trasformarsi in una nemica. Non solo, spesso bisogna fare i conti con le temperature siderali degli impianti di condizionamento di supermercati e uffici, che di certo non possiamo regolare noi. Ecco come proteggersi e cosa fare quando la frescura artificiale crea qualche grattacapo.


Imposta la temperatura giusta

«A casa occorre innanzitutto stabilire una temperatura interna ottimale, che in genere corrisponde a 22-23 °C e comunque non risulti inferiore di 8 °C circa rispetto a quella esterna. Questa differenza consente uno stato di benessere e può permettere di evitare uno shock termico quando ci si sposta da un ambiente condizionato all’esterno o in una stanza non climatizzata», spiega il dottor Carlo Gargiulo, medico di famiglia a Roma.

Di notte, attenzione: «Rimanere esposti a lungo all’aria condizionata e parzialmente umidificata, come capita quando si dorme con il climatizzatore acceso, può provocare uno stato di disidratazione», avverte il dottor Luca Bertini, specialista in ortopedia ed esperto di medicina naturale a Pisa. «I primi sintomi visibili sono a carico della pelle, che diventa più secca. A livello muscolare, invece, possono comparire crampi, dolori, facilità di affaticamento e negli sportivi, in casi estremi, si può anche arrivare a stiramenti o strappi», continua l’ortopedico. Che fare? «Puoi procurarti un piccolo umidificatore a ultrasuoni (lo trovi in rete, costa pochi euro) dotato di presa usb, da mettere in un bicchiere d’acqua, sul comodino. Aiuta a creare un microclima un po’ umido e compensare i problemi dovuti alla disidratazione», suggerisce Bertini. In generale, poi, attenzione a non orientare il getto d’aria direttamente sul corpo: «Una volta a contatto con zone sensibili come collo, spalle e schiena, se queste sono sudate può generare contratture muscolari fastidiose e dolorose. Nel caso, è buona norma osservare due giorni di riposo e applicare una crema antinfiammatoria. Se superate 12 ore il dolore non passa, dietro suggerimento del farmacista si può assumere un antinfiammatorio come l’ibuprofene, 1 compressa da 400 mg per non più di 3 volte al giorno, sempre a stomaco pieno. Ma quando la situazione non migliora meglio rivolgersi al medico», continua Gargiulo.


In auto, attenzione alla regolazione delle bocchette d’aria

«Bisogna evitare di rivolgere direttamente verso il corpo le bocchette dell'aria condizionata e orientarle in alto. Meglio indirizzare il flusso verso i piedi», suggerisce Gargiulo. «Proprio nei piedi abbiamo più vasi circolatori, quindi il raffreddamento percepito è maggiore rispetto a quando il getto è rivolto sul viso, in grado di risultare fastidioso e creare qualche problema», aggiunge Bertini. «Potrebbe colpire gli occhi e dare origine a una congiuntivite. Nel caso puoi utilizzare un collirio a base di acido ialuronico, consigliato dal farmacista, da instillare 3 volte al dì, per 3-4 giorni; se la situazione non migliora vai dal medico, che ne prescriverà uno a base di cortisone e antibiotico, da utilizzare per 2-3 giorni. Inoltre, per aiutarti a prevenire questo rischio, quando guidi durante le ore del giorno puoi indossare un paio di occhiali da sole. Infine, è importante aggiungere che il flusso d’aria fredda indirizzato direttamente sul viso può provocare una “paresi a frigore”. Si tratta di un’infiammazione del nervo facciale che causa la paralisi di metà del volto, provocando una serie di fenomeni fra cui la caduta della rima labiale e difficoltà a sporgere la lingua. Occorre rivolgersi al medico e la cura è a base di cortisone, che può essere somministrato in compresse con dosaggi stabiliti dall’esperto. I tempi di guarigione sono molto variabili, e vanno da pochi giorni fino a 40 circa al massimo», specifica Gargiulo.


​Al supermercao ricorda il pullover

Sei sensibile alle basse temperature dell'aria condizionata? Se prevedi un salto al supermercato gioca d'anticipo: «Indossare un capo in più quando si passa da un ambiente caldo a uno molto freddo è utile per difenderti dagli sbalzi termici», consiglia Gargiulo. «Inoltre, se hai mangiato da poco, l’aria fredda può bloccare la digestione, provocando una congestione. Quando compaiono i dolori addominali puoi intervenire indossando un maglioncino di cotone, per evitare che l’azione del freddo peggiori la situazione. Se a casa provi ancora male, sì a un farmaco antispastico come l’N-butilbromuro di joscina: 1-2 compresse al giorno, ma nel giro di 24 ore la condizione dovrebbe migliorare», conclude l’esperto.


Le regole della manutenzione

Abbiamo chiesto a Devis Maugeri, tecnico specializzato nel settore termoidraulico a Melzo (Milano), come mantenere pulito un impianto di climatizzazione a parete. «Prima di metterti all’opera ricorda di staccare la corrente!», raccomanda l’esperto.

  • Pulisci la parte esterna delle unità interne (i cosiddetti split). Procurati uno straccio, bagnalo e strizzalo con cura. Quindi, versaci sopra del sapone neutro e poi passa il panno sulla macchina. Evita di spruzzare il detergente direttamente sul condizionatore poiché i prodotti nebulizzati potrebbero raggiungere parti delicate, come organi di movimento e componenti elettronici, rovinandoli.
  • Quindi, passa alla pulizia dei filtri. In genere si trovano sotto il pannello frontale della macchina e hanno la forma di una rete. Apri il vano, sfilali (generalmente sono due) e lavali in un grosso lavello, nel box doccia oppure in una vasca, sotto un getto d’acqua corrente fredda o tiepida. Un suggerimento: inizia orientando il flusso sulla parte opposta a quella dove vedi la patina di polvere, così eviterai di spingere la sporcizia ancora più in profondità. Poi, puliscili con una spazzola a setole morbide su cui avrai versato del detergente neutro, risciacqua e ripeti il procedimento dal lato opposto. Terminato il lavaggio non fare asciugare i filtri sotto il sole perché il calore potrebbe deteriorarli. Piuttosto, scuotili e lasciali sgocciolare per qualche minuto. Infine, tamponali con uno straccio e rimettili al loro posto, rispettando il verso in cui li hai trovati.
  • Quando esegui i primi due passaggi verifica lo stato dell’unità esterna: se è sporca, liberala da polvere e ragnatele con un aspirapolvere munito di spazzola a setole morbide, senza aprirla, concentrandoti sulle griglie che proteggono l’evaporatore esterno (si trovano dietro l’unità e, nei modelli più recenti, anche di lato). Aspira delicatamente, dal basso verso l’alto, per non piegare le lamelle e creare così un effetto tappo. Se la macchina si trova sul balcone, a un’altezza elevata, evita di salire su una scala: piuttosto usa una prolunga per il tubo dell’aspirapolvere.


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